MotoGP 2018 GP Misano, Analisi – Dovi vince, Marquez mette in tasca il titolo

Il Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini, giunto ieri alla sua 21.esima edizione, la 15.esima disputata a Misano Adriatico, ha messo in mostra due dati pressoché incontrovertibili. Da un lato la giornata di grazia per i colori italiani, con un magnifico tris d’assi calato sull’asfalto, con Andrea Dovizioso, Francesco Bagnaia e Lorenzo Dalla Porta ad imporsi nelle rispettive categorie. Dall’altra, l’ineluttabilità di un Marc Marquez che compie un passo decisivo verso la sua ennesima conferma iridata; un 2° posto, consegnatogli dall’improvvida caduta nel finale di Jorge Lorenzo, che lo manda ad un più che rassicurante +67 proprio sul Dovi. Come dormire tra quattro guanciali insomma. Cos’altro dire? Beh, del regalo di Jorge ne approfitta un bravissimo Cal Crutchlow, ottimo 3°, così come spicca Alex Rins (4°). Da cancellare (ancora una volta) la domenica delle Yamaha, misteriosamente naufragate, con Maverick Vinales 5° e Valentino Rossi 7°. In Moto2, Pecco Bagnaia domina in lungo e in largo, ma Miguel Oliveira (2°) è lì, a -8. Grosso rammarico in Moto3. Marco Bezzecchi, mentre era al comando, cade alla fine del penultimo giro, cedendo la leadership del campionato a Jorge Martin, ieri 2° e beffato di un niente da Lorenzo Dalla Porta, alla prima vittoria in assoluto nel Motomondiale. P.S. Non parlerò di quanto combinato da Romano Fenati, avendolo già fatto in altra sede.

I protagonisti della splendida tripletta italiana di ieri a Misano Adriatico: da sinistra a destra, Francesco Bagnaia (Moto2), Andrea Dovizioso (MotoGP) e Lorenzo Dalla Porta (Moto3) (foto da: twitter.com/SkyRacingTeam)

DUCATI: DOVI-DOMINIO A MISANO. LORENZO VANIFICA LA DOPPIETTA

Gara annullata di Silverstone a parte, il Dovizioso ammirato al rientro dalle vacanze estive è davvero tanta roba. Dopo la vittoria di Brno ed il 3° posto (con rimpianti) del Red Bull Ring, il pilota forlivese, nella gara di casa, sfodera una prestazione da vero Martillo, conquistando un successo (20.esimo in carriera, 11.esimo in classe regina) molto importante, soprattutto dal punto di vista del morale. In generale, guardando in ottica iridata, un successo che serve a poco. Troppi i punti buttati soprattutto nella prima parte di stagione (quei tre zeri tra Jerez, Le Mans e Barcellona gridano ancora vendetta) e, a meno di un suicidio sportivo al momento impensabile di Marquez, la corsa è tutta per la piazza d’onore.

Andrea Dovizioso festeggia con il tricolore in mano la netta vittoria di Misano Adriatico (foto da: motogp.com)

Ma torniamo alla gara di ieri, dominata da Andrea in puro stile Jorge Lorenzo. Al via, è perfetto lo spunto proprio del maiorchino, che mantiene agevolmente la testa della gara davanti a Miller e Marquez, mentre Dovizioso resta 4°. Ma il forlivese ci mette pochissimo ad ingranare e prima alla Quercia infila il #93 della Honda, poi in approccio al Carro si disfa anche del #43 della Pramac, ricucendo in breve il solito tentativo di fuga precoce del compagno di box. Andrea ne ha di più e, nel corso del 6° passaggio, arriva anche il sorpasso su Jorge, sfilato senza particolari difficoltà ancora alla Quercia. Qui inizia la gara di testa del #04 di Borgo Panigale.

Dopo qualche giro in stand-by, infatti, il Dovi abbassa di colpo il suo ritmo, facendo segnare quello che sarà il giro record della gara (1:32.678), cominciando ad allungare sui due spagnoli. Un gap che arriva anche a superare i 2.5 secondi, sfruttando anche la bagarre che si scatena tra i due futuri compagni di box in HRC. Ai -14, infatti, Marquez sfrutta un lungo di Lorenzo al Carro per prendersi la 2° posizione; dopo alcuni giri di studio, però, Jorge compie un sorpasso meraviglioso nella parte finale del Curvone, chiudendo poi lo spazio ad eventuali repliche del Cabroncito. La situazione sembra ormai cristallizzarsi, ma non è così.

