Non si sa se per il campionato fin qui deludente o per l’espulsione rimediata o per la sconfitta in sé, ma Sinisa Mihajlovic è stato esonerato nel corso della notte. Il serbo lascia la panchina del Torino dopo una stagione e mezza con 64 partite totali, di cui sette di Coppa Italia, in cui non ha mai dato una vera identità alla squadra, troppo morbida e inconsistente, con 24 pareggi complessivi che ne fanno un’incompiuta.
Al suo posto siederà quasi sicuramente Walter Mazzarri, contattato nelle scorse ore, che ha accettato la proposta ed è pronto alla sua nuova avventura. Nel pomeriggio verrà ufficializzato e verrà apposta la firma ad un contratto dalla durata triennale, ma il tecnico livornese dovrà prima liberarsi dal Watford, che ha guidato durante la scorsa stagione interrompendo il rapporto al termine della stessa nonostante avesse un accordo valido fino al 2019.
Mazzarri, classe 1961, è un tecnico forse valido, ma scarsamente propenso all’autocritica. Nel suo curriculum figurano alcune esperienze positive, quali una miracolosa salvezza conquistata con la Reggina nel 2006-2007 e un quadriennio al Napoli, che ha riportato in Europa e con cui ha conquistato il suo unico titolo, la Coppa Italia del 2012.
L’unico neo di questa scelta è il modulo: Mazzarri, infatti, è da sempre orientato al 3-5-2, ma il Torino è stato progettato per il 4-2-3-1 prediletto da Mihajlovic. Si riuscirà a trovare un compromesso fino a giugno per poi resettare tutto e disegnare la squadra in base alle volontà tattiche del livornese?
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