F1 GP Gran Bretagna 2017 Analisi – Hamilton domina. Ferrari, che sberla!

Al giro di boa della stagione, il Mondiale 2017 di Formula 1 riparte praticamente in parità, da una sorta di zero a zero calcistico. Lewis Hamilton si conferma splendido profeta in patria e, dopo la pole monstre di ieri, domina a piacimento, esaltando il proprio pubblico e, complice la prima, vera giornata difficile di Sebastian Vettel (7°) e della Ferrari, ricuce lo strappo in classifica, portandosi ad una sola lunghezza dal rivale (177 a 176). Una giornata trionfale per la Mercedes, che festeggia la rimonta di Valtteri Bottas, da 9° a 2°, sfruttando i problemi dei ferraristi con le Pirelli negli ultimi giri. Il 3° posto di Kimi Raikkonen salva parzialmente una giornata storta per il Cavallino, chiamato a ripartire sin dall’Ungheria. Da sottolineare la gran rimonta di Daniel Ricciardo, da 19° a 5°, poco dietro al compagno di box Max Verstappen, che torna a punti dopo tre zeri di fila. Questi ed altri i temi che andiamo ad affrontare nella nostra analisi.

I tifosi di Lewis Hamilton in delirio, per il quinto successo in patria del loro beniamino (foto da: salzburg.com)

MERCEDES, HAMILTON PADRONE IN CASA SUA. BOTTAS SI CONFERMA

Inutile girarci attorno. Come sottolineato da uno che Lewis lo conosce non bene ma benissimo, ovvero Nico Rosberg, quando l’inglese è in giornata di grazia (weekend in questo caso) è praticamente inarrestabile. Bestiale al sabato (67.esima pole, -1 dal Kaiser), il nativo di Stevenage ha inanellato una domenica semplicemente perfetta, con tanto di Grand Chelem (5° in carriera come Schumi ed Ascari) e una serie di numeri impressionanti, come le cinque vittorie a Silverstone (come Clark e Prost), delle quali quattro consecutive (ancora come Clark), arrivando in totale a quota 57 successi nella massima formula (4° stagionale). Un Hamilton che, primi metri a parte, quando ha dovuto chiudere su Raikkonen, ha fatto praticamente quello che ha voluto, tirando quando ce n’era bisogno e gestendo nel resto della gara, andandosi anche a prendere il giro record al 48.esimo passaggio (1:30.621). Un risultato roboante che rilancia alla grande Lewis in classifica, portandosi a -1 da Vettel, incappato in una domenica da dimenticare, spingendolo a guardare con maggior fiducia al futuro anche prossimo, visto che in Ungheria il #44 ha vinto per ben 5 volte.

Il podio del Gran Premio di Gran Bretagna 2017 (foto da: ibtimes.co.uk)

Gara molto convincente anche per Valtteri Bottas, che ha completato alla grande la giornata per il team di Brackley cogliendo un 2° posto frutto di una gran rimonta e dei problemi di Raikkonen. Partito con gomme Soft dalla 9° casella, Valtteri non ha perso tempo nei primi giri, installandosi in 5° posizione già nel corso del 7° passaggio, dopo aver infilato Hulkenberg. Pur non convincendo appieno sul piano del ritmo, il finlandese allunga il suo primo stint fino al giro 32, quando passa alle Supersoft e torna sul tracciato alle spalle delle Ferrari e davanti a Verstappen. A questo punto, Valtteri da fondo a tutta la potenza della sua W08 Hybrid e, una volta passato un Vettel in crisi con le Pirelli (non senza qualche apprensione), agguanta una insperata piazza d’onore grazie al pit obbligato del connazionale. Un risultato che conferma l’ottimo stato di forma di Bottas e che gli consente di avvicinarsi alla vetta del Mondiale, distante adesso 23 lunghezze. Nei Costruttori, invece, la Mercedes scappa via, allargando a 55 punti il margine sulla Rossa.

FERRARI, UNA BOTTA CHE FA MALE. MA GUAI A MOLLARE LA PRESA!

Silverstone ha rappresentato, senza se e senza ma, l’appuntamento più difficile, più sofferto di questo campionato per la Ferrari. In una domenica, il tesoretto costruito finora da Sebastian Vettel è pressochè evaporato, mentre nei Costruttori la Mercedes ha preso decisamente il largo. Una gara che da un lato ha visto una gran dose di sfortuna abbattersi sui due alfieri del Cavallino, manifestatasi con i problemi all’anteriore sinistra di entrambe le SF70-H degli ultimissimi giri; ma che dall’altro ha evidenziato un gap tecnico che deve far suonare il campanello d’allarme dalle parti di Maranello. Ma procediamo con ordine. Sin dal via le cose non si sono messe benissimo, in particolare per Sebastian Vettel. Con l’ulteriore giro di formazione effettuato a causa del precoce ritiro di Palmer, il tedesco si è presentato in griglia con i freni al posteriore quasi in fiamme, provocando uno spunto tutto fuorchè eccezionale.

