Il Palermo vince ancora, dentro e fuori dal campo.
Prima ancora dell’ultimo successo in campionato, espugnato 1-2 in casa dell’Entella nel turno pre-pasquale, la società rosanero aveva già vinto una importante battaglia: il tribunale ha rigettato in toto con archiviazione l’istanza di fallimento della Procura di Palermo.
Per far chiarezza sulla faccenda partiamo dal principio.
Iniziò tutto circa un anno fa, allorquando la Procura del capoluogo siciliano iniziò una serie di indagini in merito ad un procedimento penale relativo a Maurizio Zamparini-ormai ex presidente del club rosanero, ndr- dal quale erano emersi, secondo i pubblici ministeri, elementi e dati relativi ad una possibile situazione insolvente proprio della stessa società, per debiti che sarebbero ammontati, stando alla tesi del consulente dell’accusa Alessandro Colaci, a oltre 60 milioni di €.
Per fortuna del Palermo, si è tutto risolto in una bolla di sapone: la tesi di solidità economico-finanziaria del club siciliano, sostenuta dallo stesso attuale presidente Giovanni Giammarva –garante dell’ex presidente- e degli avvocati Francesco Pantaleone e Francesco Paolo Di Trapani, è stata condivisa dai periti nominati dal tribunale, che han definito in sicurezza i conti della società palermitana, e infine accolta dal collegio giudicante presieduto da Giovanni D’Antoni, dal giudice relatore Giuseppe Sidoti e dal giudice anziano Raffaella Vacca.
Sempre lo stesso presidente Giammarva ha poi ribadito la solidità non solo finanziaria ma anche societaria del club stesso, paragonandolo, per ‘valori’-intendasi come di gruppo, sportivi-alle più alte società calcistiche italiane, come Juventus, Roma, Inter.
Il Palermo può quindi sorridere e tirare un sospiro di sollievo per il futuro, Zamparini ancora no: per lui questo è solo un primo step, le indagini a suo carico continueranno.
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