Una brutta pagina di sport, se di questo si può parlare. Si sa che il Verona è la squadra più odiata al sud, perché la sua tifoseria ha fatto del “razzismo” contro i meridionali uno stile di vita. Certo è che dal coro (di pessimo gusto) alle aggressioni la strada dovrebbe esser lunga e quello che è successo ieri a Luca Toni e a Maurizio Setti (presidente del Verona) è un episodio increscioso che va condannato in maniera forte e decisa.
Ieri pomeriggio, Luca Toni e il suo presidente erano arrivati in macchina ad Avellino per l’importante sfida contro i padroni di casa. Toni era seduto dietro, davanti c’era il presidente Setti (che indossava una sciarpa gialla ma non del Verona) e l’autista. Arrivati a una rotonda, un gruppo di delinquenti (che non hanno nulla a che vedere con gli ultras) hanno preso a calci e pugni la macchina di Toni, sfondando il parabrezza.
Toni ha raccontato che non li hanno riconosciuti come Toni e il presidente, ma che li hanno scambiati per dei semplici tifosi del Verona. Dopo aver sfondato il vetro hanno lanciato una bottiglia di birra contro il presidente Setti, che per fortuna è stato colpito alla pancia. L’autista, non senza fatica, è riuscito a divincolarsi e a seminare gli aggressori evitando guai peggiori. Toni si è detto molto dispiaciuto dell’accaduto e ha dichiarato che nel 2017 cose del genere non devono più accadere.
Inoltre si è scagliato contro i due vigili presenti all’aggressione, che invece di intervenire si sono voltati dall’altra parte. Una pagina di pura vergogna che pone ancora una volta l’accento sulla violenza che circola nel mondo del calcio. Si spera che la polizia abbia il coraggio e la decisione di indagare su coloro che hanno commesso questo reato e che abbia la forza di punirli in modo severo. Allo stesso modo, si spera che i vigili che hanno permesso questa vergogna possano essere esautorati dal rappresentare le forze dell’ordine.
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