Minimo risultato, massimo sforzo. Tre punti guadagnati con sofferenza a Cagliari dalla formazione giallorossa. Under la decide con una bella azione personale, conclusa con un sinistro chirurgico nell’angolo basso.
Stanchezza fisica e mentale,conseguenza della sfortunata gara di mercoledì contro il Liverpool. Ora la qualificazione alla prossima Champions è ormai acquisita. Le basterà ottenere un punto nelle prossime due partite per avere garantito l’ingresso nel torneo più prestigioso d’Europa.
Una partita che non è stata delle più semplici, anzi parecchio complicata, un match sporco come lo ha definito il tecnico Di Francesco.
Formazione giallorossa schieratasi con un 4-2-3-1, con l’esperimento del doppio mediano davanti alla difesa. De Rossi e Gonalons a gestire le operazioni di palleggio, a dettare i tempi di gioco della squadra. Nainggolan nella trequarti, Gerson sulla sinistra, Under a destra.
Il Cagliari di Lopez ha dovuto gestire un’emergenza difensiva. Abbandonata la linea a 5 ha puntato su quella a 4 difensori, in un 4-3-1-2, con Ionita a fare da rifinitore per le punte Farias e Pavoletti.
La formazione sarda è subito aggressiva, con le mezzali che vanno subito a giocare negli spazi che si creano tra i due mediani giallorossi, cercando anche la conclusione.
Inizialmente i sardi non sembrano avere come caratteristica quella di andare in pressing deciso sui portatori di palla avversari. Sembrano piuttosto fermi e per la Roma è più facile trovare i punti di riferimento, palleggiare e creare occasioni. Nella seconda delle due sui piedi di Under è quella giusta. Il Cagliari riparte, cercando la profondità, senza troppo palleggi da dietro.
Il vantaggio scuote abbastanza la formazione di casa, più propensa a colpire l’area avversaria. Si arriva al termine del primo tempo con supremazia territoriale dei sardi, con l’attacco più incisivo. Il pressing comincia ad aumentare, i due attaccanti sono maggiormente propensi ad attaccare i due difensori giallorossi Fazio e Capradossi.
Il secondo tempo continua i problemi che si sono avvertiti nella prima parte. Roma sempre passiva, atteggiamento contenuto, unito all’incapacità di gestire il gioco ed addormentarlo quando è il momento.
I sardi, invece, prendono maggiormente coraggio. Pavoletti è bravo ad incaricarsi del lavoro di sponda per i compagni, con abilità nel servire i compagni che si smarcano. Soprattutto due di loro risultano particolarmente incisivi, Cossu e Sau.
Con l’ingresso di Schick, la Roma riesce ad allungare la squadra sarda. Riparte con migliore successo e costringe i padroni di casa ad arretrare per recuperare in difesa. Tre punti fondamentali per un’Europa molto vicina.
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