La finale che non ti aspetti nell’ultimo grande evento dell’anno, il Master 1000 di Parigi Bercy, la grande occasione per entrambi i protagonisti, assolutamente da non perdere.

Saranno infatti, Jack Sock e Filip Krajinovic a sfidarsi, quest’oggi per il titolo nel torneo francese, due protagonisti inaspettati ad inizio torneo con due percorsi differenti alle spalle e due prospettive nell’immediato futuro ancora più distanti.

Sock infatti, con un best ranking di numero 14 del mondo e con già una semifinale in un Master 1000, quest’anno ad Indian Wells, ha già vissuto grandi palcoscenici e grandi sfide nella sua carriera, soprattutto in doppio, ma questo risultato resta sorprendente.

Anche perché, in palio, per Sock, che parte da favorito nella finale, non c’è solo il titolo più importante della carriera, ma anche la possibilità di volare a Londra per le ATP Finals, un traguardo che sembrava impossibile ad inizio torneo.

Lo statunitense ha interrotto ieri, un’altra settimana da sogno, quella di Julien Benneteau, beniamino di casa all’ultima partecipazione al torneo prima del ritiro dal tennis professionistico, che aveva sconfitto Tsogna e Cilic per guadagnarsi una incredibile semifinale.

Troppo più concreto e solido Sock e forse decisamente più motivato del suo avversario, già appagato con questa grande performance.

Ora, Sock è ad un passo da una straordinaria impresa, ma anche da un disastroso capitombolo che saprebbe di amara beffa e di super occasione sfumata.

In finale, infatti, come detto, il suo avversario non sarà il connazionale John Isner, già finalista a Parigi lo scorso anno e motivato, anche lui, a strappare l’ultimo pass per le ATP Finals, bensì Filip Krajinovic, qualificato serbo classe ’92 autore di un torneo meraviglioso.

È vero, la fortuna è stata dalla sua parte, con il ritiro di Rafael Nadal nel turno precedente, ma il resto è tutta opera sua, da sabato scorso nelle qualificazioni, fino a questo sabato, nella sua semifinale, la prima a questi livelli, conquistata proprio nel terreno preferito di Isner, il tie break, decisivo al terzo set.

Un tie break vinto rimontando uno svantaggio iniziale di un mini break e strappando due volte il servizio al gigante Isner per un’incredibile finale con conseguente best ranking di 33 ed un balzo in avanti di circa 40 posizioni.

La finale che non ti aspetti, la finale in cui entrambi hanno molto da perdere, perché l’occasione è davvero ghiotta, ma nella quale, però, è vietato perdere.