Roma shock in Europa League: Olimpico stregato, Gasperini senza risposte e Dybala non basta più

Roma shock in Europa League: Olimpico stregato, Gasperini senza risposte e Dybala non basta più
Roma - Stadiosport.it

La Roma precipita nell’incubo europeo. Quella che doveva essere la partita della riscossa si trasforma in un nuovo dramma sportivo: all’Olimpico, davanti ai suoi tifosi, i giallorossi cadono 2-1 contro il Viktoria Plzen, firmando la quarta sconfitta casalinga su dieci gare stagionali. Una statistica da brividi per una squadra che, fino a pochi mesi fa, faceva del suo stadio un fortino inespugnabile.

Il gelo arriva già nei primi venti minuti: Adu apre le danze al 20’, Souare raddoppia due minuti più tardi. In Curva Sud cala il silenzio. La Roma prova a reagire con orgoglio, ma è una squadra che non riconosce più se stessa. Gasperini corre ai ripari: fuori Ziolkowski, disastroso in avvio, dentro El Shaarawy. Ma il copione non cambia.

Nella ripresa, un lampo di Dybala ridà fiato alla speranza: rigore perfetto al 54’, 200° gol in carriera. L’argentino esulta con rabbia, ma è solo un’illusione. Il forcing finale non basta. Al triplice fischio, lo sguardo del tecnico è quello di chi sa che qualcosa si sta incrinando.

L’Olimpico non fa più paura: la maledizione continua

Tre sconfitte consecutive in casa, un dato che non si registrava dal lontano 2011, ai tempi di Montella. L’Olimpico non è più il rifugio dei giallorossi ma una trappola che inghiotte certezze e fiducia. “È un campanello d’allarme, bisogna cambiare marcia subito”, tuona Xavier Iacobelli ai microfoni di Radio Radio Mattina Sport & News.

Il noto giornalista non usa giri di parole: “Quella di ieri è stata una Roma svagata, distratta, troppo moscia. Il Viktoria ha giocato con più fame, più cattiveria. Gasperini deve fare i conti con una verità scomoda: manca un vero bomber”.

Attacco sterile e fischi per Dovbyk: la crisi del gol è reale

La Roma segna solo su rigore. Il resto è buio. Dovbyk lascia il campo tra i fischi, Ferguson spreca l’occasione di dimostrare il suo valore. Gasperini è diretto nel post-partita: “Siamo stati mosci nelle conclusioni, c’è chi non segna da troppo tempo. Serve un esame di coscienza”.

Una frase che pesa come un macigno, perché ormai la sterilità offensiva è un marchio di fabbrica. Eppure, paradossalmente, ogni attaccante che ha lavorato con Gasperini in passato è esploso: Zapata, Muriel, Retegui, Lookman, Gomez. Alla Roma, invece, il meccanismo sembra essersi inceppato.

Dybala l’unico faro in un mare di incertezze

L’argentino combatte, segna, trascina, ma è solo contro tutti. Il suo 200° gol non basta a nascondere il malessere generale. “Serve un’anima, non solo talento”, ha detto qualcuno negli spogliatoi a fine gara. Parole che riassumono lo stato d’animo di un gruppo che si è smarrito.

Sassuolo-Roma: l’ultima chiamata per Gasperini

Domenica alle 15, a Reggio Emilia, ci sarà il banco di prova decisivo contro il Sassuolo di Fabio Grosso. Una sfida che vale più di tre punti: in gioco ci sono il morale, la fiducia e la credibilità di un progetto che rischia di crollare troppo presto.

Se anche lì non arriverà una reazione, l’inverno di Roma potrebbe diventare più gelido del previsto.

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