Quella che si concluderà stasera con la finale tra i padroni di casa del Brasile e il sorprendente Perù, non è stata sicuramente la miglior Copa America disputata da Lionel Messi (lui stesso lo ha ammesso infatti qualche giorno fa).
La cosa più triste però è notare come il fenomeno argentino, tanto devastante nel Barcellona, sia solo “uno dei tanti” in una nazionale, quella argentina. che dopo il mondiale 2014 non ha più saputo trovare una sua vera e propria identità.
Questa Copa America ha visto infatti l’Albiceleste sfoderare prestazioni alquanto altalenanti. Dalla quasi eliminazione in seguito alla sconfitta con la Colombia e al pareggio col Paraguay, al passaggio del turno dopo il 2-0 al Qatar. La convincente vittoria ai quarti contro il Venezuela ha poi portato una ventata di entusiasmo a Messi e compagni che purtroppo però non è bastata per battere il forte Brasile nelle semifinali.
Proprio la sconfitta col Brasile ha fatto infuriare il classe ’87 che non le ha mandate certo a dire ai direttori di gara rei, secondo lui, di aver favorito nettamente i padroni di casa affinché accedessero alla finale. Infatti il cartellino rosso rimediato nella finalina contro il Cile in seguito alla “rissa” con Medel, è stato, secondo il campione di Rosario, la pena da pagare per le polemiche successive proprio alla sfida coi verdeoro.
Polemiche che sono continuate poi anche dopo la vittoria della sua Argentina sul Cile nella finale per il 3° posto e che porteranno, molto probabilmente, la Conmebol a prendere seri provvedimenti nei confronti del Diez blaugrana.
Provvedimenti che si tramuteranno quindi con molta probabilità in una lunga sospensione da parte della federazione sudamericana che non ha particolarmente apprezzato le accuse di Messi secondo cui sia stato tutto stabilito a tavolino per favorire il Brasile padrone di casa.
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