Il West Ham avrà anche vinto 3-1, ma Gabbiadini ha vinto comunque la sua partita. Dopo 14′ minuti dal suo esordio infatti, Manolo ha scaraventato il rete un missile imprendibile che ha portato in vantaggio il Southampton e che ha confermato l’idea che a Gabbiadini il talento non manchi proprio. In quel sinistro sotto la traversa, c’era tutta la rabbia repressa di un giocatore messo in disparte da Sarri e che si è trovato a convivere (purtroppo per lui) con il fantasma di Milik e l’ascesa (inarrestabile) di Mertens.
Credo sia questa la soluzione dell’enigma Manolo, che va analizzato nella sua complessità. Prima dell’infortunio, Milik si aggirava sui numeri di Higuain ed era già diventato idolo dei tifosi. Le aspettative su Gabbiadini quindi erano altissime e non si poteva permettere neanche un passaggio sbagliato. Come se non bastasse poi, Dries Mertens ha deciso di diventare il giocatore più forte del campionato e ha stravolto ogni tipo di gerarchia.
Per Gabbiadini è iniziato un calvario infinito che lo ha allontanato sempre più dal Napoli e soprattutto dalla tifoseria partenopea, poco attenta a sostenere i suoi giocatori in difficoltà. Il gol contro il West Ham e la tipica scivolata “all’inglese”, ci riconsegna il nostro Manolo. E i tifosi del Napoli? Difficile credere che si siano accorti della sua assenza, visto il 7-1 rifilato al Bologna (triplette di Mertens e Hamsik). Come si dice per tutte le favole, “e vissero tutti felici e contenti…”
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