NBA, scontro Curry-Trump. I Warriors non vengono invitati alla Casa Bianca

Negli sport professionistici a stelle e strisce, è usanza per la franchigia campione di far visita al Presidente in carica alla Casa Bianca. Un vero onore, messo però in dubbio dall’ascesa di Donald Trump. Oltre a spaccare praticamente a metà l’opinione pubblica, il successore di Barack Obama ha fatto e sta facendo discutere tanto il mondo dello sport. L’esempio lampante è quanto sta accadendo in questi giorni con i Golden State Warriors, campioni NBA 2017.

Stephen Curry, stella dei Golden State Warriors, protagonista di un duro scontro verbale con il Presidente Donald Trump (foto da: muzul.com)

Sin nell’immediato, dopo la vittoria decisiva in Gara-5 sui Cleveland Cavaliers lo scorso Giugno, Stephen Curry aveva espresso tutte le sue perplessità sulla politica del neo presidente, seguito a ruota dall’MVP delle Finals, Kevin Durant, che aveva detto a chiare lettere di non provare nessun rispetto per Trump. Nei giorni scorsi, gli addetti ai lavori discutevano sul se e sul quando la famosa visita alla Casa Bianca dei campioni NBA si sarebbe effettuata, sottolineando come nemmeno dall’entourage del Presidente fosse arrivato nessun invito ufficiale.

Non più tardi di 48 ore fa, Steve Kerr, head coach dei Warriors, sottolineava come la decisione sarebbe stata rimessa al voto dei giocatori. Nel media day dei californiani, tenutosi venerdì, Stephen Curry ha rincarato la dose: “Non voglio andare da Trump, non mi piace quello che dice, oltre a quello che non dice, e nemmeno il suo modo di comportarsi. Se la cosa verrà messa ai voti con gli altri compagni, il mio sarà scontato e sarà un no. Così forse ispireremo il cambiamento“.

Delle parole che non lasciano adito a dubbi, e che hanno provocato la reazione furiosa di Trump in persona. Il Presidente, tramite il proprio profilo ufficiale Twitter, ha risposto a muso duro, comunicando ufficialmente ritirato l’invito per Golden State per la festa alla Casa Bianca. “Recarsi alla Casa Bianca è considerato un grande onore per una squadra campione. Stephen Curry sta esitando, per cui l’invito è ritirato“, si legge nel tweet di Trump. Nel scontro si è inserito, a gamba tesa, anche LeBron James, schierandosi dalla parte del collega-rivale: “Hei tu, idiota: Curry aveva già detto che non sarebbe venuto, quindi non c’era invito. Andare alla Casa Bianca era un grande onore prima che ci fossi tu!“.

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