Con un comunque deludente 3° posto finale, Kimi Raikkonen ha salvato parzialmente l’onore della Ferrari (foto da: lance.com.br)

Eppure Seb riesce a metterci una pezza, recuperando tra la Abbey e la Farm la posizione persa su Verstappen. Più avanti Raikkonen, dopo un buon avvio che lo ha portato molto vicino a Hamilton, alza il piede e, in uscita da curva 3, involontariamente rallenta il compagno di box, quindi riscavalcato subito dopo dall’olandese. In questo frangente, la gara dei due ferraristi prende due strade differenti. Mentre Vettel comincia a penare per disfarsi di Verstappen, Raikkonen, almeno nelle primissime fasi, riesce anche a tenere grossomodo il passo di Hamilton, distanziandosi progressivamente dalla compagnia. Al giro 13, Vettel prova l’affondo alla Stowe ma Verstappen, sfruttando la via di fuga esterna, rientra e forza a sua volta Seb fuori pista, stavolta alla Vale. Costretto ad anticipare la sosta per provare l’undercut (giro 18), il tedesco non trova comunque un ritmo adeguato nel secondo stint, non riuscendo ad avvicinarsi al compagno di box, al contrario ben più a suo agio.

Quando nel finale Bottas rinviene di gran carriera, Vettel prova ad opporsi come può, ma deve lasciar strada al finnico quando mancano otto giri alla conclusione. In crisi con le sue Soft, Seb perde rapidamente contatto, ma Verstappen, anche lui con problemi di gomme, resta a distanza di sicurezza. Il finale lo abbiamo tutti ben presente: prima Kimi, comodamente (o quasi) secondo, subisce la delaminazione dell’anteriore sinistra; un giro dopo, per un incredibile scherzo del caso, anche Vettel si ritrova su tre ruote, forando lo stesso pneumatico (probabilmente decisiva la spiattellata nel duello con Bottas). Alla fine, Kimi chiude comunque sul podio (meritatissimo), mentre Seb scala fino alla 7° posizione finale. Si sapeva che Silverstone era una pista pro-Mercedes, così come era alquanto scontato che Hamilton fosse il favorito #1. Ma le Rosse, pur partendo immediatamente alle sue spalle, non sono mai state in grado di impensierirlo, soccombendo anche a Bottas, impressionante quando ha sverniciato Vettel in fondo all’Hangar Straight.

L’immagine simbolo della domenica nera di Sebastian Vettel a Silverstone (foto da: twitter.com)

Per la prima volta, la Mercedes ha mostrato una superiorità netta, sintomo di una crescita indiscutibile della W08 Hybrid da Montreal in avanti. La Ferrari, al contrario, dopo la splendida doppietta di Monaco ha ottenuto solo due podi, con Vettel in top-3 solo in Austria. Ma sappiamo bene come si sono svolte le gare precedenti quella di ieri. Ragion per cui il catastrofismo dilagante, sui social in particolare, è quantomeno fuoriluogo. Stiamo parlando di UNA gara andata male su dieci. E’ sbagliatissimo definire un campionato sulla base dell’ultima gara in ordine cronologico, quando fino alla settimana prima monoposto e pilota sono sempre stati all’altezza della situazione. Così come è fuor di dubbio che Hamilton e la Mercedes facciano paura e che la Ferrari in Ungheria sia chiamata al pronto riscatto, così è indubbio che non si debba perdere la speranza quantomeno di un campionato combattuto fino alla fine. La Ferrari è partita da una situazione di indubbio svantaggio tecnico e quanto fatto sin dall’inverno sa tanto di miracolo sportivo, non bisogna mai dimenticarlo. Team e piloti meritano tutto il sostegno di questo mondo, non i soliti de profundis figli di una valutazione superficiale ed approssimativa.

RED BULL, VERSTAPPEN TORNA PROTAGONISTA. RICCIARDO, RIMONTA DA APPLAUSI

Domenica positiva in casa Red Bull, che mette in archivio un Max Verstappen tornato a punti dopo i ritiri in serie di Montreal, Baku e Spielberg e un Daniel Ricciardo autore di una bellissima rimonta dal fondo, che gli è valsa meritatamente il riconoscimento di ‘Driver of the Day‘. Il pilota olandese, come spesso gli capita, è protagonista in partenza, superando due volte in poche centinaia di metri Sebastian Vettel, arrivando anche ad infastidire per mezzo giro l’altra Rossa di Raikkonen. Max non ha il ritmo per inseguire il finlandese, ma riesce lo stesso a tenere a bada il tedesco, con il quale è protagonista del discusso duello al limite tra la Stowe e la Vale del giro 13. Passato ai box prima dal ferrarista poi anche da Bottas, Verstappen gareggia in solitario nella seconda metà di gara, fino agli ultimi giri, quando avverte dei problemi con le sue Soft. Basandosi anche su quanto accadeva in quei momenti sulla Ferrari di Raikkonen, il muretto Red Bull decide per sicurezza di richiamare ai box l’olandese, che poi andrà a concludere in 4° posizione.

