La tragedia del crollo del ponte di Genova dell’ autostrada A10 ha colpito il cuore di tutti gli italiani. Il bilancio delle vittime è salito a 39 da stamattina. Il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, il giorno 14, ha chiesto il rinvio della partita contro la Fiorentina che si dovrà giocare al Ferraris domenica alle 20:30. Richiesta che è stata accolta dalla Lega Serie A, facendo rinviare anche Milan-Genoa.
Il presidente ha affermato: “Oggi la mia Genova è ferita. Chiedo il rinvio della partita con la Fiorentina“.
Così Massimo Ferrero si è appellato agli organi competenti della Lega Serie A, affinché la partita tra Sampdoria e Fiorentina possa essere rinviata per rispetto delle vittime della tragedia di Genova.
NON SOLO SAMPDORIA-FIORENTINA- Anche l’altra sponda della città di Genova non resta mica a guardare. Tra il club genoano filtra la stessa sensazione del presidente blucerchiato Ferrero. Infatti anche il Genoa potrebbe chiedere il rinvio della partita contro il Milan di domenica.
LE PAROLE DI CRISCITO- Anche il capitano dei Grifoni ha rilasciato delle dichiarazionimal riguardo qualche giorno fa:
“Sono atterrato a Genova alle 11.20 con un volo da Parigi ho preso subito la macchina perché non avevo bagagli da ritirare, soltanto a mano. Vado a casa come al solito, poi mi chiama un amico con cui mi ero sentito prima. Mi ha chiesto dove fossi, ho risposto che mi trovavo a casa, lui mi ha detto che era appena crollato il ponte Morandi, dove ero passato poco prima. È stata una questione di minuti”.
Poi aggiunge:
“Siamo in lutto, ma faremo qualcosa. Sono fortunato, ma altre persone no. Ogni genovese passa quel ponte quasi tutti i giorni, noi per venire al campo e altri per andare a lavorare. Ed è un peccato che nel 2018 succedano ancora queste cose. Io come capitano del Genoa sono vicino ai familiari delle vittime, ora ci stiamo allenando ma saranno due giorni di lutto. Siamo professionisti, dobbiamo farlo, ma dentro di noi c’è dolore”.
“Abbiamo già parlato con gli altri e faremo qualcosa. Genova è una città bellissima, dobbiamo ripartire, essere forti e restare uniti. 30 persone non ci sono più e bisogna cercare di fare il possibile per far rivivere questa città nel migliore dei modi possibili. Io, da capitano, voglio essere d’aiuto”.
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