Tennis, Voti e Pagelle del 2017: eterna Venus Williams, bene Muguruza e Wozniacki, crollano Kerber, Cibulkova e Radwanska

Storicamente il circuito WTA riserva sempre grandi sorprese ed in questo 2017  del tennis femminile, come ormai di consuetudine negli ultimi anni, la continuità è stata un valore che nessuna ha saputo dimostrare di possedere a pieno.

E in una stagione in cui Serena Williams, l’unica in grado di dominare il circuito, ha alzato bandiera bianca troppo presto per la maternità, non sono mancate sorprese, storie inaspettate ed incredibili ribaltoni nelle gerarchie del tennis in gonnella.

MIGLIORI

  • VENUS WILLIAMS, 9: è vero, non ha vinto nemmeno un torneo, ma a 38 anni, la “Venere nera” si prende il lusso di tornare in una finale slam prima a Melbourne, e poi nel suo giardino di Wimbledon. In più condisce una stagione da incorniciare con una semifinale a New York ed una finale anche alle WTA Finals di Singapore dimostrando che l’età altro non è che un numero. L’unica che ha provato ad essere continua, per lo meno nei grandi appuntamenti, dove ha brillato per forma fisica, grinta e cattiveria agonistica e gioco, ritrovando le accelerazioni dei tempi migliori ed il suo devastante servizio. Un’eterna campionessa ed una di quelle meravigliose atlete di cui il mondo dello sport sentirà, un giorno, sperando più tardi che mai, la mancanza.

  • GARBINE MUGURUZA, 8,5: insignita dalla WTA del premio “Player of the year” la spagnola classe ’93, ha saputo rialzarsi con carattere e personalità dopo la débâcle di Parigi, incapace di difendere il titolo slam conquistato nella stagione precedente. Ma dalle lacrime e dalle ceneri sulla terra rossa, è rinata una splendida fenice che ha dominato sui prati di Wimbledon sconfiggendo la padrona di casa per eccellenza, Venus Williams, e riprendendosi ciò che le era stato tolto, un titolo slam e, finalmente, seppure per poco, la prima posizione mondiale. Se trova la giusta continuità, più mentale che fisica, Garbine è in grado di dominare incontrastata.

  • JELENA OSTAPENKO, SLOANE STEPHENS E CAROLINE WOZNIACKI, 8: il lotto delle “belle storie”, alcune inaspettate, altre tanto attese e finalmente realizzatesi, comunque tutte talmente belle da dover essere raccontate e celebrate. Ostapenko e Stephens con due settimane magiche per ciascuna, hanno iscritto il loro nome tra le campionesse slam, tra quelle giocatrici che tutti ricorderanno perché capaci di trionfare negli eventi più prestigiosi del mondo del tennis.

La giovane Jelena in modo del tutto inaspettato, sulla sua superficie meno congeniale ma con un carattere, un gioco ed una grinta che le permetteranno di andare molto lontano. La bella Sloane, invece, al termine di un calvario iniziato dopo le ultime Olimpiadi, dopo una dolorosa e difficile operazione al piede, ha finalmente messo in luce tutto il suo potenziale nell’estate nordamericana davanti al suo pubblico, finendo per conquistare a New York, nella città dove davvero i sogni si realizzano, il titolo più importante della sua carriera.

E Caroline, infine, da anni, tra le migliori del mondo, nonostante tanti alti e bassi, ha finalmente centrato un grosso obiettivo, non ancora uno slam che sembra rimanere un tabù spinoso e tormentato, ma un meritato titolo di “Maestra” nell’evento con le prime otto del mondo, dove ormai da anni, lei, ha dimostrato di poter restare.

  • KAROLINA PLISKOVA, SIMONA HALEP, ELINA SVITOLINA, 7,5: stagione “ni” per queste giocatrici di primo piano che a loro modo hanno saputo regalarsi soddisfazioni e raggiungere incredibili risultati. Ma da tutte, in modo differente, era realistico aspettarsi di più, a partire, soprattutto, da un successo in uno slam. Ed invece la stagione è stata per tutte e tre, una corsa sulle montagne russe con vette davvero alte e prestigiose, ma altrettanti scivoloni inaspettati e rumorosi. Continuità, questa sconosciuta!