Marc Marquez all’inseguimento di Jorge Lorenzo. I due spagnoli hanno battagliato a lungo per la seconda posizione a Misano. Un duello che ha visto vincitore il campione della Honda, grazie alla caduta del ducatista (foto da: motogp.com)

Complice anche un piccolo rilassamento di Dovizioso, a partire dai -5 alla bandiera scacchi Lorenzo comincia a recuperare sensibilmente, scendendo all’improvviso anche lui sotto l’1:37, trascinandosi tra l’altro dietro anche Marquez, rimasto attaccato al codone della GP18 #99. All’inizio del penultimo giro il vantaggio del Dovi è ormai sceso ad 1.3 secondi. Alla staccata della Quercia, però, Jorge si stende, cestinando doppietta, gara e campionato (ripartirà e chiuderà 17.esimo), oltre a regalare la posizione a Marc. E’ il sospiro di sollievo per Dovizioso, che va a vincere meritatamente. Tanta la gioia in casa Ducati per una splendida vittoria ottenuta tra le ‘mura amiche’ di Misano. Ma è grande anche il rammarico per quello che doveva essere e, purtroppo, per un problema o per un altro, non è stato, con una GP18 che ha confermato una volta di più di essere il riferimento della griglia.

HONDA: MARQUEZ NON SBAGLIA NULLA. PODIO MERITATO PER CRUTCHLOW

Un altro passo, probabilmente definitivo, verso il settimo Titolo Mondiale. Può riassumersi così la domenica in Riviera di Marc Marquez che, dopo la caduta di sabato in Q2 e il non brillante 5° posto in griglia, fa ancora una volta tutto alla perfezione, portando a casa il massimo possibile (con tanto di ringraziamenti a Jorge Lorenzo) e mettendo l’ipoteca sul campionato 2018. L’aveva detto sia alla vigilia che nel post-qualifiche Marc: “Se mi sentirò in grado di attaccare lo farò; altrimenti amministrerò“. E così è stato. Dopo una buona partenza, Marquez subisce il sorpasso immediato di Dovizioso ma, altrettanto velocemente, infila di forza Miller al Carro (2° giro) per evitare che le Ducati possano scappare immediatamente.

Marc Marquez bacia il trofeo del secondo classificato sul podio del Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini (foto da: motogp.com)

Il ritmo inizialmente non indemoniato di Lorenzo e Dovizioso gli permette di reggere agevolmente il ritmo; questo almeno fino a quando l’italiano non decide di cambiare passo. Marc è bravo a restar vicino quantomeno a Jorge, approfittando quindi dell’errore del connazionale ai -14 dalla fine. Ma la Ducati è più veloce e il #99, cinque tornate dopo, si riprende di forza la posizione. Ma il Cabroncito è assolutamente duro a mollare e, rimasto sempre a pochi decimi da Lorenzo, sfrutta da opportunista la scivolata del ducatista ai -2, cogliendo un 2° posto come detto preziosissimo. Solo il Dovi recupera su di lui, ma è staccatissimo (-67). Valentino Rossi, solo 7° ieri, precipita alle spalle del connazionale (-72), mentre Lorenzo è ormai fuori dai giochi (-91). Pur con tutti gli scongiuri del caso, a questo punto davvero Marc può pensare a quando potrà festeggiare l’ennesimo iride.

Cal Crutchlow festeggia con un’impennata tagliando il traguardo il 3° posto di Misano Adriatico (foto da: motogp,com)

Misano Adriatico ha dato anche un altro motivo alla Honda per sorridere. Il gradino più basso del podio, infatti, è stato conquistato da Cal Crutchlow. Il pilota del team LCR ha ottenuto il suo secondo podio stagionale (il precedente in Argentina, dove vinse), il 15.esimo in carriera. Un Crutchlow che, partito dalla 6° posizione, ha avuto presto ragione di Alex Rins, vivendo una gara nel limbo, troppo lontano per poter attaccare i primi (nemmeno troppo però, visti i 7.2 secondi finali di distanza dal Dovi) e per poter essere infastidito da chi lo seguiva. Alla fine, anche lui beneficia della caduta di Lorenzo; un premio comunque meritato, per un pilota che non molla mai e da sempre il 100% in ogni occasione.

