Napoli-Juventus 2-1: come Gattuso ha battuto Sarri

Nel posticipo serale della Domenica che chiude la 21^ giornata di Serie A, il Napoli, a sorpresa, sconfigge 2-1 in casa la Juventus.

Vittoria importante per la banda di Ringhio Gattuso, che non vinceva in casa in campionato da Ottobre, quando in panchina ancora c’era Carletto Ancelotti. 

Ritorno amaro al San Paolo per il grande ex Maurizio Sarri: la sua Juve incappa nella peggior prestazione stagionale, che determina la terza sconfitta stagionale, la seconda in campionato, la prima nel 2020.

I bianconeri non sfruttano quindi l’occasione per una prima mini-fuga in vetta alla classifica, dopo i mezzi passi falsi delle dirette inseguitrici Inter e Lazio, entrambe bloccate sul pari. 

Sarri che per questo suo match amarcord prova dal primo minuto il tridente ‘Dygualdo’, Dybala, Higuaìn, Ronaldo, con risultati perciò decisamente scarsi.

Il tridente non si incastra, La Joya corre molto e ripiega anche in difesa, Il Pipita ha le pile scariche, CR7 si muove molto ma forse non nel modo giusto.

Tutto il resto è storia, con il Napoli che è decisamente più concreto.

La banda di Gattuso comincia il match all’arrembaggio e già all’8′ fallisce una clamorosa occasione, con Milik che di testa su calcio d’angolo alza sulla traversa da ottima posizione. 

I padroni di casa, obiettivamente, non dimostrano certo una palese superiorità, mettendoci anche poca intensità, ma comunque palesano una maggiore sicurezza dei propri mezzi.

Quella che manca ai bianconeri, che nella prima frazione di gioco praticamente mai tirano in porta, se si esclude un sinistro di Cristiano Ronaldo sparato in curva dal limite dell’area. 

Nella ripresa il ritmo si infiamma un pò, tanto è vero che la compattezza e le ripartenze ordinate dei padroni di casa cominciano a dare i primi effetti.

Dopo un primo squillo della Juve con Higuaìn che serve in area Dybala che colpisce il palo prima che Ronaldo infili in rete a porta vuota, ma nulla di fatto, fuorigioco iniziale del Pipita. 

Poi è la Juve a non averne più e a sparire dal campo per lunghi tratti, complice anche il forfait di Pjanic, toccato duro nel primo tempo dal buon Demme- e Rabiot non è all’altezza. 

Unica cosa degna di nota un’accelerazione di Cristiano Ronaldo che serve in area il grande ex Higuaìn, il cui destro rasoterra non può far male a Meret

Poco dopo l’ora di gioco la tenacia dei padroni di casa viene premiata, con il destro da fuori di Insigne, la corta respinta di Szczesny e il tap-in vincente di Zielinski, al 2° gol stagionale, entrambi in campionato.

Non esente da colpe la retroguardia bianconera, pardon la mediana bianconera, con Bentancur che non copre sul destro di Insigne – prestazione sottotono per l’uruguaiano pupillo di Sarri.

La reazione bianconera, se così può definirsi, non è all’altezza. Il solo Cuadrado prova a infiammare la manovra, ma la corsa non basta e i suoi cross sono imprecisi. 

E’ solo questione di tempo e al minuto 86′ Insigne corona la sua prestazione con lo splendido gol del 2-0, gran destro al volo su cross dalla destra di Callejon

Dopo essersi preso il San Paolo in Coppa Italia, lo scugnizzo se lo ri-prende anche in campionato, dove non segnava in Serie A da Maggio, e su azione addirittura da Febbraio.

La Juve si sveglia, inspiegabilmente e ingiustificatamente, a fine partita, dopo il doppio svantaggio, e ha due sussulti d’orgoglio.