Daniel Ricciardo, davanti alle due Force India durante la gara di ieri. L’australiano, grazie alla rimonta dalla 19° alla 5° posizione, è stato votato come Driver of the Day (foto da: f1fanatic.co.uk)

Passiamo alla splendida remuntada di Ricciardo. Avviatosi dalla 19° casella, l’italo-australiano parte bene, incolonnandosi dietro la safety car in 13° posizione. Un largo in uscita dalla Luffield al restart, però, lo fa finire nuovamente in fondo al gruppo. Il nostro, però, non è un pilota che si arrende tanto facilmente e, di sorpasso in sorpasso (ne ha messi insieme un’infinità), si ritrova 6° a metà gara. Dopo l’unico pit, Daniel riparte nella sua rimonta dalla 10° posizione. Bevutosi in un lampo le due Force India e Magnussen, il nativo di Perth rimonta una decina di secondi di svantaggio alla Renault di Hulkenberg, infilandola nel corso del penultimo giro. La foratura in contemporanea di Vettel gli consente di salire in 5° posizione. Vero, la serie di 5 podi in fila è interrotta; ma un risultato simile fa di certo benissimo al morale.

GLI ALTRI #1: CHE GARA DI HULKENBERG. FORCE INDIA SEMPRE PRESENTI. MASSA AGGUANTA UN PUNTICINO

La palma di migliore degli ‘altri‘ non può non andare a Nico Hulkenberg, protagonista di una gara da applausi con la modesta Renault (Palmer ko nel giro di ricognizione per un problema idraulico). Incisivo sin dal sabato (ottimo 5° in griglia), il tedesco ha messo insieme una prestazione convincente e senza la minima sbavatura, che gli ha consentito di portare a casa un meritato 6° posto. Giornata senza particolari sussulti per i Force India, che comunque portano a casa l’ottava gara su dieci con entrambe le monoposto classificate in zona punti. Per la prima volta, però, è stato Esteban Ocon (8°) a tagliare il traguardo davanti al compagno di box Sergio Perez (9°), mentre la Force India puntella ulteriormente il 4° posto nei Costruttori (95 punti). A chiudere la top-10 ecco la Williams che, su un circuito che negli ultimi anni l’aveva vista spesso protagonista, non va oltre la 10° posizione con Felipe Massa, anche se vicino alle due Pantere Rosa. Un risultato che sa di contentino per un team che fatica a ritrovarsi in termini di prestazioni. Stroll, dopo tre gare di fila a punti, termina solo in 16° posizione.

Ottima prestazione per Nico Hulkenberg, che ha portato la sua Renault in 6° posizione (foto da: f1fanatic.co.uk)

GLI ALTRI #2: CHE DISASTRO LE TORO ROSSO. PASSO INDIETRO DELLE HAAS. A SECCO MCLAREN E SAUBER

Situazione tesissima in casa Toro Rosso. Dopo aver fatto strike con Alonso e Verstappen appena una settimana fa al Red Bull Ring, Daniil Kvyat si ripete e, nel corso del primo giro, sperona Sainz in duello alle Becketts, ponendo fine alla gara dello spagnolo e facendo entrare la safety car. Il russo conclude 15° (2 punti in meno sulla Superlicenza), ma il clima interno al team di Faenza non è per nulla positivo, con un Sainz che vuole andarsene e un Kvyat che accumula una cappellata dietro l’altra. Giornata negativa per le Haas, reduci dal bel risultato di Grosjean in Austria. Al termine di una gara opaca, il ginevrino ricava un misero 13° posto, finendo alle spalle anche di Kevin Magnussen (12°), che ha provato inutilmente il jolly, allungando il primo stint fino al giro 37. Nessuna soddisfazione nella gara di casa per la McLaren. Mentre Vandoorne, dopo una bellissima qualifica, non è comunque andato lontano dalla zona punti (11°), per Fernando Alonso non poteva mancare l’ormai consueto ‘no power‘ a caratterizzargli la domenica. Sull’asturiano c’è un dato statistico che ha dell’incredibile: da quando è tornato in McLaren, Nando ha accumulato, con le 30 di questo weekend, la bellezza di 330 posizioni di penalità in griglia. Chiudiamo con la Sauber, che ha visto Marcus Ericsson terminare 14°, mentre Pascal Wehrlein, per ben tre volte ai box, ha concluso in 17° ed ultima posizione.

Carlos Sainz scende dalla sua monoposto, dopo la collisione con il compagno di box Kvyat, nel corso del primo giro della gara di ieri a Silverstone (foto da: malagahoy.es)

Il Mondiale di Formula 1 tonerà nel weekend del 28-30 Luglio, con l’ultimo appuntamento prima della pausa estiva, ovvero il Gran Premio d’Ungheria a Budapest.

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