YAMAHA: ENNESIMO SPROFONDO. MAVERICK E VALE MAI IN GARA

Tutto si aspettavano in Casa Yamaha, tranne che dover archiviare l’ennesima domenica di passione. A Misano, stando almeno alle risultanze delle libere (soprattutto le PL4) ed anche delle qualifiche, con un Maverick Vinales ottimo 3° ed un Valentino Rossi che, seppur 7°, aveva beccato solo 78 millesimi dal compagno di box in prima fila, sembrava che la M1 potesse tornare a svolgere un ruolo quantomeno di terzo incomodo nel duello iridato Ducati-Honda. E invece già dal warm-up si era intuito che la situazione stesse volgendo ancora una volta al peggio. In gara, con le temperature più alte del weekend, i due della Casa di Iwata  sono naufragati ancora una volta, rendendo gli 1:33.0 con pneumatici usati delle libere mera utopia.

Il weekend di Misano Adriatico non ha riservato gioie né a Valentino Rossi né alla Yamaha (foto da: motogp.com)

Eppure, Vinales riesce a non fare il gambero per una volta tra start e primi giri, rimanendo ai margini della top-5; Rossi, dal canto suo, resta un pò intruppato nei primi chilometri, faticando a seguire Crutchlow, anche lui non partito in maniera esemplare. Con il passare dei giri, però, le due M1 non riescono a migliorare il passo, restando a distanza siderale dai primi, faticando molto anche solo a scendere sull’1:34 molto basso. Una situazione incomprensibile in primis per il team, con un Galbusera a metà tra l’imbufalito e l’attonito di fronte alle prestazioni delle due M1. La gara, così, procede stancamente fino alla fine, con Maverick e Valentino che tagliano il traguardo in 5° e 7° posizione, rispettivamente a +16.016 e a +19.086 dalla vetta.

In determinate condizioni, la Yamaha ha mostrato un potenziale più che buono; il guaio è che la finestra di funzionamento è troppo piccola e basta poco a mandare tutto all’aria, rendendo sessioni di prove e gare un calvario. Rossi, se mai avesse avuto qualche minima velleità iridata, può benissimo già pensare al 2019, con un gap da Marquez salito adesso a 72 punti (221 a 149), mentre Vinales si avvicina è vero a Lorenzo (124 a 130), ma è a -97 dalla vetta della classifica. La speranza di cancellare lo ‘zero’ dalla casella vittorie, per la Yamaha, è sinceramente sempre più tenue.

GLI ALTRI: RINS TORNA TRA I TOP. SUFFICIENZA PER PEDROSA. DOMENICA COMPLICATA PER IANNONE, PETRUCCI E ZARCO

Altro buon protagonista del weekend di Misano è stato Alex Rins. Il pilota della Suzuki, dopo le difficoltà incontrate nelle ultime uscite, è sembrato a suo agio sul circuito intitolato a Marco Simoncelli, ottenendo un ottimo 4° posto e dando una paga pesante al compagno di box Andrea Iannone, alla fine 8° e staccato di oltre 7 secondi dallo spagnolo. Domenica discreta per Dani Pedrosa, che resta a sandwich tra le due M1 ufficiali praticamente per tutto il Gran Premio, terminando lo sforzo in 6° posizione. GP di San Marino con ben poche soddisfazioni per Johann Zarco e Danilo Petrucci, mai in bagarre per posizioni di rilievo ed alla fine 10° ed 11° sotto la bandiera scacchi, preceduti anche da Alvaro Bautista (9°), al settimo piazzamento consecutivo in top-10.

Ottimo 4° posto per Alex Rins, Suzuki, nel Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini (foto da: twitter.com/suzukimotogp)

La palma di miglior rookie di giornata va a Franco Morbidelli che, dopo aver centrato la Q2 al sabato, ha portato la sua Honda del team Marc VDS in 12° posizione, subito avanti al nipponico Takaaki Nakagami. Hanno completato la zona punti l’Aprilia di Aleix Espargaro e la terza Ducati ufficiale di Michele Pirro. Out dai primi 15, invece, Bradley Smith (KTM), Jack Miller (Ducati Pramac), stesosi nel corso del 4° giro mentre era in 4° posizione, gettando al vento la possibilità di cogliere un ottimo risultato, Hafizh Syahrin (Yamaha Tech 3), Karel Abraham (Ducati Angel Nieto), Scott Redding (Aprilia), Thomas Luthi (Honda Marc VDS) e il debuttante Christophe Ponsson (Ducati Avintia), che alla fine riesce a portare a termine la gara, seppur doppiato. Ritirato per cadute Xavier Simeon (Ducati Avintia) e Stefan Bradl (Honda HRC), mentre Pol Espargaro (KTM) si è fermato anzitempo per i postumi dell’infortunio di Brno.

