Il 9-0 rifilato al povero Troyes, ultimo in classifica in Ligue 1, rappresenta forse la degna conclusione di un campionato da record per il Paris Saint-Germain di Blanc che si è laureato Campione di Francia per la sesta volta nella sua storia, il quarto titolo consecutivo raggiunto grazie soprattutto all’avvento della proprietà qatariota la quale ha trasformato una squadra perennemente incompleta e mediocre in un’autentica superpotenza del calcio europeo e mondiale.
Il trionfale percorso dei parigini si è concluso con ben otto giornate di anticipo e cioè ancor prima dei sette turni della Bundesliga dello scorso anno in cui il Bayern di Guardiola alzò il Meisterschale chiudendo i conti in tempi rapidissimi. Settantasei punti ottenuti in 30 partite, ben venticinque lunghezze sul Monaco secondo in classifica e soprattutto una sola sconfitta stagionale, quella contro il Lione di qualche settimana fa.
L’immagine del Psg festante porta la firma di Laurent Blanc, capace anche quest’anno di saper gestire la pressione di una piazza e una società così ambiziosa e di raggiungere brillantemente i quarti di Champions League, competizione in cui mai come quest’anno la squadra del presidente Al-Khelaifi potrebbe dire la sua fino alla finale di San Siro.
Inevitabile soffermarsi poi sull’immenso Zlatan Ibrahimovic, autore di un poker devastante a Troyes e a segno per ben 27 volte in Ligue 1, quota che gli permette di festeggiare il primato nella classifica cannonieri proprio davanti al compagno di reparto Edinson Cavani (14 reti), attaccante stellare ma comunque oscurato dalla presenza del dominatore svedese. L’importanza di Ibra è tale che la festa per il titolo sembra quasi essere passata in secondo piano rispetto alle ipotesi sul futuro dell’ex Milan: la permanenza nella capitale francese è a rischio -“Resto se sostituite la torre Eiffel con una mia statua” ha affermato provocatoriamente – ma non è escluso che la ricchissima proprietà riesca a trovare fondi per coprire d’oro lui e il suo agente Raiola che intanto vaglia le possibili ipotesi di trasferimento in Premier (Mourinho lo vorrebbe al Manchester United) e in MLS.
Come non parlare poi dei vari Verratti, Thiago Silva, Marquinhos, Matuidi, Lucas, Pastore e compagnia anche se una nota a parte probabilmente la merita ‘El Fidejo’ Angel Di Maria, uno dei calciatori più forti del pianeta ed incredibilmente scaricato negli ultimi anni da Real Madrid e Manchester United. L’arrivo del giocatore argentino all’ombra della Torre Eiffel ha fatto compiere alla compagine di Blanc il definitivo salto di qualità, quel talento incredibile condito da imprevidibilità, velocità ed esperienza internazionale che era mancata nelle annate passate e che può rappresentare un punto di forza interessante in vista dei prossimi obiettivi. Non dimentichiamoci infatti che il Paris, oltre alla Champions, dovrà disputare la finale di Coppa di Lega contro il Lille: pensare al ‘triplete’ forse non è più un’utopia.
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