E’ terminata l’ultima giornata sulla pisa di Le Mans in Francia, con la gara che ha visto ancora una volta salire sul gradino più alto del podio il campione del mondo in carica Marquez.
Sul traguardo è giunto con un vantaggio di circa due secondi nei confronti del duo della Ducati, Dovizioso davanti a Petrucci. Il compagno di squadra Lorenzo si è attardato, finendo undicesimo, dopo il buon piazzamento ottenuto nelle prove libere.
Così il campione spagnolo ha puntellato la sua classifica mondiale, portando a +8 il suo vantaggio nei confronti di Dovizioso, attualmente secondo. Anche oggi è stata una gara quasi perfetta, perché a parte un attacco subito dalla Ducati di Jack Miller nella prima parte, poi è stato agevolmente al comando per tutta la gara. Ad un certo punto ha alzato un po’ il pedale dall’acceleratore per guidare in maniera pulita e giungere al traguardo senza problemi:
“Oggi nel corso del primo e il secondo giro ho aspettato un po’, perché non sapevo come funzionasse il pneumatico morbido, avendo fatto tutto il weekend con la gomma dura o media. Volevo capirne bene il comportamento. Ho visto che andava bene e ho spinto forte, ma mi ha passato Miller. Pensavo che a quel punto potesse andare più di me, ma invece dopo andava più piano, si è formato il gruppone. Allora ho deciso di fare come a Jerez impostando il mio passo senza fare di più. Poi ho visto che iniziavo ad andare via e allora ho spinto per tre quattro giri, guidando pulito”.
Il suo compagno di squadra Jorge Lorenzo è terminato quindici secondi dietro l’altra Honda di Marquez. Nonostante ciò, il pilota spagnolo pensa di aver fatto una buona prestazione qui a Le Mans, per aver migliorato le cose e venerdì è andata bene:
“Penso di aver fatto una buona progressione, a Jerez abbiamo trovato qualcosa per migliorare le cose e venerdì qui a Le Mans siamo andati bene. Oggi ho fatto buona partenza e i primi 5 giri ero molto avanti rispetto al solito. Questa è la gara in cui siamo finiti più vicini al vincitore ed è quello che m’interessa. Siamo anche a 7 decimi dal giro veloce, il nostro miglior risultato.”
Per quanto riguarda la possibilità di vedere il pilota competitivo, su quali piste, il pilota spagnolo non vuole mettere le mani avanti. C’è ancora molto lavoro per cercare di capire come funziona la moto:
“E’ solo questione di tempo, la Honda è una moto molto complicata. Devo essere più paziente, è un cammino difficile e molto lungo ma siamo in progressione e tutto può cambiare. Non è una questione di piste, devo solo capire qual’è il miglior modo di guidare questa moto.”
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