MOTO2: BAGNAIA LA FA DA PADRONE. MA OLIVEIRA NON MOLLA UN CENTIMETRO

La Moto2, a Misano Adriatico, ha avuto un solo dominatore, Francesco Bagnaia. Il pilota dello Sky Racing Team VR46 ha condotto la prova riminese dal primo all’ultimo metro, con un ritmo che ha sfiancato gli avversari, mai in grado di impensierirlo. Eppure, nonostante una prova di forza del genere, il suo rivale Miguel Oliveira resta sempre lì, ad un’incollatura. In gara, partito 9°, il portoghese si esibisce in una delle sue solite rimonte, chiusa con il 2° posto che gli permette di perdere solo 5 punti da Bagnaia, adesso a +8 su di lui (214 a 2016). Sorride anche Marcel Schrotter, che con il 3° posto conquista il primo podio sia in stagione che in carriera. Alle spalle del tedesco sono giunti Mattia Pasini e Joan Mir, i quali a loro volta hanno preceduto Lorenzo Baldassarri, Fabio Quartararo, Brad Binder, Jorge Navarro e Xavi Vierge, che ha chiuso la top-10. Solo 18° Alex Marquez, centrato incolpevolmente al Carro da Miguel Fernandez nei primi chilometri. A punti, tra gli altri piloti italiani, sono giunti sia Simone Corsi (11°) che Andrea Locatelli (14°). Ha concluso quasi in fondo alla classifica Federico Fuligni (24°), mentre si sono ritirati Luca Marini e Stefano Manzi. Come detto, squalificato Romano Fenati.

Francesco Bagnaia posa con gli uomini del suo team, dopo la bella vittoria di Misano Adriatico (foto da: twitter.com/PeccoBagnaia)

MOTO3: LA PRIMA DI DALLA PORTA. DISASTRO BEZZECCHI, MARTIN 2° RINGRAZIA

Tante emozioni ed anche qualche spavento. Questo ha regalato agli appassionati la gara della Moto3 a Misano. La vittoria, prima in assoluto, è andata a Lorenzo Dalla Porta, che ha beffato in volata il duo del team Gresini, Jorge Martin e Fabio Di Giannantonio, staccati rispettivamente di 58 e 122 millesimi dall’alfiere del team Leopard. Sorride comunque Martin che, grazie alla sciagurata caduta all’ultima curva del penultimo giro di Marco Bezzecchi, in quel momento leader della gara, si riprende la vetta del Mondiale con 8 punti di vantaggio sul rivale (166 a 158). Sfiora soltanto il podio l’argentino Gabriel Rodrigo, che perde il treno con una imbarcata nel corso dell’ultimo passaggio. Al 5° posto ha chiuso il ceco Jakub Kornfeil, davanti ad Albert Arenas, Dennis Foggia (partito 20°), Darryn Binder, Andrea Migno (partito 19°) e Niccolò Antonelli. A punti anche Tony Arbolino (11°), mentre soltanto classificati Stefano Nepa (17°), Yari Montella (19°) e Kevin Zannoni (20°). Lo spavento si è avuto soprattutto nelle prime fasi quando, in uscita dalla Misano, Jaume Masià ha subito un highside, coinvolgendo nella carambola anche i nostri Enea Bastianini e Nicolò Bulega, oltre ad Aron Canet ed Ayumu Sasaki.

Lorenzo Dalla Porta, a Misano Adriatico, ha ottenuto la sua prima vittoria in carriera nel Motomondiale (foto da: motogp.com)

 

Prossimo appuntamento con il Motomondiale ad Aragòn Motorland dove, nel weekend del 21-23 settembre, si disputerà la nona edizione del Gran Premio d’Aragona. 

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