Felix Auger-Aliassime ha l’aria del predestinato, nato lo stesso giorno di Federer, 19 anni dopo, il giovane canadese fin dai primi passi nel mondo juniores ha attirato plurime attenzioni su sé.
Questo 2018 è stato per lui un anno di transizione, di primi traguardi raggiunti, tra cui l’essere stato il primo nato negli anni 2000 a vincere un match ATP, e di step progressivi verso il circuito dei grandi.
Non c’è stata l’esplosione, non c’è stato il risultato con il botto ma, sinceramente, non era nemmeno il momento ed una crescita costante e consapevole è ciò che più auspicabile per il talentoso canadese.
NOME | FELIX |
COGNOME | AUGER-ALIASSIME |
ETA’ | 18 |
NAZIONE | CANADA |
RANKING | 109 |
W/L 2018 | 6-10 |
TITOLI ATP | – |
La stagione 2018 di Auger-Aliassime si è divisa tra eventi Challenger, del circuito minore, ed prime esperienze nei grandi eventi del mondo tennistico dei grandi con buone soddisfazioni, in generale, tanto da una parte quanto dall’altra.
Il giovanissimo canadese ha trionfato nei Challenger di Lione e Tashkent, raggiungendo la finale anche a Blois dimostrando una notevole duttilità su superfici differenti come cemento e terra rossa.
Inoltre, Auger-Aliassime ha ottenuto le prime vittorie in carriera in eventi Master 1000, ad Indian Wells, nel mese di marzo, con il successo sul connazionale Vasek Pospisil e a Toronto, in estate, contro il francese Lucas Pouille all’epoca nei primi venti giocatori del mondo.
In autunno, il canadese ha raggiunto anche i quarti di finale nell’ATP 250 di Chengdu perdendo solo dal futuro campione del torneo, l’australiano Bernard Tomic, e superando nella sua corsa il coreano Hyeon Chung.
Così, sebbene il 2018 si sia chiuso con un bilancio in negativo tra vittorie e sconfitte nel circuito maggiore, la classifica recita 109 del mondo (best ranking 108), a ridosso dei primi 100 giocatori del mondo, e con un balzo in avanti di ben 52 posizioni, risultato significativo per un ragazzo così giovane.
Auger-Aliassime brilla per la naturalezza e per la disinvoltura del suo gioco, brillante tanto dal lato destro quanto da quello sinistro sebbene sia più sicuro con il diritto, colpo con cui ama comandare e smistare il gioco.
Buone percentuali anche al servizio, con evidenti margini di miglioramento, ma già efficace con 101 ace a fronte di 71 doppi falli, ottima resa con la prima in campo e sufficiente con la seconda, rispettivamente al 68% e al 50%.
Meno confortanti sono, per ora, i numeri alla risposta ma un gioco importante lo rivestirà anche l’abitudine e, quando Auger-Aliassime si troverà con più frequenza a confrontarsi con grandi servitori, inevitabilmente la ribattuta subirà dei cambiamenti positivi.
Il tennis del canadese è prettamente offensivo, moderno per intenzione ed esecuzioni ma senza disdegnare, come ormai è indispensabile oggi, una cura evidente nella preparazione atletica, abile ugualmente a difendere.
Nell’anno che verrà sarà comprensibile attendersi, da Auger-Aliassime, un ulteriore importante sviluppo del suo gioco e dei suoi risultati viste le grandi aspettative direttamente proporzionali al suo talento cristallino.
Senza fretta, il diciottenne canadese dovrà saper gestire bene la compresenza di eventi di entrambi i circuiti spostando sempre più la sua attenzione e la sua predilezione verso quelli più importanti per maturare in esperienze e nuove sfide.
Con la possibilità di condividere questa esperienza sul circuito con l’altrettanto promettente connazionale Denis Shapovalov, Auger-Aliassime potrà sfruttare questa “rivalità” positiva per crescere ulteriormente e posizionare sempre più in alto, ma gradualmente, i suoi traguardi perché il talento c’è e questa non è solo un’opinione.
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