Una stagione tutto sommato positiva quella del Torino.
Fino alle ultime giornate di campionato è stata in gioco per ottenere la qualificazione in Champions, poi una serie di sconfitte hanno compromesso anche il passaggio in Europa League, aggravata dal fatto che la Lazio, arrivata 8ª in campionato (proprio dietro al Torino), ha vinto la Coppa Italia, che consente la qualificazione diretta ai gironi dell’Europa League.
I 63 punti conquistati sono un record nell’era di Urbano Cairo.
Il gioco: la vera arma di questo Toro
Non credo ci sia tanto da sorprendersi se vediamo una squadra come il Torino lottare per posizioni alte della classifica, del resto è da anni che è sempre lì. Ma la vera differenza l’ha fatta il gioco tattico imposto da mister Mazzarri. Tutto sommato non è una squadra di grandi talenti, certo Belotti, Iago Falque, Baselli sono ottimi giocatori, ma che non hanno il piglio del leader e del giocatore che può trainare la squadra sulle spalle nei momenti di difficoltà.
È stata proprio questa la grandezza di mister Mazzarri: rendere il Torino una squadra che gioca da squadra, tutti insieme, coordinatamente, e con i giusti movimenti in campo.
Ora l’arduo compito di Mazzarri sta nel mantenere questa tendenza almeno per la prossima stagione, e sicuramente con l’obiettivo di raggiungere l’Europa, e chissà, anche quella che conta.
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