MotoGP Mugello 2017 Analisi – Italians do it better

E’ stata una domenica trionfale per il nostro motociclismo in quel del Mugello. I nostri centauri, mandando in visibilio l’entusiasta pubblico del circuito toscano, hanno calato un tris d’autore come non lo si vedeva da 9 anni a questa parte, sempre al Mugello. Allora furono Rossi, Simoncelli e Corsi a salire sul gradino più alto del podio; stavolta, a far risuonare le note dell’inno di Mameli ci hanno pensato Dovizioso, Pasini e Migno. Tre vittorie colme di significato, in una domenica che ha visto uscire rafforzata la leadership di Vinales, che ha celebrato un Petrucci eroico, che ha avuto un Rossi non al top limitare i danni, mentre le Honda sono uscite con le ossa rotte dalla gara italiana.

Un vero trionfo tricolore, quello vissuto ieri al Mugello (foto da: motogp.com)

DOVIZIOSO, LA VITTORIA PIU’ BELLA

Un successo cercato e soprattutto meritato, quello del Dovi al Mugello, reduce com’era da una fastidiosa intossicazione alimentare patita nella notte. Se la prima vittoria in MotoGP, arrivata in quel di Donington nel 2009, aveva il sapore speciale della prima volta, quella di Sepang dello scorso anno aveva invece il sapore della liberazione, dopo un digiuno che pareva infinito e che aveva in apparenza escluso il forlivese dai piani altissimi della classifica. Questo trionfo, invece, è un qualcosa di assolutamente diverso, poichè vinci la gara di casa, da italiano su moto italiana, davanti a tutti i tuoi tifosi, con un inno nazionale sul podio che non può non emozionarti. Il Dovi, dopo un avvio guardingo, arriva a ridosso del duo Yamaha e, una volta preso il comando, non si volta più. Grazie alla lotta alle sue spalle, il ducatista si crea un margine sufficiente per rintuzzare senza problemi, negli ultimi chilometri, il tentativo di assalto di Vinales. Sarà pur vero che la GP17 non è ancora pronta a lottare per l’iride; ma trovarsi 2° in classifica dopo sei appuntamenti, a -27 dallo spagnolo, è una soddisfazione non da poco.

VINALES, IL FOCUS E’ AL CAMPIONATO. ROSSI 4°, MA SI PUO’ ESSERE SODDISFATTI

Mugello positivo per Maverick Vinales. Lo spagnolo, poleman al sabato, paga dazio al via al compagno di box, ma riesce a riprendersi abbastanza in fretta la leadership, comandando la prima parte di gara. Poco può fare per resistere a Dovizioso, ingaggiando poi un bel duello con Petrucci, che lo vede prevalere. Alla fine Maverick prova anche a riprendere il Dovi, ma proprio non ne ha e si accontenta di un 2° posto comunque fondamentale in ottica campionato, dato che tutti i suoi rivali più diretti sono finiti dietro. La vittoria sarà pure sfuggita, è vero; ma questo Vinales sta acquisendo anche solidità. Un segnale preoccupante per i naviganti.

Fasi iniziali della gara di ieri, con Vinales al comando sugli italiani Dovizioso, Rossi e Petrucci (foto da: motogp.com)

Gara in sofferenza, invece, per Valentino Rossi. Come temuto alla vigilia, i postumi della caduta di Cavallara della scorsa settimana si sono fatti sentire alla lunga, con un Dottore che, dopo un ottimo inizio, condito da uno scatto fulmineo allo spegnersi dei semafori, lo ha visto cedere il passo prima a Vinales e poi alle due Ducati di Dovizioso e Petrucci, senza più riuscire a replicare. Un 4° posto comunque importante, anche se il gap dal team-mate è adesso cresciuto a 30 punti. D’altronde, come sottolineato dallo stesso Rossi, pensando al fatto che ha anche rischiato di non esserci al Mugello, questi 13 punti non sono da gettare via, anzi. Resta il fatto, però, che è fin troppo importante per il pilota Yamaha cercare di recuperare al meglio per il Montmelò, in modo da non perdere ulteriore terreno nei riguardi di Vinales.

