E’ stato un Gran Premio delle Americhe ricco di sorprese, quello disputato ieri ad Austin. La caduta di Marc Marquez, re indiscusso del COTA fino a ieri, ha spalancato le porte alla prima vittoria nella classe regina di Alex Rins, che la spunta in duello sull’eterno Valentino Rossi, mentre Jack Miller completa il podio. Andrea Dovizioso ha limitato bene i danni con il 4° posto, che gli vale anche la leadership iridata. A seguire altri due italiani, ovvero Franco Morbidelli, al miglior risultato in MotoGP, e Danilo Petrucci, con l’altra Ducati ufficiale. Giornata nera per la Honda, che ha visto il solo Takaaki Nakagami al traguardo (10°), dati i ritiri anche di Cal Crutchlow e Jorge Lorenzo. Nelle altre categorie, doppietta Dinavolt in Moto2, con Thomas Luthi davanti a Marcel Schrotter; in Moto3, invece, vittoria di Aron Canet, mentre Jaume Masià, 2°, è il nuovo leader della classifica.
MOTOGP – MARQUEZ SI STENDE, RINS SOFFIA A ROSSI LA VITTORIA. BENE MILLER, DOVI LEADER DEL MONDIALE.
Sembrava tutto apparecchiato ad Austin per la settima vittoria in altrettante edizioni del Gran Premio delle Americhe per Marc Marquez. Autore dell’ennesima pole in Texas, il Cabroncito sembrava involarsi, portando in pochi giri il margine su Valentino Rossi a quasi 4″, con disarmante facilità. Ai -12, alla staccata di curva 12 (in fondo al lungo rettilineo), avviene l’impensabile: Marquez giunge troppo veloce e finisce a terra nella via di fuga; inutili i suoi tentativi di rialzare la moto. La giornata nera della Honda si completa con l’altra scivolata di Cal Crutchlow, avvenuta in curva 11 3 tornate prima, e con il ritiro per non meglio precisati problemi tecnici di Jorge Lorenzo, a 10 giri dalla fine.
L’uscita di scena del #93 sembra poter regalare sul piatto d’argento a Valentino Rossi la possibilità di tornare ad assaporare una vittoria che manca da Assen 2017; ma bisogna fare i conti con Alex Rins. Il pilota Suzuki, una volta liberatosi da Jack Miller, si accoda in breve al #46, cominciando a seguirlo come un’ombra. Almeno fino ai -5, quando affonda il colpo nel cambio di direzione 5-6; Rossi non vuole perdere tempo e ci prova in curva 12, finendo però molto lungo. Rins sembra poter allungare, ma Valentino ci prova fino alla fine a riprendere il giovane avversario. Inutilmente, però. Rins può festeggiare la prima vittoria in MotoGP (13° in carriera), diventando il primo a trionfare al COTA in tutte le categorie; la Suzuki, a sua volta, torna a stappare lo champagne, come non avveniva da Silverstone 2016.
Sul podio (#234 in carriera) ecco un Valentino Rossi che continua a dimostrare come la sua età, 40 anni suonati, siano praticamente solo un numero. Il Dottore conquista il secondo podio di fila, al termine di un altro weekend convincente e, sebbene è chiaro che Marquez, senza caduta, avrebbe nuovamente dominato (anche se meno che in Argentina), quel che sembra certo, visti anche i miglioramenti della M1, è che potrà dire la sua in più di un’occasione. Sul podio un bravissimo Jack Miller, per la prima volta in top-3 quest’anno. L’australiano del team Pramac ha preceduto Andrea Dovizioso, che fa fruttare un weekend nato male con un 4° posto e la leadership nel Mondiale con 54 punti, +3 su Rossi, +5 su Rins e +9 su Marquez. La domenica positiva per i nostri piloti ha visto anche un ottimo Franco Morbidelli, Petronas Yamaha SRT, chiudere in 5° posizione, davanti all’altra Ducati ufficiale di Danilo Petrucci, che ancora non riesce a convincere appieno. Da sottolineare la buona prestazione anche di Francesco Bagnaia (9°).
