Il 26 gennaio 1963, in un comune portoghese con circa 120.000 abitanti, Setubal, nacque un bambino speciale o meglio “special”, José Mourinho. Una nascita, questa qui, che ha segnato la storia di questa piccola cittadina, orgogliosa di aver dato i natali a un uomo dal calibro internazionale, apprezzato a tal punto da dedicargli una via a suo nome.
Una decisione, questa qui di dedicare una strada all’ex allenatore dell’Inter, che viene da molto più lontano: era circa il 2013 quando il sindaco di Setubal decise di ribattezzare «Rua da Saùde» in «Avenida José Mourinho». L’evento mancava però di un’ ufficializzazione definitiva, avvenuta ieri, quando Mourinho è tornato in patria approfittando della pausa delle nazionali. Queste le parole del sindaco di Setubal, Maria das Dores Meira:“José è l’orgoglio della città portoghese e la fierezza dei nostri cittadini”
Un Mourinho molto imbarazzato quello che si è presentato all’evento, che ha dato un’immagine di lui opposta al suo modo di fare così come lo conosciamo. Il tecnico, infatti, nonostante la strada intitolatogli non si esalta, ma sottolinea come Setubal sia l’unica città in cui si sente sé stesso, dove le persone lo trattano con normalità e lo fanno sentire bene. José, infine, né conferma né esclude un ritorno in patria quando smetterà di allenare. L’unica certezza del tecnico, come ci spiega, è che, lontano o vicino dal suo comune di nascita, Mou si sente un setubalense come gli altri, niente ‘Special One’, quello soltanto quando è seduto in panchina.
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