Marc Marquez: “In una carriera, le motivazioni sono la cosa più importante”

A pochi giorni dalla sbornia di Motegi, dov’è riuscito a festeggiare con netto anticipo il quinto titolo iridato, Marc Marquez allunga già lo sguardo sul suo futuro, prossimo e non. Ad appena 23 anni, in tanti vedono in lui il fenomeno che può puntare ad abbattere tutti i record o quasi, immaginando una carriera ancora lunga e costellata di successi.

(foto da: rivistagq.com)
(foto da: rivistagq.com)

 

Il diretto interessato, però, più che al modello Rossi, sembrerebbe ispirarsi al modello Stoner: “Ho 23 anni ma mi sento già stanco. Ora come ora, penso potrei guidare fino ai 30-35 anni. Ma non ha senso fissare il traguardo della carriera in base all’età. A contare veramente sono le motivazioni. Sono quelle che ti possono accorciare o allungare una carriera“. 

Ragionare in tal senso, per me, non ha molto senso. Il mio obiettivo, adesso, è il sesto mondiale” – continua Marc, che poi scherza – “Però credo sia più probabile che Alonso vinca il terzo titolo mondiale piuttosto che io riesca ad arrivare a dieci“. 

Di recente, Jorge Lorenzo ha provato una Mercedes di Formula 1. E negli anni passati, anche altri campioni delle due ruote si sono cimentati, su tutti Valentino Rossi. Ma Marquez confessa di non essere attratto dalle monoposto, eccetto che per una cosa: “Vorrei provare l’effetto che fa la forza G. Però, la Formula 1 non mi interessa molto, anche perché la macchina conta al 60-70%. Nelle moto, invece, il pilota può fare ancora la differenza“. 

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