L’ultimo nome di questa rubrica “Alla Scoperta Di”, sui possibili talenti del futuro del tennis, è quello della più giovane di tutti, la recente vincitrice dello Us Open juniores Amanda Anisimova.

Classe 2001, di chiare origini russe, ma nata e cresciuta negli Stati Uniti, la bionda Anisimova ha mosso in questo 2017 che sta per finire, i primi passi nel circuito delle grandi, tra eventi ITF, con la vittoria nel 60mila dollari di Sacramento e l’esordio in uno slam, sulla terra del Roland Garros.

Con il mito di Maria Sharapova, di cui veste anche la linea Nike a lei dedicata, negli occhi e nelle movenze, Amanda è una delle possibili campionesse del futuro con un tennis che già ora, in parte, parla per lei.

Il primo approccio con il mondo del tennis per Amanda, è stato ad appena due anni, quando il padre decise di farle prendere in mano per la prima volta una racchetta.

Il padre Konstantin, di origini russe, decise di trasferirsi negli Stati Uniti, con la moglie, prima che Amanda nascesse e per questo la giovane tennista ha da sempre vissuto il mondo a stelle e strisce prendendone, senza mai aver avuto dubbi, la cittadinanza.

Questo 2017 che volge al termine, ha permesso alla giovane Anisimova, di rivelarsi al mondo del grande tennis con le prime apparizioni nei main draw di alcuni tornei importanti, con i primi successi nel circuito minore e con una buona attenzione, ancora, per gli eventi di categoria giovanile.

Così, il nome di Anisimova ha iniziato a rimbalzare sulle testate dei maggiori media statunitensi, creando intorno a lei, un intenso alone di aspettative e di attenzioni, sia per la somiglianza tecnico tattica (e in parte della storia personale) con Maria Sharapova, sia per la somiglianza estetica con un’altra ragazza russa ben nota negli States, Anna Kournikova.

Infatti, Anisimova sembra aver rubato da ambe due le icone della storia del tennis russo, per fisico, tecnica, tattica, mentalità sperando però, di aver pescato da Sharapova l’attitudine a vincere, cosa di cui la bellissima Anna era però sprovvista.

Il tennis di Anisimova, infatti, è l’emblema della modernità con colpi già solidi, pesanti, alla ricerca del vincente e con la chiara volontà di mettere i piedi nel campo e di iniziare a spingere senza alcun timore.

Ovviamente, il fisico di Anisimova è ancora in fase di sviluppo, quindi il colpo del ko, nelle poche fin qui esperienze fatte nel tennis delle grandi, manca all’appello, tuttavia lo schema tattico è già brillantemente evidente.

Tra i due colpi da fondocampo, quello sul quale appare più sicura e tranquilla sembra essere il rovescio con il quale ama smistare il gioco a destra e a sinistra, prendendo spesso in mano le redini anche dal centro.

Le soluzioni sono svariate e tutte ugualmente efficaci, tanto in lungolinea, quanto in diagonale e non mancano angoli più o meno stretti, più o meno profondi.

Talvolta, si prende il lusso di variare con alcuni rovesci tagliati in back, ma sono ancora troppo innocui, rimbalzando troppo alti e senza peso.

Il dritto è un fondamentale altrettanto importante nel suo gioco, e che ama giocare, come il rovescio, a tutto braccio, in spinta, alla ricerca del controllo del punto e del vincente.

Con un movimento piuttosto ampio con il braccio non dominante a segnare bene la distanza dalla palla, Anisimova è capace di far partire notevoli sbracciate, ma a differenza del rovescio, sono più continue alcune soluzioni in top a rientrare nello scambio o a difendere in situazioni difficili.

Il servizio, invece, è un colpo ovviamente ancora in fase di costruzione, sebbene Anisimova possa già vantare, a 16 anni, un’altezza che sfiora il metro e ottanta, e che le consente di avere una prima di servizio per lo meno continua nelle percentuali.

Tuttavia, la forza fisica è giustamente ancora quella che è e i suoi servizi superano solo raramente le 100 miglia orarie, e mancano anche di effetto e rotazioni potendo puntare solo su una buona precisione.

Fisicamente, la preparazione di Anisimova è eccellente con le lunghe leve che ancora non le impediscono di difendere anche in situazioni problematiche, ma sarà necessario attendere il definitivo sviluppo fisico per vedere se la solidità negli spostamenti si manterrà oppure no.

Quello di cui, sicuramente, non è sprovvista la giovane Anisimova, è una lucida forza mentale, un carattere grintoso e convinto ed una buona consapevolezza nelle proprie qualità tecniche.

Non mancano infatti, come Sharapova insegna, pugnetti, incitamenti, “c’mon” ed esultanze grintose che le permettono di mostrarsi sfrontata e a testa alta, di fronte a ciascuna avversaria.

Se saprà apporre i necessari miglioramenti tecnici e tattici al suo gioco, se imparerà a gestire i vari momenti di un match senza staccare troppo spesso la spina, e se saprà sacrificarsi sul campo per ottenere ulteriore fiducia nei propri mezzi, il futuro di Anisimova potrebbe davvero essere brillante.

Essere, ad appena 17 anni già nelle prime 200 del mondo, di questi tempi non è da tutti, ma, tuttavia, è soltanto un piccolo importante tassello di un puzzle davvero complesso da costruire. Quindi, buona fortuna Amanda!