Colpo gobbo dell’Inghilterra: vince 19-7 ed è in finale. Finisce il dominio degli All Blacks. Il 2 novembre la finale contro la vincente tra Galles e Sudafrica
Inghilterra prima finalista e All Blacks a casa. È questo il verdetto della prima semifinale, da molti considerata come una finale anticipata, del Mondiale nipponico.
A Yokohama il XV di Eddie Jones scrive la storia battendo la Nuova Zelanda, bi-campione mondiale ed imbattuta da 12 anni.
Quella andata in scena al Yokohama Stadium è stata la partita perfetta, per l’Inghilterra.
Magnificamente preparata dalla sapiente mente di Jones, che si è anche sentito a casa viste le origini nipponiche della madre, ed egregiamente interpretata dalle mani e dai piedi di una squadra entrata già nella storia. O quasi.
Che non sarebbe stata una partita normale, però, lo si era già capito all’inizio. Durante la tradizionale Haka, gli inglesi, anziché rimanere fermi a guardare, hanno formato una V tentando di avvicinarsi sempre di più agli All Blacks per fargli capire che aria avrebbe tirato per tutti gli ottanta minuti.
La partita- E che aria tirava gli All Blacks l’hanno presto scoperto. Dopo neanche due minuti la strada già era in salita con Manu Tuilagi che sfonda da pochi passi e batte a terra. Farrell trasforma. 7-0 Inghilterra.
La veloce meta inglese rompe anche un altro record neozelandese: mai i Tutti Neri avevano subito una meta in così poco tempo.
Poco dopo Tuilagi ha anche l’occasione per mettere a segno l’uno-due con il recupero dell’ovale clamorosamente perso da Beauden Barrett, ma Jonny May perde il pallone nei 22 e vanifica il tutto.
Gli All Blacks si ritirano dunque in difesa, che ben riesce anche grazie agli errori di handing del XV della Rosa.
Con i ritmi che iniziano un po’ ad abbassarsi, ci pensa Underhill al 25′ a rivitalizzare la gara: riceve da Sinckler, uscito dalla ruckcon la palla, e vola tra i pali. Owens però non è sicuro e decide di affidarsi al TMO. Dopo il controllo la meta viene annullata, con qualche riserva più che giustificata degli inglesi, per ostruzione.
L’annullamento della seconda segnatura carica gli All Blacks che recuperano palla nella propria metà campo dopo un calcio di Ford e si precipitano nei 22 avversari con Retallick; a 5 metri dalla linea di meta, però, Goodhue viene fermato dal sandwich formato da Farrell, Curry e Daly.
Al 32′ Ford prova ad incrementare il punteggio con un drop, finito di poco a lato. L’apertura inglese si rifà però sul finire di primo tempo, andando per i pali, questa volta centrati, dopo la punizione ottenuta da Curry.
Si va al riposo sul 10-0 per l’Inghilterra.
La ripresa- Il secondo tempo si apre sulle note conclusive del primo: Inghilterra che si affida al gioco a piede.
Su fallo di Whitelock, Daly prova a piazzare da 54 metri, non riuscendo nell’ammirevole tentativo.
Al 45′ altra illusione inglese: touche dai 5 metri, Youngs si stacca ed entra come un incubo nel sonno profondo della difesa neozelandese e si invola a schiacciare. Come prima, anche questa volta Owens non è sicuro e si riaffida al TMO. E come prima annulla la meta, questa volta per un in avanti veramente impercettibile.
Dopo tre minuti arriva un’altra marcatura inglese. E questa volta è regolare. Ancora Ford va per i pali su punizione ottenuta per il placcaggio di Cane, sostituto di Scott Barrett, a , che si trovava senza ovale tra le mani. 13-0 Inghilterra.
Steve Hansen capisce che Jones gli sta staccando dal collo il pass per la finale e decide di affidarsi ai cambi: dentro Sonny Bill Williams, Perenara e Jordie Barrett.
I nuovi arrivati danno il contributo: al 57′, difatti, gli All Blacks accorciano con Savea, involontariamente servito dall’errore di George. Mo’unga non sbaglia. 13-7: partita riaperta.
L’Inghilterra non si fa prendere da strani turbamenti e dopo dieci minuti segnano due mete, entrambe con Ford. 19-7 definitivo.
Una magnifica, perfetta e monumentale Inghilterra manda al tappeto gli All Blacks, sino ad oggi apparentemente invincibili.
Tabellino- Inghilterra: 15 Elliot Daly, 14 Anthony Watson, 13 Manu Tuilagi, 12 Owen Farrell (c), 11 Jonny May, 10 George Ford, 9 Ben Youngs, 8 Billy Vunipola, 7 Sam Underhill, 6 Tom Curry, 5 Courtney Lawes, 4 Maro Itoje, 3 Kyle Sinckler, 2 Jamie George, 1 Mako Vunipola
A disposizione: 16 Luke Cowan-Dickie, 17 Joe Marler, 18 Dan Cole, 19 George Kruis, 20 Mark Wilson, 21 Willi Heinz, 22 Henry Slade, 23 Jonathan Joseph
Inghilterra:
Mete: Manu Tuilagi (1′)
Trasformazioni: George Ford (2′, 49′)
Punizioni: George Ford (39′, 62′)
Drop:
Cartelini:
Nuova Zelanda: 15 Beauden Barrett, 14 Sevu Reece, 13 Jack Goodhue, 12 Anton Lienert-Brown, 11 George Bridge, 10 Richie Mo’unga, 9 Aaron Smith, 8 Kieran Read (c), 7 Ardie Savea, 6 Scott Barrett, 5 Sam Whitelock, 4 Brodie Retallick, 3 Nepo Laulala, 2 Cody Taylor, 1 Joe Moody
A disposizione: 16 Dane Coles, 17 Ofa Tu’ungafasi, 18 Angus Ta’avao, 19 Patrick Tuipulotu, 20 Sam Cane, 21 TJ Perenara, 22 Sonny Bill Williams, 23 Jordie Barrett
Nuova Zelanda:
Mete: Ardie Savea (56′)
Trasformazioni: Richie Mo’unga (57′)
Punizioni:
Drop:
Cartellini:
Arbitro: Nigel Owens (Galles)
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato sulle ultime novità, i Pronostici Scommesse e i migliori Bonus Bookmaker.