Fabio Quartararo, con l’altra M1 del team Petronas Yamaha SRT, termina la gara in 7° posizione, davanti ad un bravo Pol Espargaro (8° e miglior risultato stagionale per la KTM), al già citato Bagnaia e a Takaaki Nakagami, 10° con l’unica Honda RC213V al traguardo. Tornando in casa Yamaha, non può non risaltare l’ennesima domenica da cancellare per Maverick Vinales. Lo spagnolo rovina tutto con una falsa partenza; per un fraintendimento, Maverick effettua un long lap penalty, ma deve comunque passare dai box per un ride through; alla fine, il risultato è un deludente 11° posto. Alle sue spalle troviao Andrea Iannone, con l’Aprilia (12°), davanti a Johann Zarco (KTM), Miguel Oliveira (KTM Tech 3) e Tito Rabat (Ducati Avintia Racing). Fuori dai punti Karel Abraham (Ducati Avintia Racing), Joan Mir (Suzuki), anche lui autore di una jump start, e Hafizh Syahrin (KTM Tech 3). Tra gli altri, ritirato anche Aleix Espargaro (Aprilia).
MOTO2 – LUTHI PIAZZA LA ZAMPATA, PRECEDENDO SCHROTTER E NAVARRO. BALDASSARRI OUT
La Middle Class ha visto il ritorno al successo nella categoria dello svizzero Thomas Luthi (17° in carriera), che non saliva sul gradino più alto del podio dal Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini del 2017. L’elvetico ha preceduto sul traguardo il compagno di squadra alla Dynavolt, il tedesco Marcel Schrotter, mentre lo spagnolo Jorge Navarro l’ha spuntata nella lotta per il gradino più basso del podio con Mattia Pasini. 5° posizione per Alex Marquez, davanti a Luca Marini (6°) e al britannico Sam Lowes. Altri tre azzurri completano la top-10, ovvero Simone Corsi (8°), Enea Bastianini (9°) ed Andrea Locatelli (10°). Chiudono la zona punti l’australiano Remy Gardner, il giapponese Tetsuta Nagashima, l’olandese Bo Bendsneyder, lo svizzero Dominique Aegerter e il Campione Moto3 2018, Jorge Martin. Gara da dimenticare per Lorenzo Baldassarri, caduto nel corso del primo giro finendo addosso al sudafricano Brad Binder (non poteva evitarlo); sempre nel primo passaggio Fabio Di Giannantonio è rimasto coinvolto in una caduta multipla (con Joe Roberts e Xavi Vierge), così come non ha concluso la gara Marco Bezzecchi. Ha invece concluso 21° Gabriele Ruiu. In classifica, Baldassarri resta leader (50), ma con soli 3 punti su Schrotter e 5 su Luthi.
MOTO3 – LA VINCE CANET. MASIA’ 2° E LEADER DELLA CLASSIFICA CON IL CONNAZIONALE. MIGNO A PODIO
Terza gara e terzo vincitore diverso nella Entry Class, il secondo spagnolo. Ad Austin a vincere è Aron Canet (4° vittoria in carriera), del team Sterilgarda Max Racing diretto da Max Biaggi, che negli ultimi due giri passa al comando e resiste al ritorno dei due piloti del team Bester Capital Dubai, Jaume Masià ed Andrea Migno. I due iberici sono i due nuovi capoclassifica, grazie anche alla caduta del giapponese Kaito Toba. I due hanno regolato in volata un folto gruppo composto anche dall’argentino Gabriel Rodrigo, dai nostri Niccolò Antonelli (5°) e Tony Arbolino (6°), agli spagnoli Raul Fernandez ed Alonso Lopez, e a Celestino Vietti (9°). Il compagno di squadra nello Sky Racing Team VR46, Dennis Foggia, completa la top-10, davanti al nipponico Ai Ogura, all’altro spagnolo Marcos Ramirez e a Lorenzo Dalla Porta (13°). Completano la zona punti lo scozzese John McPhee e il sudafricano Darryn Binder. Riguardo agli altri italiani, Riccardo Rossi ha chiuso 21°, mentre Romano Fenati è caduto all’8° giro, coinvolgendo anche Jakub Kornfeil. In classifica, Masià e Canet hanno 45 punti, +13 sugli italiani Dalla Porta ed Antonelli e +14 su Toba.
Il Motomondiale tornerà nel weekend del 3-5 Maggio a Jerez de la Frontera, per il Gran Premio di Spagna.
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