Il primo con il lancio lungo di Bentancur che produce gol di Cristiano Ronaldo, unica nota positiva della serata bianconera – a segno da 8 gare di fila, il 1° gol in carriera al San Paolo.

Il secondo con l’ex Higuaìn che praticamente al 4′ e ultimo di recupero prova alla disperata una rovesciata che avrebbe fatto cader giù lo stadio se non fosse stata troppo centrale.

Non gli riesce il bis, lui che, a suo tempo, il San Paolo lo buttò giù in molteplici occasioni. 

Per il Napoli una splendida vittoria che vale molto, soprattutto per il morale.

Per la Juve, come detto, un’occasione sprecata per un ulteriore allungo in vetta alla classifica, al termine di una prestazione orribile, con troppa supponenza.

I migliori.

Insigne, voto 7. 

Il man of the match. Il capitano svaria su tutto il fronte d’attacco, domina la fascia sinistra, mette lo zampino nel primo gol e segna il secondo. Il San Paolo è di nuovo casa sua. Rigenerato.

Callejon, voto 6.5

I suoi cross sono sempre insidiosi, fino a quello che decide il colpo del ko. Intesa ritrovata con Insigne. 

Demme, voto 6.5

Un predestinato già dal nome, che il papà calabrese gli diede proprio in onore a Maradona. Entrato appieno nei meccanismi della squadra, ci mette molta grinta, tanto da beccarsi un giallo. Bella scoperta.

Zielinski, voto 6.5.

Una spina nel fianco della fascia sinistra. Sovrappone molto bene con Insigne, sul cui destro si fa trovare al posto giusto al momento giusto. Opportunista.

Hysaj, voto 6. 

Copre e riparte con una buona intensità. 

Mario Rui, voto 6.

Fa eco al compagno di reparto

Manolas, voto 6. 

Grinta, tenacia, personalità, copre bene quando serve-anche se obiettivamente l’attacco juventino in questo match non è stato tanta roba. Tutte ottime qualità per un centrale difensivo che si rispetti.

Cristiano Ronaldo, voto 6.5

Si muove là davanti, prova a mantenere viva la fase offensiva bianconera, ha il merito di rendere meno pesante il passivo. 

Pjanic, voto 6. 

Fino a quando era in campo, sembrava che il giro palla bianconero fosse un pò più rapido. 

Cuadrado, voto 6 di incoraggiamento. 

Sbaglia quasi tutti i cross, ma quando accelera da sempre propulsione, anche a una Juve poco intensa come quella di questo match. 

Dybala, voto 6 di incoraggiamento. 

Fa eco al sopra citato colombiano, si sbatte, ci prova, fa movimento, ripiega anche in difesa, ma non può fare di più.

I peggiori

Fabian Ruiz, voto 5.5

Non garantisce il giusto movimento sulla fascia, accentrandosi talvolta in maniera improduttiva.

Milik, voto 5.5

Fallisce la prima occasione del match, per il resto tutto fa fuorché il suo ruolo, ossia provare a segnare. 

Bentancur voto 6-

Mezzo punto in più per l’assist dell’unico gol bianconero di Ronaldo, per il resto è ben lontano dagli standard ai quali ci ha abituato.

Matuidi, voto 5.5

Il suo peggior difetto: troppo lezioso, sbaglia troppi disimpegni, in primis quello che produce la ripartenza che porta al 1° gol dei partenopei.

Higuaìn, voto 5.5

Per la prima volta forse intimorito dal suo vecchio stadio e dal suo vecchio pubblico, non riesce a entrare nei meccanismi del Triplete. Forse CR7 a volte è terzo incomodo fra lui e Dybala…

Sarri, voto 5.5

Si gioca il Tridente dal 1° minuto e non funziona, sostituisce Pjanic azzoppato da Demme con un Rabiot non all’altezza, il doppio cambio finale con l’inserimento di Bernardeschi e Douglas Costa sembra una mossa troppo tardiva, troppo alla disperata e poco ragionata. 

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