Tennis, 2018 “Alla Scoperta Di”: Bianca Andreescu

Il tennis canadese potrebbe dormire sogni tranquilli anche per quanto riguarda la sua versione femminile, perché, insieme a Shapovalov e Auger-Aliassime, anche una giovanissima Bianca Andreescu sta muovendo i primi convinti passi tra i grandi.

La ragazza classe 2000 di chiare origini romene, ha fatto il suo esordio nel tennis che conta in questa ultima stagione, raggiungendo i quarti del WTA di Washington con successi prestigiosi su Camila Giorgi prima e Kristina Mladenovic poi, ed infiammando il suo pubblico a Montreal nell’impegno di Fed Cup.

Ad aprile, infatti, Bianca ha conquistato il suo paese con una brillante performance che ha consentito al Canada femminile di restare nel World Group II, sopperendo all’assenza della stellina Eugenie Bouchard, ormai più diva da copertine che campionessa sul campo.

NOME BIANCA
COGNOME ANDREESCU
DATA DI NASCITA 16.06.2000
NAZIONALITA’ CANADA
RANKING 190
COLPO PREFERITO DRITTO
HIGHLIGHTS QF WASHINGTON

 

Bianca Andreescu è di chiare origini romene, i genitori si sono trasferiti in Canada, nel Mississagua dove la giovane promessa del tennis mondiale, ha mosso i primi passi con la racchetta prima di spostarsi nell’Accademia nazionale di Toronto dove si allenano i migliori prospetti.

Non sorprende allora, che l’idolo di Andreescu sia l’attuale numero uno del mondo, la romena Simona Halep, che, quando Bianca aveva appena 13 anni, nel 2013, si rivelò al mondo del grande tennis, e la stagione successiva raggiunse la finale del Roland Garros.

La qualità del gioco e della tecnica di Bianca è evidente dopo soli pochi scambi ma il suo talento è tuttavia ancora acerbo e con necessità di lavoro e perfezionamento un po’ in tutti i singoli aspetti.

La guida tecnica affidata oltre che ad Andre Labelle, anche a Natalie Tauziat, tennista francese ex numero 3 del mondo e finalista a Wimbledon nel 1998, porterà sicuramente, nel breve termine, miglioramenti ed aggiustamenti nei colpi di Andreescu che però già con il suo potenziale attuale ha fatto parlare di sé in questo 2017.

Quest’ultima stagione, infatti, è stata impreziosita dall’esordio in Fed Cup lo scorso mese di aprile contro il Kazakhstan, incontro valevole per la permanenza nel World Group, nel quale è stata protagonista consegnando il punto decisivo grazie al successo sulla ex top 30 e quartofinalista slam Yaroslava Shvedova.

Inoltre, nell’estate nordamericana, su quella che lei riconosce la sua superficie preferita, il cemento, ha centrato il primo quarto di finale nel torneo international di Washington dove ha sorpreso prima Camila Giorgi e poi la numero due del seeding Kristina Mladenovic.

Con un tennis propositivo ed esplosivo, carico e brillante, Bianca si è conquistata fans un po’ in tutto il mondo, ma i margini di miglioramento, come detto, sono ancora davvero tanti.

A partire dal dritto, il colpo più sicuro con il quale tende a fare gioco spostandosi spesso sullo sventaglio o anche solo dal centro del campo, in tutte le direzioni e con svariate angolature.

Un fondamentale comunque a tratti ancora leggero, complice anche una fisicità non ancora definita ed una mobilità non sempre efficiente e all’altezza del circuito maggiore.

Ciò nonostante, su questo colpo, riesce con più continuità a trovare il corretto piazzamento sulla palla, grazie a piccoli passettini che le consentono di avvicinarsi con precisione e accuratezza sul punto del rimbalzo.

Meno continuo è invece il rovescio, un colpo che Andreescu comunque non ha timore di giocare a tutto braccio anche in situazioni e posizioni non ottimali, sentendosi in grado di poter fare davvero male anche con questo fondamentale.

Le soluzioni, forse ancora troppo estemporanee, sono comunque tante, dal centro verso entrambi i lati del campo, soprattutto su palla alta da spingere, ma anche con il più naturale lungolinea, o con il cross stretto in diagonale, Bianca riesce a trovare colpi davvero interessanti.

Ciò che le manca, come detto, ancora, sul lato sinistro, è un po’ di continuità, di quantità, ma con il giusto lavoro, il rovescio è un colpo destinato a crescere perché la qualità messa in mostra è piuttosto alta.

Il servizio, come spesso accade, in questa età, ed in particolare tra le ragazze, necessita ancora di irrobustirsi per consistenza e velocità sebbene la precisione, soprattutto sulla prima, non manchi affatto.

La seconda però, è ancora troppo debole e a tratti estremamente prevedibile con alcune soluzioni ripetute con troppa frequenza ed incapaci, nonostante la precisione, di sorprendere l’avversaria (come ad esempio lo slice da destra che sulla seconda è quasi una costante alternato solo a volte, ad un servizio al corpo).

Tanti accorgimenti poi andranno fatti dal punto di vista atletico, perché la struttura fisica di Andreescu è ancora in fase di sviluppo e di formazione, e necessita di asciugarsi lasciando però spazio ad una appesantimento muscolare.

Negli spostamenti, la canadese mostra ancora qualche piccola incertezza e spesso appare lenta ed impacciata soprattutto nella corsa verso la rete, rendendo così in generale, la fase difensiva un po’ problematica. 

Caratterialmente, Andreescu è evidentemente convinta dei propri mezzi e non sembra avere paura o timore di mettersi in gioco, a confronto con le big del tennis mondiale, ma tuttavia a volte sembra uscire con la testa dal match.

Un atteggiamento non sempre positivo e a volte troppo remissivo, la portano a provare meno fiducia nelle sue qualità e nel suo gioco, finendo per prendersi ancora, pause troppo lunghe che inficiano sul rendimento nel set e talvolta anche nel match.

Se riuscirà a diventare più solida anche sotto questo aspetto, ad imparare l’arte di “resettare” tra un punto e l’altro, dimenticando errori e punteggio, Bianca potrà finalmente fare il grande salto di qualità già nella prossima stagione, nonostante la giovane età, perché i mezzi tecnici davvero non mancano.

 

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