Quattro anni non sono un’eternità, ma sono abbastanza per trascinare una squadra dal paradiso all’inferno. Quattro estati fa, grazie al gol di Gotze in finale contro l’Argentina, la Germania di Low si laureava Campione del Mondo lasciando presagire a un susseguirsi di trionfi e successi. Giovani fenomeni, dicevano. Si aprirà un ciclo, la Germania dominerà il mondo del calcio per i prossimi 12 anni. Niente di tutto questo è avvenuto. Anzi.
La sconfitta contro la Francia di qualche giorno fa è la ciliegina su una torta amara fatta di delusioni e sconfitte brucianti. Andiamo con ordine. Agli Europei del 2016, dopo aver superato un girone non troppo difficile, la Germania elimina agli ottavi una modesta Slovacchia, poi butta fuori l’Italia ai rigori e perde in semifinale contro la Francia.
Arriviamo ai mondiali di quest’estate. La Germania parte da favorita e arriva all’ultima partita contro la Corea con il favore dei pronostici. Invece arriva una sconfitta clamorosa per 2-0 che apre ufficialmente la crisi dei ragazzi di Low, che decide comunque di rimanere alla guida della Nazionale. La crisi però non è passeggera: 3 partite di Nations League, un pareggio casalingo contro la Francia e due sconfitte brucianti (3-0 in Olanda e 2-1 contro la Francia dopo esser passata in vantaggio).
Di chi è la colpa? Non solo di Low naturalmente. I veterano stanno deludendo (Neuer su tutti), i giovani non si stanno inserendo e l’entusiasmo si è trasformato in rassegnazione. Non potendo “cacciare” i giocatori, la soluzione più ovvia sembra quella di cambiare allenatore. 6 sconfitte, 3 vittorie e 2 pareggi in 11 partite nel 2018 non possono essere un caso…
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