Dopo essere stato avvicinato anche al ruolo di guida della Formula 1 nei prossimi anni, Ross Brawn è tornato a parlare con i media, rilasciando un’interessante intervista a Jennie Gow, di ESPN. Dopo aver specificato che il suo ruolo, attualmente, si limita ad una semplice consulenza in favore di Liberty Group, Brawn ha auspicato una maggiore progettualità in Formula 1.
“La Formula 1 ha bisogno di avere un piano e il fatto che ciò non ci fosse costituisce per me fonte di frustrazione” – sottolinea l’ingegnere inglese – “Sono convinto che cercare di formulare un piano, una strategia per i prossimi tre, cinque anni non possa far altro che bene alla Formula 1“.
“Ad esempio, il propulsore in uso oggi è incredibile ma costoso, e rende dura la vita ai team più piccoli” – prosegue Brawn – “Ragion per cui siamo in grado di ottenere lo stesso una sfida tecnica di alto livello, pur rendendo le cose maggiormente praticabili per i team minori? Queste sono le cose a cui mi riferisco. Se le programmi adesso, forse non avrai successo l’anno prossimo, ma probabilmente tra tre o cinque anni si“.
“Penso che Bernie si concentri sullo sport e sul suo ambito commerciale, principalmente” – spiega Brawn, alla domanda sul perchè non ci sono simili strategie in Formula 1 – “Il suo obiettivo è di massimizzare gli introiti per le squadre e per gli azionisti. Ma non è il suo stile. Il mio, al contrario, potrebbe essere troppo diverso, forse eccessivamente strutturato, pedante e pragmatico, tipico di un ingegnere. Forse non sarebbe l’approccio corretto“.
Infine, Brawn rivela che è da tempo che non parla con Ecclestone: “Da quando ho lasciato la Formula 1, non ho più avuto modo di parlare con lui” – dice l’ex Benetton, Ferrari, BrawnGP e Mercedes tra le altre – “Tante volte gli ho fatto sapere che ero lì, ma niente. Penso che ci siano state delle incomprensioni, delle volte dove le mie opinioni possano averlo irritato“.
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