Il prossimo 16 Febbraio, Valentino Rossi festeggerà le 39 primavere. Da anni, ormai, si discute nel paddock e tra gli appassionati sul quando il Dottore deciderà di appendere il casco al chiodo. Una decisione che non potrà non avere ripercussioni sull’intero Motomondiale, ma che sembra spaventare anche il diretto interessato, intervistato dalla Gazzetta dello Sport.
Il 2017 non è stata una stagione foriera di soddisfazioni per Rossi, alle prese con una M1 2017 molto problematica nella gestione del posteriore. Se si escludono la vittoria di Assen e gli altri 5 podi stagionali (3 secondi e 2 terzi posti), Valentino ha patito anche due infortuni, prima delle due gare italiane. Un insieme di circostanze che lo ha fatto chiudere in 5° posizione a -90 da Marc Marquez.
“Ho paura di smettere, è una cosa che mi spaventa. Quel giorno sarà difficile trovare qualcos’altro perché la MotoGP è tutta la mia vita. Dirigere la mia Academy sarà bello ma non è certamente la stessa cosa” – dice Vale – “In futuro sarà interessante provare ad allestire un team in MotoGP, ma è un mondo completamente diverso, dato che ci sarà bisogno anche di un costruttore. Per adesso ci limitiamo alle altre due classi, ad aiutare i giovani“.
Rossi, quindi, non manca di tornare alla stagione appena conclusa, rilanciando comunque le sue ambizioni in ottica 2018. “Abbiamo avuto tanti problemi quest’anno. Paradossalmente, cercando di risolvere i guai che attanagliavano la moto dell’anno precedente ce ne siamo creati di nuovi. Cosa voglio dal 2018? Il primo obiettivo resta sempre lo stesso, il titolo mondiale. Poi arriva la vittoria dei gran premi; infine, il giungere al traguardo“, ha commentato il pesarese.
Sul tema è intervenuto anche Lin Jarvis. “Ovvio che il livello di motivazione di Valentino dipenderà anche dalle prestazioni della M1” – spiega il boss del team Yamaha MotoGP, anche lui raggiunto dalla Rosea – “In inverno spero di riuscire a parlare con lui per capirne le intenzioni, ma credo che deciderà dopo 3-4 gare. Se dovesse decidere di smettere, di certo non ci faremo trovare impreparati. Il 2018 sarà un’annata fondamentale, poichè ad esclusione di Crutchlow e dei due piloti del Marc VDS a fine anno saranno tutti liberi“.
“Zarco rientra certamente tra le nostre opzioni per il futuro” – continua Jarvis – “Mi ha impressionato in pista e fuori. Non era la prima scelta di nessun team, ma ora tanti sono interessati a lui, ad esempio la KTM. Ci sono sei case ufficiali e ognuna vorrà almeno un top rider. Noi siamo i soli con due piloti di alto livello e costosi“.
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