L’edizione 2019 degli Australian Open ha ufficialmente preso il via nella notte italiana tra domenica e lunedì ed i riflettori si sono accesi così sul primo slam dell’anno.
Nella giornata inaugurale del torneo erano attesi gli esordi di tre ex numero uno del mondo e gli occhi erano tutti puntati sulla partita di uno di questi, Andy Murray.
Come infatti anticipato, nei giorni scorsi, in una conferenza stampa, questo potrebbe essere stato l’ultimo torneo della carriera del due volte campione di Wimbledon che, a causa del solito terribile problema all’anca, non riesce più ad allenarsi a pieno regime e a competere come ai vecchi tempi.
Con la speranza di rivederlo in campo ancora, magari proprio nello slam londinese, quello di casa, quello che gli ha regalato negli anni più gioie, Murray può comunque essere soddisfatto della lotta e dello spettacolo a cui ha dato vita nella sua sconfitta in primo turno contro lo spagnolo Roberto Bautista Agut, numero 22 del seeding e recente trionfatore a Doha.
Il tennista scozzese ha trascinato la partita al quinto set dopo aver perso i primi due parziali cedendo allo spagnolo solo dopo più di quattro ore di indomabile battaglia, dando veramente tutto quello che aveva in corpo da autentico guerriero quale sempre è stato.
Ma la prima giornata del torneo è stata anche l’occasione per rivedere impegnato in un incontro del circuito maggiore Rafael Nadal che, nel programma diurno della Rod Laver Arena, ha sconfitto in tre set uno dei tanti tennisti australiani presenti in tabellone, James Duckworth.
In sessione serale, sempre sul centrale di Melbourne, ha fatto invece il suo esordio, anche per lui vincente, il campione uscente Roger Federer che ha liquidato per tre set a zero l’uzbeko Denis Istomin in una gara a senso unico dall’inizio alla fine.
Davvero poche sorprese anche nel resto degli incontri in programma con alcuni dei favoriti, tra cui Marin Cilic, Kevin Anderson e Grigor Dimitrov tutti vincenti, con più o meno difficoltà, rispettivamente contro Bernard Tomic, Adrian Mannarino e Janko Tipsarevic.
Tra i risultati un po’ più inaspettati di giornata spicca il successo dopo quattro tie break del giovane statunitense Reilly Opelka che, in una gara tra autentici giganti e big server, ha piegato il ben più esperto connazionale John Isner, numero 9 del seeding.
Fuori anche il semifinalista della passata edizione, il britannico Kyle Edmund che, accreditato della tredicesima testa di serie, è stato sconfitto dall’ex top ten Tomas Berdych sempre temibile su questi campi dove vanta risultati prestigiosi con buona continuità.
Per quanto riguarda, invece, alcuni giovani molto attesi, successo in rimonta, passata la tensione iniziale, per il numero dieci del tabellone Karen Khachanov che ha piegato in quattro set la resistenza del tedesco Peter Gojowczyk, mentre hanno brillato all’esordio due giovani statunitensi come Frances Tiafoe e Taylor Fritz a segno rispettivamente contro Prajnesh Gunneswaran e Cameron Norrie.
Capitolo italiani, infine, con risultati che fanno per lo più sorridere ed un bilancio in positivo dopo questa prima giornata degli Australian Open.
Avanzano, infatti, al secondo turno Andreas Seppi, Stefano Travaglia e Thomas Fabbiano che superano rispettivamente la testa di serie numero 31 Steve Johnson, l’argentino Guido Andreozzi e la wild card australiana Jason Kubler.
Nulla da fare, purtroppo, per Matteo Berrettini che, sorteggiato in un impegno ostico contro il numero 14 del seeding e giovane rampante del tennis mondiale Stefanos Tsitsipas, cede in quattro set dopo più di tre ore di grande battaglia.
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