DUCATI, PETRUCCI E BAUTISTA COMPLETANO LA FESTA. LORENZO ASSENTE

La Ducati ha vissuto una domenica da grande protagonista al Mugello, piazzando tre moto nei primi cinque posti. Alle spalle di Dovizioso e Vinales e davanti a Valentino Rossi, ha agguantato il gradino più basso del podio un commovente Danilo Petrucci. Il pilota di Terni ha saputo reagire alla grande alla delusione patita in qualifica, dove da 2° si è ritrovato 9°, a causa di una scelta dei commissari che ha creato anche qualche polemica. Un’ottima partenza lo ha issato subito in 6° posizione, con un crescendo quasi rossiniano che l’ha portato a scavalcare di forza, uno dopo l’altro, Marquez, Lorenzo, Rossi e Vinales, coltivando anche l’idea di andare a prendere il leader Dovizioso. Nel finale, con gli pneumatici ormai finiti, il Petrux ha dovuto lasciar andare Vinales, ma ha comunque colto un risultato fantastico, che lo ripaga di tanti sforzi e sofferenze, patite in particolare tra la scorsa stagione e questo inverno.

Danilo Petrucci festeggia lo splendido 3° posto del Mugello con i meccanici del team Pramac (foto da: motogp,com)

Meritevole di menzione è stata anche la prova di Alvaro Bautista. Lo spagnolo del team Aspar, in sella ad una Desmosedici dello scorso anno, è riuscito a mettersi dietro il Campione in carica Marc Marquez, battuto in volata dopo un lungo duello per soli 83 millesimi. Una prestazione di spessore, quella del 32enne spagnolo, avvalorata dall’essere arrivato a poco più di due secondi da Rossi e a tre e mezzo circa dal podio. Con un Michele Pirro positivo (9°), la nota stonata è arrivata ancora da Jorge Lorenzo. Il maiorchino, dopo i primi due giri al fulmicotone, è naufragato man mano, sempre più lento e in affanno, portando a casa un 8° posto deludente.  Un Lorenzo che ha mostrato ancora una volta il suo scarso feeling con la GP17 e che, da predestinata prima punta di Borgo Panigale,si è trasformato (Jerez a parte) in un grosso punto di domanda.

HONDA, L’ANTERIORE DELLA MICHELIN E’ UN INCUBO

In casa Honda le prestazioni della RC213V stanno diventando un vero e proprio rebus. In poche settimane si è passati dal dominio di Jerez, con la doppietta Pedrosa-Marquez, a due gare, quelle di Le Mans e del Mugello, dove le moto giapponesi sembrano aver fatto non uno ma ben due passi indietro. Il leit-motiv del Gran Premio d’Italia per gli hondisti (sia HRC che LCR) è stato lo scarso grip all’anteriore, causa a detta dei piloti della scialba prova in terra toscana. Marc Marquez raramente lo si è visto così lontano dalla bagarre, impegnato a remare con la sua moto e dovendosi inchinare anche a Bautista, finendo 6°. Molto peggio è andata a Dani Pedrosa e a Cal Crutchlow: dopo una gara perennemente in affanno, che li ha visti anche finire fuori dai primi 10, i due piloti sono finiti fuori a causa di un’improvvida manovra del catalano all’inizio dell’ultimo giro, che ha spedito nella ghiaia anche l’inglese, poi furibondo nei confronti del collega. E’ chiaro che in casa Honda ancora non abbiano capito i motivi di questa regressione; il tempo a disposizione però è poco e le Yamaha in particolare non staranno lì ad aspettare.

GLI ALTRI: ZARCO IN OMBRA, IANNONE ANCORA DIETRO. MALE L’APRILIA

Gara un pelo deludente per Johann Zarco. Il francese del Tech 3, pur partito praticamente a centro gruppo, ha faticato ad emergere e, quando sembrava in procinto di riprendere il duo Marquez-Bautista, è rimbalzato dovendosi accontentare della 7° posizione. Continua a faticare Andrea Iannone (10°) che, dopo un buon avvio, finisce ai margini della top-10. Domenica da dimenticare sia per l’Aprilia che per la KTM. La Casa di Noale ha visto il suo uomo di punta, Aleix Espargaro, gettare tutto alle ortiche con una partenza anticipata, per poi ritirarsi. Per quel che riguarda gli austriaci, un problema tecnico ha interrotto la gara di Pol Espargaro. Velo pietoso sui rispettivi compagni di box, con Lowes che, quantomeno, evita l’ultimo posto, finito a Smith. Menzione per gli altri piloti finiti a punti, ovvero Rabat (molto bravo questo weekend), Redding, Folger, Barbera e Miller; fuori dai primi 15 Abraham, Guintoli e Baz, oltre ai già citati Lowes e Smith.

