Il Mondiale 2018 di Valtteri Bottas è stato finora ben lontano da quelle che erano le sue aspettative. Soprattutto dopo un buon anno d’esordio in un top team come la Mercedes. A quattro gare dal termine della stagione, il finlandese non è ancora riuscito a vincere, pur collezionando otto podi (sette 2° ed un 3° posto) e due pole position (in Austria ed in Russia), stazionando al terzo posto in classifica piloti con 207 punti.
Una stagione passata tra sfortune (su tutte la foratura a Baku mentre era involato verso la vittoria, il contatto con Sebastian Vettel al via a Le Castellet ed il ritiro del Red Bull Ring) e una dedizione pressoché totale al volere di squadra e al proprio capitano. Più di una volta Valtteri si è trovato implicato in situazioni scomode, cedendo spesso il passo al proprio capitano (la più eclatante a Sochi) o, ancor più spesso, facendo ostruzione sui rivali della Ferrari.
Detto ciò, Bottas si è comunque guadagnato il rinnovo con il team di Brackley, seppur ancora per un solo anno; e il futuro non è molto sereno, con i fantasmi di Esteban Ocon e George Russell a disturbare i suoi sonni in ottica 2020. Tornando al presente, Toto Wolff è convinto che Bottas si presenterà migliorato e più forte al via della prossima stagione, eventualmente anche come candidato al titolo.
“Credo proprio che Valtteri riuscirà a vincere una gara in questa stagione, e molte altre arriveranno in futuro. Il 2019 lo vedrà in Mercedes per il terzo anno e siamo convinti che migliorerà ancora, facendo un altro passo avanti. Si vedrà anche come un forte sfidante per il titolo, ed è quello che vogliamo“, ha spiegato il manager austriaco, ammettendo nel contempo che i fatti di Sochi possano influire sul suo rendimento.
Pur se il diretto interessato neghi la circostanza, secondo Wolff è normale che cedere una vittoria possa averne fatto calare il rendimento. “Valtteri dice il contrario, ma è un pilota e un fatto simile, anche solo in minima parte, può averlo condizionato. Ma lui è un grandissimo uomo squadra, e questo aspetto non è mai enfatizzato nel modo giusto. Dopo la gara di Sochi abbiamo parlato, e Valtteri ha dimostrato ampiamente di aver capito il perché quella decisione sia stata presa“, ha concluso Wolff.
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