Non solo Shapovalov, il tennis canadese ha potenzialmente un altro campione del futuro in casa, un giovane ragazzo di origini togolesi dal nome particolare ed indimenticabile, Felix Auger-Aliassime.
Classe 2000, nato lo stesso giorno di King Roger Federer, ma 18 anni dopo, Felix sembra un assoluto predestinato del tennis mondiale, e in questa stagione, ad appena 16 anni e 10 mesi, ha conquistato il primo titolo Challenger della carriera.
Gioca a tennis da quando aveva 4 anni, grazie al padre Sam, originario del Togo ed allenatore che lo ha allevato fin da subito con la racchetta tra le mani, affinandone armi e peculiarità.
NOME | FELIX |
COGNOME | AUGER-ALIASSIME |
DATA DI NASCITA | 08.08.2000 |
NAZIONALITA’ | CANADA |
RANKING | 162 |
COLPO PREFERITO | SERVIZIO |
HIGHLIGHTS | W SIVIGLIA, LIONE |
La prima cosa che salta all’occhio guardando il profilo di Felix, è appunto che è nato esattamente 18 anni dopo Roger Federer, non uno qualunque.
Condividere la data di nascita con l’immenso campione svizzero, ha fin da subito acceso oltremodo i riflettori sul talentuoso canadese che però sembra solo piacevolmente onorato di questa casualità.
Non a caso, però, tra i modelli di riferimento a cui ispirarsi, non manca proprio lo svizzero che condivide il suo posto nel personale Olimpo di Felix con Jo Wilfried Tsonga, tennista francese al quale il diciassettenne somiglia molto nelle movenze e nella fisicità.
Già alto più di un metro e novanta con una crescita esponenziale di più di 15 centimetri a cavallo di questi ultimi anni, il servizio è, senza sorpresa, il suo colpo preferito insieme al dritto.
Lo schema ideale non a caso è l’uno-due servizio e dritto che tanto bene riesce anche all’idolo francese, sebbene soprattutto in spinta e velocità di palla permangano notevoli margini di miglioramento.
La faccia, l’atteggiamento, il carattere a tratti esuberante e i movimenti sul campo rimandano molto a Tsonga e l’amore e la passione per la Francia viene confermata dalla sua città Montréal, dal fatto che parla benissimo la lingua e ha, come sogno nel cassetto, la vittoria al Roland Garros, sebbene la sua superficie preferita sia il cemento.
Il suo gioco, infatti, è aggressivo e propositivo, sempre in spinta alla ricerca del vincente ma tuttavia non disdegna anche, all’occorrenza, difendere e remare sostenuto da una buonissima preparazione atletica ed una particolare velocità negli spostamenti malgrado l’altezza rapidamente esplosa.
Questa capacità di adattamento alle situazioni durante le singole partite, è sostenuta e confermata dal fatto che Auger-Aliassime è un grandissimo lavoratore, uno di quelli che sui campi da tennis e nelle sale delle palestre, passerebbe ore e ore per vedere subito dopo miglioramenti e passi in avanti.
Ciò che salta all’occhio del suo gioco è una già piuttosto buona completezza su tutti i fondamentali con la predilezione, come detto, per servizio e dritto, sui quali si nota dopo pochi colpi grande sicurezza.
Ciò nonostante anche il rovescio è un colpo sul quale Auger-Aliassime, a tratti, riesce a trovare coraggio e lucidità, giocandolo in spinta, a chiudere il punto, tanto in lungolinea quanto sulla diagonale, ma talvolta tende ad essere più remissivo e soprattutto a colpire la palla in ritardo perdendo facilmente il controllo.
Ma a queste piccole insicurezze dal lato sinistro, Auger-Aliassime sta già sopperendo con un assiduo lavoro sul colpo più debole per trovare qualità e continuità, ma già adesso, sul campo, può trovarvi rimedio grazie alla possibilità di spostarsi con il dritto, a sventaglio, comandando il gioco con il fondamentale prediletto, vario ed efficace in tutte le direzioni.
Il servizio infine, aiutato all’altezza, è il colpo che diverte di più il giovane Felix ma sul quale sarà possibile ed entusiasmante lavorare per renderlo davvero un’arma con la quale poter fare la differenza.
Adesso lo schema preferito è servizio piatto, rapido e veloce alla “T”, quindi centrale, ricorrendo solo poche volte allo slice da destra e quasi mai in kick ad uscire da sinistra.
Per questo il lavoro non potrà che essere stimolante, per aumentare varietà ed efficacia di questo fondamentale oltre che migliorarne continuità e precisione per poter sfruttare in modalità sempre diverse e con buona quantità, lo schema uno-due servizio e dritto.
Come detto in precedenza, quello che non manca al diciassettenne canadese è una spiccata forza di volontà, di mettersi in gioco lavorando e mettendosi a disposizione dei suoi insegnanti per progredire nella qualità, già elevata, del suo gioco.
Se a ciò si unisce una già buona tenuta mentale sul campo ed una inedita, al giorno di oggi, umiltà negli allenamenti e in queste sue prime grandi esperienze, si può dire che Felix abbia la possibilità di essere uno dei campioni del futuro.
In più, poter condividere questa carriera, sia a livello juniores prima, che nel mondo dei grandi poi, con il quasi coetaneo Denis Shapovalov altro ottimo prospetto del tennis canadese, potrà essere utile ad entrambi.
Una amicizia-rivalità che se sfruttata bene potrà servire ad entrambi come stimolo, prendendo esempio dai traguardi e dai progressi altrui, e condividendo con la serenità di un’amicizia lunga e destinata a durare, tutte le preoccupazioni, le tensioni, le emozioni e le soddisfazioni dello sport più singolare del mondo.
La testa c’è e la forza di volontà pure, il talento c’è e la tecnica pura, l’umiltà di lavorare c’è e la consapevolezza che la strada è ancora molto lunga pure, Felix ha le carte in regola per sfondare ed essere tra i fenomeni del futuro, adesso dipende tutto da lui.
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