Una sconfitta pesante, una sconfitta che elimina l’Italia dalla corsa al primo posto nel girone, unico piazzamento sicuramente valido per la qualificazione ai prossimi mondiali in Russia nel 2018 e che ridimensiona alcuni giocatori, ammirati e decantati nel nostro paese come veri e propri fenomeni.
Ora bisogna difendere la seconda posizione e poi giocarsi tutto nei play off tra le migliori seconde dei vari gironi, anche se questa sconfitta fa decisamente male al morale.
Tuttavia, vedendo la prestazione superba ed arrogante dell’Italia ieri sera, che ha pensato di andare ad insegnare calcio in casa dei padroni del palleggio, della tecnica e del bel gioco, un bagno di umiltà non sembra affatto inutile, ed anzi deve essere proprio utile per capire gli errori, tanti, commessi e ripartire più cattivi e concentrati di prima.
Errori che albergano nell’Italia fin dalle scelte di formazione di Gian Piero Ventura, grande insufficiente di quest’ultima prestazione, che rinuncia al centrocampo con i soli Verratti, in serata no, e De Rossi, incapace di reggere certi ritmi e velocità, ed affidandosi ad un attacco poco disposto a rientrare per coprire un reparto alla mercè delle furie rosse.
E proprio come furie, la Spagna si è abbattuta sul nostro undici rifilandoci una batosta non indifferente e vendicando l’ultimo scontro diretto, quell’ottavo negli ultimi Europei in Francia che Conte, da tecnico abile e stratega, era riuscito a dominare con una splendida prestazione.
Nonostante la brutta sconfitta, gli azzurri devono ritrovare calma, serenità e concentrazione in vista dell’incontro di martedì sera, decisamente più abbordabile contro Israele, ma dove un altro passo falso non è davvero consentito.
TABELLINO
SPAGNA (4-3-3): De Gea; Carvajal, Ramos, Piqué, Jordi Alba; Koke, Busquets, Iniesta (72′ Morata); Silva, Asensio (78′ Saul), Isco (89′ Villa). Ct. Lopetegui
ITALIA (4-2-4): Buffon; Darmian, Barzagli, Bonucci, Spinazzola; De Rossi, Verratti; Candreva (70′ Bernardeschi), Belotti (70′ Eder), Immobile (78′ Gabbiadini), Insigne. Ct. Ventura
ARBITRO: Björn Kuipers (Olanda)
MARCATORI: 13′ e 40′ Isco, 77′ Morata (S)
AMMONITI: Verratti, Bonucci (I)
MIGLIORI
Isco 8: prestazione perfetta per qualità, intensità, quantità e determinazione, un giocatore completo, a volte sottovalutato ma dotato delle abilità del campione. Sblocca la partita con una bella punizione dove Buffon poteva comunque fare meglio, ma poi chiude i conti negli ultimi minuti del primo tempo con un’altra pregevole conclusione. Un uno-due letale in mezzo a tante altre magie che gli valgono solo applausi alla sostituzione al 90′.
Koke, Busquets, Iniesta 7: la Spagna ha stravinto la partita dominando a centrocampo, dove la qualità di questi tre ha brillato per tutto l’incontro. Caratteristiche ed abilità diverse per i tre protagonisti che amalgamano talento, tecnica e fisicità alla perfezione in un reparto senza difetti e senza debolezze.
PEGGIORI
Buffon e Insigne 5: il portierone azzurro poteva decisamente fare meglio in occasione della punizione di Isco che dà il via alle danze per i ragazzi di Lopetegui mentre Lorenzino soffre la fisicità e la resistenza di Carvajal che riesce a disinnescare ogni suo tentativo di portare imprevedibilità alla manovra offensiva azzurra, ma questa versione è la brutta copia di quella ammirata in campionato.
Bonucci, De Rossi e Verratti 4,5: prestazione completamente da dimenticare per il centrale difensivo che appare lento, impreciso e sempre in difficoltà nel contenere la vivacità e la fantasia della manovra spagnola, con tutti i suoi difetti, purtroppo messi a nudo. De Rossi e Verratti, a cui Ventura, ha consegnato le chiavi dell’esiguo centrocampo a due, soffrono la perfezione del corrispettivo spagnolo, con il più anziano in estrema difficoltà per la velocità del gioco e delle gambe degli avversari e con “l’erede di Pirlo” che offre una prestazione che fa solo rabbrividire all’idea di un semplice paragone con “il Maestro”.
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