Altro che Equitalia, il Fisco spagnolo in questo periodo sembra un segugio a cui è impossibile sfuggire. Dopo Cristiano Ronaldo, tocca a Josè Mourinho che è indagato per evasione fiscale. Il reato sarebbe avvenuto ai tempi in cui lo Special One sedeva sulla panchina dei galacticos tra il 2011 e il 2012. 3,3 milioni di euro la cifra evasa da Mourinho, che avrebbe portato all’estero capitali in paesi a regime fiscale molto agevolato creando società fantoccio ad hoc per evadere l’Irpef.
Non è la prima volta che l’ex tecnico dell’Inter viene preso di mira dal fisco spagnolo: qualche anno fa, era stato condannato a pagare 4,4 milioni di euro di multa per non essersi “scordato” di dichiarare 12 milioni di euro. Il tecnico dello United non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali e rischia un’ulteriore condanna pecuniaria, questa volta più ridotta della precedente. Dopo Messi e Ronaldo, tocca quindi allo Special One passare sotto la gogna mediatica del fisco spagnolo, che cerca di combattere la crisi mettendo sul lastrico tutti i personaggi che in questi anni hanno reso celebre la nazione.
Le tasse vanno pagate, non c’è dubbio, fa strano solo che il fisco dopo anni di letargo si sia svegliato di colpo a batter cassa. Dov’era il fisco spagnolo in questi anni? Messi, Ronaldo e Mourinho non sono di certo personaggi che passano inosservati e non è difficile aver sottomano le loro dichiarazioni dei redditi. Sarà il classico modo tutto italiano di vedere il marcio in tutte le cose, ma questo fisco a orologeria mi fa sorgere qualche dubbio…
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