Classe 1972, nativo di Chelmsford, Gran Bretagna, James Key è uno degli uomini emergenti di maggior appeal nel panorama degli ingegneri attivi in Formula 1. Approdato in Formula 1 nel 1998, Key passa i primi anni in Jordan, fino al 2004, passando poi per Midland (2006) e Spyker (2007). Passato in Force India, vi resta fino all’Aprile 2010, quando viene ingaggiato dalla Sauber, con cui resta fin al Febbraio 2012. Nel mese di Settembre dello stesso anno, ecco la Toro Rosso. Il Direttore Tecnico della scuderia faentina è stato intervistato dal sito del team, sottolineando l’importanza enorme della figura dell’ingegnere nell’attuale Formula 1, benchè poco pubblicizzata tra il grande pubblico.

Il Direttore Tecnico della Toro Rosso, James Key (foto da: lamaximablog.com.ar)

“Non se ne parla spesso, ma sarebbe giusto farlo: gli ingegneri, soprattutto in Formula 1, ma vale per qualsiasi altro settore in cui si lavori all’avanguardia, sono persone incredibilmente competitive” – esordisce Key – “Ed è proprio questo il motivo per cui hanno scelto di fare questo lavoro. Confrontarsi con nuove realtà che nascondono una miriade di incognite, sapendo di essere in competizione con i colleghi degli altri team, è già questa una grande sfida. Il desiderio di competizione è un aspetto davvero apprezzato da tutti, in ogni squadra. È proprio stimolante, perché siamo sempre circondati da menti creative, sempre concentrate e pronte a chiedersi: “Beh, come pensiamo di risolvere questo problema? Qual è il giusto equilibrio per far andare più veloci le vetture?”. Non hai nessun altro punto di riferimento che non siano i tuoi target interni”.

“È possibile sbagliarsi completamente o si può imbeccare la soluzione migliore” – dice l’ingegnere inglese – “Beh, non sapremo davvero a che punto siamo finché non saranno terminate le qualifiche a Melbourne. Ma comunque dovremo prima passare per tutta la fase di analisi dei fattori che influiranno sulla competitività della vettura per la stagione 2017. Effettivamente, non so se abbiamo fatto già abbastanza e non credo che nessun altro team sia già alla fine di questo processo. Stiamo vivendo comunque un momento emozionante, delineando intanto quelle che pensiamo possano essere le soluzioni adeguate e poi acquisendo ogni nuovo dato durante lo sviluppo“.