MotoGP, le pagelle della stagione 2020

Siamo giunti alla resa dei conti. A qualche settimana di distanza dalla sua conclusione, è arrivato il momento di tracciare il bilancio della stagione di MotoGP. Abbiamo assistito ad uno dei campionati più incerti ed entusiasmanti di sempre, che ha incoronato ben nove vincitori diversi vedendo risolta la contesa per il titolo solo alla penultima gara.

Un Mondiale particolare per tanti aspetti: le incognite legate al Covid non hanno influito più di tanto, come si temeva all’inizio, sul regolare svolgimento delle gare, sebbene alcuni piloti come Valentino Rossi siano stati costretti a fermarsi per alcune settimane a causa del contagio. Moto Gp senza un vero padrone, dicevamo prima, dacché Marc Marquez, dominatore incontrastato dell’ultimo lustro, ha saltato l’intera stagione a causa di un infortunio gestito male, va detto, dal suo staff medico. Ma basta con i preamboli: è tempo di dare i voti e stilare le pagelle del Mondiale di Moto GP 2020.

Casa Ducati: voto 7

È pur vero che la squadra di Borgo Panigale ha vinto il campionato costruttori, ma sul risultato raggiunto pesano eccome i 50 punti di penalizzazione comminati a Yamaha per la violazione regolamentari concernenti la modifica del motore.

Per il resto, la Desmosedici ha messo in luce soprattutto gli atleti del team Pramac, con Miller che ha dimostrato di essere pilota ormai maturo e pronto al salto di qualità nel team ufficiale, al posto di un Andrea Dovizioso cheha perso l’occasione di piazzare la zampata decisiva, nonostante difficoltà di Marquez paressero avergli apparecchiato la tavola. Sono quattro i podi conquistati dal team Pramac, fra cui spicca l’acuto del giovane Bagnaia, meritevole della sufficienza nonostante una stagione travagliata, conclusa con parecchi ritiri.

Il team ufficiale, viceversa, non ha saputo approfittare di una Honda orfana del proprio alfiere di punta, vincendo la miseria di due Gran Premi, equamente distribuiti tra Petrucci e Dovi.

I voti ai piloti

Andrea Dovizioso: voto 5

L’esordio era stato pure incoraggiante, con un terzo posto nel GP di Spagna che pure aveva fatto presupporre una stagione in crescendo per il campione forlivese. Invece “Dovi” non è riuscito a reggere la pressione, mancando nei momenti decisivi e vivendo solo di sporadici sussulti (vittoria in Austria, quarto posto a Le Mans). Troppo poco per meritare una sufficienza. Ora lo aspetta un anno sabbatico, che servirà anche a staccare la spina e trovare nuove energie per il finale di carriera.

Danilo Petrucci: voto 4,5

L’unica gemma è la vittoria a Le Mans. Per il resto, una serie di piazzamenti anonimi che confermano lo scarso stato di forma del pilota di Terni. E il prossimo anno dovrà vedersela con un Miller più che mai rampante…

Jack Miller: voto 7,5

Bene, molto bene l’australiano, che può essere considerato il miglior pilota messo in vetrina dalla casa costruttrice italiana. Guida con gran fiducia la sua Desmosedici e racimola tre podi disseminati tra Austria, Spagna e Portogallo. Un pilota giunto a definitiva maturazione, che ora deve dimostrare di saper compiere il salto di qualità definitivo

Casa Yamaha: voto 6,5

Sul giudizio complessivo non può non pesare la delusione per le scarse prestazioni del team ufficiale e per l’incapacità di sfruttare il buon momento vissuto da Quartararo nella prima parte della stagione. Performante in qualifica, con ben otto pole su quindici tra Monster Energy e Petronas, la casa giapponese si è persa troppe volte in gara, dilapidando punti e possibilità di imporsi anche nella classifica piloti.

I voti ai piloti

Valentino Rossi: voto 4,5

Appannato: il “Dottore” è giunto ad intonare il canto del cigno, segno che anche gli idoli hanno una fine. L’assenza per Covid, che lo ha costretto a saltare due tappe del Mondiale, è solo una pallida attenuante. Il quattordicesimo posto in classifica rappresenta un piazzamento totalmente anonimo, nonché il punto più basso della sua carriera sportiva. La retrocessione al team Petronas è una diretta conseguenza.

Maverick Vinales: voto 5,5

Incompiuto: alle ottime prestazioni in qualifica non fa seguire un’altrettanta solidità in gara. Chiude appena sesto dopo aver battagliato a lungo con Quartararo per la leadership del Mondiale.

Fabio Quartararo: voto 5

“El Diablo” rappresenta la maggior delusione della stagione. Visti i primi risultati, con due vittorie consecutive, sembrava essere il suo anno. Poi si è sciolto mano mano, condannato da un mix di problemi tecnici alla moto e carenze caratteriali. Non ha saputo reagire ai momenti di difficoltà: rimandato al prossimo anno.

