Il Real Madrid è di nuovo sul tetto d’Europa, per la tredicesima volta.
Veramente difficile credere che una squadra riesca a vincere in quattro degli ultimi cinque anni un torneo così prestigioso e difficile.
Eppure al Real Madrid non è parso impossibile. Costruita per regalare ai suoi tifosi ed agli amanti del calcio un gioco offensivo e ricco di giocate interessanti. A cominciare da Marcelo, un terzino che gioca prevalentemente come ala, in grado di fare tutta la fascia e regalare assist a ripetizione ai suoi compagni.
Poi, in mezzo al campo, ci sono gli insostituibili Kroos e Modric, che con la loro classe e attenzione dirigono le manovre. In avanti il fuoriclasse Cristiano Ronaldo, assieme all’atletismo di Bale e alle zampate di Benzema.
Un gruppo consolidato a cui si aggiungono i giovani Asensio ed Isco, il futuro del calcio spagnolo ed internazionale.
Questa volta, in finale, il protagonista non è stato il solito portoghese che ha tolto la castagne dal fuoco con una sua giocata di classe. Un altro protagonista, invece, pagato 100 milioni dal Tottenham, che ha dimostrato tutto il suo talento. Gareth Bale, gallese, che dopo tre minuti dal suo ingresso al posto di Isco, ha spaccato in due una sfida fino ad allora in equilibrio perfetto.
Una rovesciata tra le più belle viste in una finale, un colpo di freddezza ed atletismo unici. Un altro colpo vincente del tecnico Zidane, che ha capito quando era il momento di dare una svolta all’incontro.
Con questa vittoria sono tre la Champions consecutive, mai nessuno come lui. Un record che ci spiega molto delle caratteristiche del mister francese, abile a gestire una rosa di campioni. E’ riuscito a tirare fuori da ognuno di loro il meglio, sapendo gestire i momenti più difficili vissuti da alcuni.
Da grande campione a grande tecnico, Zidane ha una nuova eccitante strada da percorrere.
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