MOTO2: PASINI, E’ UN CAPOLAVORO! MORBIDELLI SULLA DIFENSIVA

Otto anni. Tanta acqua è passata sotto i ponti dall’ultima vittoria di Mattia Pasini nel Motomondiale, sempre al Mugello, con i problemi al braccio destro che, secondo tanti, avevano decretato la fine della carriera ad alti livelli del pilota italiano. Allora, un duello epico sotto la pioggia con l’indimenticato Sic; ieri, un trionfo maturato con un ultimo giro da saltare in piedi sul divano. Dopo aver provato la fuga per oltre metà gara, il riminese è stato riassorbito dal duo Luthi-Marquez, che hanno dato grande battaglia negli ultimi passaggi. Pasini, in avvio di ultimo giro, era 3° ma non si è perso minimamente d’animo e con due sorpassi d’autore, prima alla Casanova-Savelli sullo spagnolo poi all’Arrabbiata 1 sull’elvetico, si è aggiudicato un successo in nome di Marco e Nicky. Alle spalle dei primi tre giunge un Franco Morbidelli non brillantissimo, che adesso vede il suo margine in classifica ridursi a sole 13 lunghezze su Luthi (113 a 100), mentre il minore dei fratelli Marquez è a -35 (78). Con Oliveira buon 5°, gli altri italiani hanno fatto vedere buone cose, con Luca Marini 6° e Simone Corsi 8° (in mezzo Aegerter, 7°), mentre si mangia le mani Francesco Bagnaia, caduto all’ultimo passaggio (comunque classificato 22°). Fuori dai punti Locatelli (16°) e Fuligni (28°), mentre si sono ritirati Baldassarri e Manzi.

La volata vincente di Mattia Pasini, davanti a Thomas Luthi e ad Alex Marquez (foto da: motogp.com)

MOTO3: MIGNO, LA PRIMA VOLTA NON SI SCORDA MAI

Nella ‘Entry Class‘ siamo abituati ai ‘mucchi selvaggi’ che si giocano la vittoria e i piazzamenti importanti fino alla fine, con volate quasi dal sapore ciclistico. Quanto visto al Mugello, però, non credo abbia tanti precedenti, poichè a poche tornate dalla bandiera scacchi erano addirittura 22 (!) i piloti racchiusi in un fazzoletto e che, in teoria, potevano giocarsi qualunque posizione a punti, anche il podio. Dalla massa, buon per noi, sono emersi due nostri ragazzi, ovvero Andrea Migno e Fabio Di Giannantonio, divisi alla fine da 37 millesimi. Il 21enne di Cattolica ha ottenuto la prima vittoria nel Motomondiale, festeggiatissimo dagli uomini del VR46 Sky Racing Team e dallo stesso Valentino Rossi. Il 18enne romano, dal canto suo, si conferma sempre più una realtà della categoria, pur mancando ancora il primo successo (3° podio stagionale). Sul podio con loro un ottimo Juanfran Guevara, anche lui sempre più continuo. A seguire, sono giunti Darryn Binder, Canet, McPhee e il leader della classifica, Mir. Bulega e Bastianini arrivano a cavallo della top-10 (10° e 11°), mentre delude Fenati (13°). Fuori dalla zona punti, invece, Antonelli (16°), Bezzecchi (17°), Dalla Porta (19°), Arbolino (21°) e Pagliani (22°). Out Sintoni. In classifica, Mir comanda con 108 punti, +34 su Canet, +37 su Di Giannantonio e +40 sul duo Fenati-Migno.

Prima vittoria in carriera nel Motomondiale per Andrea Migno, trionfatore in Moto3 nel Gran Premio d’Italia (foto da: motogp.com)

Il Motomondiale non prende pause e si ritorna in pista, con il Gran Premio di Catalunya, presso il circuito del Montmelò, Barcellona.

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