Davanti al grande muro giallo dei tifosi del Borussia Dortmund sono tremate le gambe dei migliori campioni europei, figuriamoci quelle di un gruppo di ragazzi, quelli dell’Atalanta, che sono approdati ai Sedicesimi di finale di una competizione che fino a qualche anno fa era un sogno da Playstation. 

Eppure l’Atalanta di ieri sera, al netto del risultato (che comunque rimane insperato, perché due gol in trasferta sono tantissimi), tolta la prima mezz’ora del primo tempo giocata con il freno a mano tirato, è sembrata la migliore delle 4 italiane impegnate in Europa League, persino migliore del Milan corsaro in Bulgaria, che ha avuto la meglio di una squadra nettamente inferiore.

Il primo quarto d’ora del secondo tempo del Westfalenstadion dovrebbe servire da lezione alla maggior parte delle squadre italiane che puntualmente, arrivate in Europa, o la snobbano, oppure la giocano al di sotto delle loro potenzialità. Si è vista un’Atalanta garibaldina, che ha messo un’intensità ed una voglia di scommettersi incredibile, ed ha raccolto tutto sommato un buon bottino, perché due gol in trasferta sono tanti, e adesso si giocherà al Mapei Stadium di Reggio Emilia con qualche certezza in più.

Occupazione dell’area perfetta in occasione del gol del pareggio di Ilicic. I gialloneri non sanno chi e come marcare, il cambio di gioco di Spinazzola per Ilicic è perfetto, lo sloveno poi fa tutto da solo con uno stop da antologia ed una conclusione chirurgica.

ERRORI DA NON RIPETERE – Forse l’eccessiva sicurezza, nel frangente di gara più importante, non ha però permesso alla Dea di andare a giocarsi il ritorno con un risultato ancora più importante. La leggerezza con cui Toloi e Freuler hanno battuto la rimessa laterale, poi ribaltata dai tedeschi e trasformata nel 2-2, grida ancora vendetta, soprattutto se proviene da due giocatori che finora, in maglia nerazzurra, non hanno mai peccato di ubris.

La stessa leggerezza, ripetuta dal centrale brasiliano quando al 91′ spazza con poca convinzione, e con sfortuna trova i piedi fatati di Mario Gotze.

CONCENTRAZIONE – Il tempo, si sa, aiutato a guarire ogni ferita, ma in questo caso è una manna dal cielo sapere che il ritorno della gara si giocherà già fra 6 giorni. Perché l’Atalanta avrà ancora in mente la grande prestazione tedesca, e dovrà ripeterla, colmarla ancora di più di contenuti, senza però sminuire l’avversario: una grande squadra, con un organico abituato a questi palcoscenici.