Come sappiamo la Roma ha un direttore sportivo molto avvezzo, per così dire, ad andare a scovare giovani talenti in tutta Europa lasciando un po’ da parte, per propria convinzione, i giocatori italiani. Walter Sabatini è senza dubbio un grandissimo talent scout ma i numeri smentiscono una sua dichiarazione di qualche tempo fa, quella secondo cui non ci sarebbero al momento calciatori azzurri giovani realmente forti e pronti per far parte di una grande squadra come quella giallorossa.
Basta prendere in considerazione i soli prodotti del settore giovanile della società capitolina, svenduti a diversi club di A, Sassuolo in primis, e che ora valgono quantomeno il doppio e ciò anche grazie al lavoro di valorizzazione che queste squadre hanno messo in atto alla perfezione. Partiamo da Matteo Politano, esterno brillante che fa le fortune di mister Di Francesco e che la scorsa estate è stato ceduto dalla Roma alla società di Squinzi in prestito con diritto di riscatto, poi esercitato, per una cifra vicina ai 3 milioni di euro. Ora Politano vale almeno dieci milioni di euro ma soprattutto, viste le reiterate difficoltà di Iturbe nella Capitale, avrebbe rappresentato una validissima alternativa a Salah ed El Shaarawy agli ordini di mister Spalletti.
D’altronde un po’ come Caprari, anch’egli prodotto dal vivaio giallorosso e perso alle buste lo scorso anno con il Pescara che ora se lo gode in attesa che si trasferisca all’Inter nella prossima stagione dopo che il club neroazzurro ha sborsato quasi 5 milioni di euro per accaparrarselo. Pescara che ha a disposizione anche Valerio Verre, sbarcato prima in Friuli all’Udinese per 900mila euro e per il quale oggi non bastano 6 milioni di euro come dimostra il rifiuto del patron abruzzese Sebastiani alla corposa offerta della Sampdoria in estate.
Ma torniamo al Sassuolo: domenica, prima della rimonta ad opera del Milan che ha costretto Di Francesco a tornare in Emilia a bocca asciutta, era andato in gol a San Siro Lorenzo Pellegrini, centrocampista classe 1996 sul quale la Roma ha il diritto di riacquisto fissato a dieci milioni di euro (venduto per poco più di un milione) e sul quale già il Napoli aveva mostrato un certo interesse non concretizzatosi però in offerte vere e proprie.
Stessa operazione Walter Sabatini l’ha condotta con Luca Mazzitelli, esploso in serie B con il Brescia e dalla cui partenza il ds romanista ha incassato 3,5 milioni, preservandosi la possibilità di poterlo riacquistare per una cifra importatissima (11 milioni). Una serie di talenti sui quali i capitolini avrebbero potuto fare delle valutazioni differenti ma che sono stati lasciati andar via per esigenze di bilancio.
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