Franco Morbidelli: voto 8,5

Con Mir, Rins e Alex Marquez rappresenta il meglio che la Moto GP abbia saputo esprimere quest’anno. Il “Morbido” ha vissuto una prima parte di stagione in sordina, per poi uscire alla lunga distanza e conquistare il titolo di vicecampione mondiale. Resterà nel team Petronas, dove potrà completare il proprio apprendistato supportato dalla grande esperienza di Valentino.

Casa Honda: voto 5

Una stagione nata sotto cattivi auspici, con l’infortunio della propria punta di diamante a completare le cose. La Honda ha vissuto un vero e proprio “annus horribilis”, chiudendo penultima nella classifica costruttori. Alcuni piloti, vedi Bradl, non si sono mostrati all’altezza della situazione. Resta la soddisfazione di aver trovato in Alex Marquez un nuovo talento da sgrezzare. Riguardo all’infortunio dell’altro Marquez, bisogna rimproverare al campione del mondo di aver gestito male i propri problemi alla spalla, accelerando oltremodo il ritorno in pista. Dovessimo valutarlo per questo, meriterebbe un 4. Non ci pare giusto infierire.

Alex Marquez: voto 8,5

Talento e personalità da vendere. Cresciuto all’ombra del più celebre fratello, il classe ’96 è uscito alla lunga distanza, conquistando due secondi posti consecutivi e riscattando la stagione fallimentare della Repsol. Dovrà confermarsi anche il prossimo anno.

Takaki Nakagami: voto 6,5

Una stagione discreta, la migliore da quando corre in Moto GP. Anno impreziosito dalla pole ottenuta sul circuito di Teruel. Una delle poche note positive della stagione Honda.

Stefan Bradl e Cal Crutchlow: voto 5

Il tedesco si è dimostrato pilota non all’altezza della situazione, incapace di sostituire degnamente Marquez nei ranghi del team Repsol. Il britannico chiude una lunga e discreta carriera nella classe regina con una stagione sottotono, conclusa al tredicesimo posto. Saggia la scelta di accettare un posto da test driver in Yamaha.

Casa Suzuki: voto 9

La vera rivelazione della stagione: la casa giapponese ha conquistato il podio della classifica costruttori, piazzando due piloti tra i primi tre. Rins-Mir sono una delle coppie meglio integrate dell’intero paddock, premiati dalla maggior costanza avuta nel corso delle 15 tappe disputate.

I voti ai piloti

Joan Mir: voto 9

Campione del mondo in una delle stagioni più pazze di cui si abbia memoria. È ancora giovanissimo, ma ha dimostrato di saper accelerare nel momento decisivo, piazzando tre podi consecutivi tra il GP d’Aragona e quello d’Europa. Ha vinto il titolo gestendosi meglio dei rivali. In fin dei conti si può parlare di successo meritato.

Alex Rins: voto 8

Migliora il già ottimo quarto posto dello scorso anno, dimostrando di essere in crescita costante. È mancato giusto all’ultimo appuntamento, non riuscendo a giocarsi ad armi pari il secondo posto con Morbidelli.

Casa KTM: voto 8

Alla quarta stagione nel Motomondiale la squadra austriaca compie un ottimo salto di qualità, conquistando la quarta piazza della classifica costruttori a soli due punti dalla Suzuki. Miguel Oliveira e Brad Binder sono piloti giovani e di talento, coadiuvati dall’esperienza del veterano Pol Espargarò.

I voti ai piloti

Miguel Oliveira: voto 7,5

Non un semplice pilota, ma un vero e proprio eroe nazionale. Sul circuito casalingo di Portimao il pilota KTM ha ottenuto la prima vittoria lusitana nella storia del motomondiale, dominando qualifiche e gara dall’inizio alla fine. Uno dei tanti volti giovani su cui la KTM potrà contare per il prossimo futuro.

Brad Binder: voto 7

Per essere la prima stagione in Moto GP ha dimostrato di avere parecchia stoffa, vincendo anche un Gran Premio sul circuito di Brno. Il sudafricano si trova nell’ambiente giusto per crescere e maturare senza avere addosso eccessive pressioni.

Pol Espargarò: voto 7,5

Stagione della consacrazione per un pilota che ha sempre faticato a sbocciare del tutto. Pur non avendo ottenuto la prima vittoria in Moto GP, è riuscito a piazzarsi quinto nella classifica iridata con una serie di risultati importanti. È lui il leader tecnico da cui la KTM ripartirà per progredire ulteriormente il prossimo anno.

Casa Aprillia: voto 4,5

L’Aprilia non riesce a schiodarsi dall’ultimo posto della classifica costruttori dimostrando di non avere le armi per competere con le altre case. Il solo Aleix Espargarò non è sufficiente per evitare la solita stagione opaca di un team in evidente inferiorità tecnica.

I voti ai piloti

Aleix Espargarò: voto 5

Fa ciò che può per tenere a galla il suo team, ma non riesce a spingersi oltre l’ottavo posto in Portogallo, suo miglior risultato annuale. Troppo poco per meritare la sufficienza.

Bradley Smith: voto 4,5

La moto di certo non lo aiuta, ma anche lui ci mette poco del suo per renderla più guidabile. La miseria di 12 punti costituiscono il bottino di un pilota che ha deluso un po’ le aspettative, visto che agli esordi pareva promettere bene.

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