L’ex ct della nazionale azzurra e allenatore della Juventus, decide di dire basta dopo una carriera che lo ha consacrato come uno dei più vincenti di sempre.
Il 2018 sarà ricordato anche per l’addio di Marcello Lippi dal mondo del calcio, l’ex ct e tecnico della Juventus, ha deciso di chiudere definitivamente la carriera da allenatore, che lo ha consolidato come uno dei più vincenti di sempre. Da calciatore fu un buonissimo libero, vestendo tra le varie maglie quelle di Pistoiese e Sampdoria, come allenatore ha avuto più successo ed è salito alla ribalta del calcio mondiale, iniziando una lunga e dura gavetta che lo ha portato a vincere tutto.
L’avventura in panchina di Lippi, parte dalle giovanili della Sampdoria per poi passare alla guida diverse squadre toscane in Serie C, dove ha trovato notevoli difficoltà di vario tipo. Sul finire degli anni 80, grazie al Cesena del presidente Lugaresi, che punta sul tecnico viareggino, il quale al suo esordio in Serie A, conduce i romagnoli alla salvezza. A Cesena, Marcello Lippi viene denominato dalla tifoseria ,”Paul Newman”, per la forte assomiglianza col famoso attore americano. Nella stagione successiva alla guida della formazione cesenate, arriva il suo secondo esonero in carriera, ripartendo dalla Serie B con la Lucchese, con cui disputa una buona stagione che gli consente il rilancio di tornare nel massimo campionato italiano. A credere ancora in lui, questa volta è l’Atalanta, un’occasione che Lippi sfrutta al meglio e che dà il via ad una brillante carriera che negli anni si è rivelata ricca di successi e tanti record.
Marcello Lippi con la squadra bergamasca si rende protagonista di un girone d’andata straordinario, che la vede piazzarsi al terzo posto. La stagione successiva passa al Napoli, dove oltre a fare bene, lancia uno dei talenti del vivaio partenopeo che poi diventa uno dei centrali difensivi più forti al mondo, vale a dire Fabio Cannavaro. Le due ottime stagioni alla guida di Atalanta e Napoli, portano Lippi sulla panchina più vincente d’Italia, quella della Juventus. In quell’estate del 1994, il tecnico viareggino approda in bianconero insieme alla triade composta da Moggi, Bettega e Giraudo, aprendo di fatto una delle ere più vincenti della storia del club juventino, merito del suo 4-3-3, che gli permette di dominare in Italia e in Europa dopo alcuni anni non esaltanti, puntando soprattutto su un giovane talento come Alessandro Del Piero.
Nel febbraio del 1999, si chiude il ciclo di Lippi con la Juventus, a causa della mancanza di stimoli da parte di un gruppo che ormai aveva vinto tutto quello che c’era da vincere. La stagione successiva passa sulla panchina dell’Inter , ma la sua esperienza in nerazzurro non è tra le migliori anche se la squadra è composta da una rosa di campioni del calibro di Vieri, Baggio, Peruzzi, Blanc e tanti altri. Saluta i nerazzurri nel campionato seguente dopo una clamorosa sconfitta alla prima giornata sul campo della Reggina, animando il post gara del “Granillo” durante la sua conferenza stampa. Una volta messosi alle spalle la brutta esperienza interista, Lippi fa ritorno alla Juventus nell’estate del 2001, riaprendo un ciclo vincente pur senza Zidane ceduto al Real Madrid, fino a quando non gli viene assegnato nel 2004 l’incarico di commissario tecnico della Nazionale azzurra.
In due anni alla guida dell’Italia, Lippi riesce a compiere l’impresa di conquistare il quarto mondiale azzurro, alzando al cielo la coppa del mondo del 2006 in Germania. La vittoria di quel mondiale era davvero inattesa, soprattutto perché il calcio italiano veniva travolto da uno degli scandali più clamorosi di sempre, quella Calciopoli, che cambiò drasticamente l’intero sistema. La conquista del Mondiale a Berlino, porta Lippi a prendere una pausa di riflessione, dedicandosi al ruolo di commentatore tecnico per poi tornare ct della nazionale in vista della coppa del mondo del 2010 in Sudafrica, ma il suo ritorno non consente di ripetere l’impresa in terra tedesca, con gli azzurri arrivati alla fine di un ciclo e venendo eliminati al primo turno in un girone più che abbordabile.
Il Lippi bis si conclude nel peggiore dei modi, per lui a distanza di due anni si presenta l’occasione di allenare all’estero, precisamente in Cina, dove guida il Guangzhou Evergrande, esperienza che risulta vincente. Le idee calcistiche di Lippi piacciono molto alla Federcalcio cinese, decisa ad averlo come ct della nazionale, con l’obiettivo di qualificarsi ai mondiali russi, che purtroppo sfumano, ma l’ex tecnico juventino dimostra di essere vincente anche in Asia. Marcello Lippi resta uno dei più grandi di sempre, conquistando la stima di maestri come Alex Ferguson e non solo. Tra i tanti campioni da lui allenati, non è mai riuscito a legare con Roberto Baggio, ma nonostante ciò, onore a Lippi che ha dato lustro al nostro calcio mostrando al mondo la sua bravura e le sue vittorie.
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