Tra le giocatrici con una stagione comunque positiva non si possono non citare la francese Caroline Garcia, autrice di un impressionante finale di stagione che l’ha proiettata come un missile tra le prime otto del mondo, la britannica Johanna Konta arrivata ancora una volta ad un passo dalle Finals ma comunque brava a centrare il titolo più prestigioso della carriera a Miami, la tedesca Julia Goerges tornata al successo dopo 6 anni, rientrata tra le prime 20 e diventata la nuova numero uno di Germania, la statunitense CoCo Vandeweghe semifinalista a Melbourne e a New York e straordinaria a riportare, praticamente da sola, con 3 successi tra singolo e doppio, la Fed Cup negli USA dopo 17 lunghissimi anni, e la francese Kristina Mladenovic che, se è vero che non vince un incontro dal mese di giugno, è altrettanto vero che la prima parte della stagione è stata sensazionale e non a caso ha chiuso l’anno vicinissima alla Top 10.

PEGGIORI

  • DOMINIKA CIBULKOVA, ANGELIQUE KERBER, EUGENIE BOUCHARD, 5: la slovacca e le tedesca avevano chiuso il 2016 su una nuvola, la prima con il titolo di “Maestra”, il successo più importante della sua carriera, mentre la seconda sul tetto del mondo, al vertice della classifica. Ma il risveglio, in questo 2017, è stato per entrambe disastroso, senza nemmeno un trofeo o uno scalpo importante, ma solo con tante, troppe, tremende delusioni. Dalle stelle alle stalle con una rapidità che ha del clamoroso ma allo stesso tempo del preoccupante per due carriere davvero in bilico. La canadese invece, attesa nuovamente ai grandi livelli mostrati nel 2014, ormai tantissimo tempo fa, ha “floppato” ancora una volta, sprecando un’altra stagione e lasciando intravedere solo poco interesse per questo sport. Un enorme peccato perché è difficile credere che quegli straordinari risultati siano stati solo uno strano caso del destino.

  • AGNIESZKA RADWANKSA, 4,5: dover scorrere la classifica fino alla 28esima posizione mondiale per trovare il nome della polacca fa davvero effetto perché, nonostante da lei non sia mai arrivato il grande acuto, la sua capacità di rialzarsi per rimanere saldamente agganciata al treno delle prime dieci giocatrici del mondo, non era mai stata messa in discussione. Ma il tempo passa inesorabilmente ed il gioco troppo leggero della “Maga” rischia di non pagare più come un tempo se non supportato dalla solita, impressionante, preparazione atletica. Il 2018 la chiama a rialzarsi ancora una volta, ma l’età, per una che punta tanto sul proprio fisico, pesa come un macigno, ce la farà? 

Alcune menzioni, né tra le migliori, né tra le peggiori, sono necessarie per tre straordinarie campionesse con destini diversi in questo 2017. A partire da Serena Williams che, nonostante la maternità, è riuscita finalmente a raggiungere quota 23 titoli dello slam portandosi a -1 dalla leader di tutti i tempi, Margaret Court.

E passando poi per Maria Sharapova, il cui ritorno è stato, senza dubbio, l’evento più atteso e discusso dell’anno e sebbene gli infortuni le abbiano giocato un cattivo scherzo, rimarrà a tutti negli occhi, l’incandescente sfida di primo turno, a New York contro la numero due del mondo Simona Halep, oltre che l’emozione del ritorno al successo, dopo più di due anni, a Tianjin.

Infine, una menzione per Petra Kvitova, incredibile guerriera, che ha superato la paura ed il dolore per quella terribile aggressione dello scorso dicembre, bruciando le tappe per il rientro, sostenuta da quell’ardente ed infinito amore per il tennis.

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