Nottata ricca di partite interessanti, quella appena conclusa, in NBA. Cadono le due squadre leader della Eastern Conference. I Boston Celtics erano attesi da un esame non da poco, all’AT&T Center di San Antonio contro gli Spurs, ma ne sono usciti sconfitti, pur a testa alta. Partiti fortissimo (11-0), gli ospiti comandano fino alla fine del secondo quarto, quando un quasi buzzer-beater di Ginobili regala il primo vantaggio ai texani (55-56). Nel secondo tempo la sfida è tutta un appassionante testa a testa, fino al finale al cardiopalmo. A 2’37” dalla fine, una tripla di Tatum porta Boston sul 99-98; la risposta dei padroni di casa è affidata a Rudy Gay, ma un’altra bomba, stavolta di Irving, vale il 102-100 ospite (1’52” da giocare). Nell’azione successiva, è Aldridge ad impattare sul 102 pari (1’32” al termine); quindi, le due squadre non segnano più, con gli errori dalla lunga distanza di Irving da una parte e Gay dall’altra. In questo secondo caso, però, quella vecchia volpe di Ginobili cattura un fondamentale rimbalzo offensivo, concedendo ai suoi un’altra opportunità; ed è proprio Manu, con 5″ sul cronometro, a realizzare la tripla decisiva. Stevens chiama time-out, ma la preghiera di Irving viene sputata fuori dal ferro. In attesa del prossimo rientro in campo di Leonard (martedì con i Rockets se tutto va bene), è ancora Aldridge a portare avanti la baracca (27+10 rimbalzi); ai Celtics non sono sufficienti Irving (36) e Tatum (20+8 rimbalzi).
E’ il 40enne argentino Manu Ginobili l’uomo del destino nel big match tra Spurs e Celtics (foto da: in.news.yahoo.com)Si ferma a 13 la striscia di vittorie consecutive dei Cleveland Cavaliers, che così non riescono a migliorare il proprio record di franchigia. La squadra di coach Lue cade alla Bankers Life Fieldhouse di Indianapolis, al cospetto dei Pacers. Un match molto combattuto, che ha visto le due compagini non riuscire mai a staccarsi l’un l’altra nel punteggio, e che i padroni di casa si sono assicurati nel finale, ispirati dal convincente Oladipo (33+8 rimbalzi). Non basta ai Cavs il solito James (29+10 rimbalzi ed 8 assist) e Love (20+7 rimbalzi). I Golden State Warriors completano al meglio la loro serie di partite in trasferta più lunga della stagione, espugnando l’ostico parquet della Little Caesars Arena di Detroit, ottenendo la 6° W in fila (tutte lontano dalla Oracle Arena). Dopo una prima fase di partita all’insegna dell’equilibrio, i californiani sembrano riuscire a staccare i Pistons tra fine terzo ed inizio quarto periodo, arrivando fino al +12 (81-69 dopo 1’10” di gioco del quarto conclusivo). Ma i ragazzi di Van Gundy prima rientrano sul -2 (84-82) poi, dopo esser finiti nuovamente sul -9 (94-85 a 2’56” dal termine), si rifanno sotto con una tripla di Bradley con 22″ da giocare (100-98). I liberi di Thompson e le difese di Durant mettono in cassaforte la vittoria per i Warriors. Curry non c’è, ma ancora una volta può recuperare tranquillamente, dato l’apporto del duo KD (36+10 rimbalzi e 7 assist)-Thompson (21). Bradley (25) è risultato il migliore per Detroit.
Vincono in trasferta anche i Toronto Raptors, a segno sul parquet del FedEx Forum, casa dei Memphis Grizzlies (1-13 nelle ultime 14 uscite). Sotto anche di 16 nel secondo quarto, i canadesi rimontano grazie alla coppia DeRozan (26+7 rimbalzi e 6 assist)-Ibaka (21) e scappano via nel quarto periodo. Evans (27) e Marc Gasol (20+7 rimbalzi) non evitano l’ennesimo ko alla franchigia del Tennessee. Corsari anche i Denver Nuggets, che sconfiggono all’Amway Center gli Orlando Magic. Gli ospiti fanno la differenza nel terzo periodo, quando raggiungono il +11 di vantaggio (75-64); nel quarto conclusivo, quindi, archiviano la pratica, arrivando a sfiorare anche il +20. Protagonisti di serata in maglia Nuggets sono stati Faried (20+10 rimbalzi), Barton (19+6 rimbalzi) e Mudiay (18); nei Magic spiccano Vucevic (21+17 rimbalzi) e Simmons (21).
Al BMO Harris Bradley Center di Milwaukee, i Bucks regolano i Dallas Mavericks solo nel finale, dopo aver inseguito a lungo, soprattutto nella fase centrale del match. Decisive, come di consuetudine nell’ultimo periodo, le prestazioni del trio Middleton (31)-Antetokounmpo (27+11 rimbalzi)-Bledsoe (24); per i texani, in evidenza Matthews (29) e Barnes (18+8 rimbalzi). Le ultime due partite terminano entrambe dopo un overtime. Allo Smoothie King Center di New Orleans, i Pelicans (che stanotte hanno ritrovato Anthony Davis (18+6 rimbalzi)) cedono il passo ai Sacramento Kings. Nonostante la gran partita del grande ex, DeMarcus Cousins (38+11 rimbalzi), Sacramento prima spedisce la sfida all’overtime, grazie ad una bomba di Hield (18+7 rimbalzi per lui) a 36″ dalla fine dei regolamentari; quindi volano, grazie ad uno Zach Randolph in versione extra-lusso (35+13 rimbalzi). Allo Spectrum Center di Charlotte, infine, sono i Chicago Bulls a passare, sconfiggendo gli Hornets ed interrompendo una striscia negativa di 10 ko in fila. Il match è equilibrato e combattuto e finisce all’overtime grazie ai due liberi di Walker con 5″ sul cronometro (106-106). Nell’overtime, però, i Bulls s’impongono 13-5 e portano a casa la posta in palio. Bene Markkanen (24+12 rimbalzi), Dunn (20+12 assist e 6 rimbalzi) e Robin Lopez (19+10 rimbalzi). Agli Hornets, invece, non bastano Howard (25+20 rimbalzi e 6 stoppate) e Walker (20 ma con 5/16 al tiro).
Di seguito, il riepilogo della notte NBA:
CHICAGO BULLS (4-20) @ CHARLOTTE HORNETS (9-15) 119-111 OT
CLEVELAND CAVALIERS (18-8) @ INDIANA PACERS (15-11) 102-106
DENVER NUGGETS (14-11) @ ORLANDO MAGIC (11-16) 103-89
GOLDEN STATE WARRIORS (21-6) @ DETROIT PISTONS (14-11) 102-98
SACRAMENTO KINGS (8-17) @ NEW ORLEANS PELICANS (13-13) 116-109 OT
DALLAS MAVERICKS (7-19) @ MILWAUKEE BUCKS (14-10) 102-109
TORONTO RAPTORS (16-7) @ MEMPHIS GRIZZLIES (8-17) 116-107
BOSTON CELTICS (22-5) @ SAN ANTONIO SPURS (18-8) 102-105
*Tra parentesi, i record delle varie squadre.
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