MotoGP 2018 GP Olanda Analisi Gara – Marquez trionfa e allunga in classifica

La ‘Cattedrale del Motociclismo‘, al secolo TT Circuit Assen, ha riservato agli appassionati una domenica da urlo. In particolare in MotoGP, con una gara da oltre 100 sorpassi, botte da orbi in ogni dove, sorpassi, contro-sorpassi, carenate e manovre al millimetro, tamponamenti ad oltre 200 km/h. Uno spettacolo impagabile che ha premiato il più forte, Marc Marquez, che s’impone d’autorità davanti all’ottimo Alex Rins e ad un redivivo Maverick Vinales e, sfruttando la bagarre tra Andrea Dovizioso e Valentino Rossi, ne approfitta per allungare nel Mondiale. In Moto2, torna in auge Francesco Bagnaia, che domina il weekend ed allunga su Miguel Oliveira, solo 6°. Doppietta spagnola in Moto3, con Jorge Martin che precede Aron Canet e, sfruttando la precoce caduta di Marco Bezzecchi, si prende la vetta del campionato.

Tutta la grinta e la soddisfazione di Marc Marquez, sul podio di Assen, teatro della sua 65.esima vittoria in carriera (foto da: motogp.com)

HONDA: DALLA BAGARRE SPUNTA MARQUEZ, SEMPLICEMENTE IL MIGLIORE. DISPERSO PEDROSA

Una gara dove è successo di tutto e di più, che alla fine ha premiato il più forte. Marc Marquez ha trionfato per la seconda volta ad Assen da quando corre in MotoGP, centrando il quarto centro stagionale (65.esimo in carriera), operando un deciso allungo in classifica ai danni dei due Yamahisti, adesso distanti 41 punti Valentino Rossi e 47 Maverick Vinales. Pur titolato di un passo monstre nel warm-up, il nativo di Cervera ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie, fronteggiato da avversari indemoniati e tesi a rendergli il compito quanto più difficile fosse possibile.

Come sempre, però, quando c’è da ‘menar le mani’ il Cabroncito non si tira mai indietro. Tra staccate al fulmicotone e sverniciate in pieno rettilineo, Marquez le ha date, come nei primi chilometri con Lorenzo, ma le ha anche prese, rischiando tantissimo ad esempio sull’attacco un pò allegro di Rins al rampino di curva 4, arrivando a perdere appoggio sulla pedana e tenendo la moto per miracolo. Ha anche sbagliato, come quando ai -5 finisce larghissimo nel duello con Vinales. In questo frangente, però, lo spagnolo decide di rompere gli indugi. Ripresi e superati sia Rossi che Dovizioso, Marc impone un ritmo forsennato negli ultimi 4 giri circa, garantendosi un arrivo tranquillo sotto la bandiera scacchi. Poco da dire, Marc è il favorito #1 anche quest’anno, e fa di tutto per dimostrarlo ogni volta.

Ancora Marc Marquez, durante il giro di rientro ai box al termine del GP olandese (foto da: motogp.com)

Weekend nerissimo per Dani Pedrosa, sempre più il fantasma di se stesso. Da quando la Honda ha annunciato il divorzio a fine stagione, il pilota catalano è apparso sempre più sfiduciato, in affanno nel trovare le giuste motivazioni, anche a fronte di una ipotesi Yamaha team clienti (pur con una M1, si dice, ufficiale) che stando a rumors del paddock sembra convincerlo poco. Sta di fatto che Pedrosa è andato incontro in Olanda ad uno dei weekend più negativi della sua carriera. Addirittura 18° in qualifica, in gara la situazione non è migliorata, vivacchiando a lungo fuori dalla zona punti, artigliata solo nel finale, con un 15° posto che certifica la sua crisi. Se l’andazzo dovesse essere questo anche nelle prossime uscite, immaginare un avvicendamento anticipato in casa HRC potrebbe non essere utopia.

SUZUKI: PRIMO PODIO STAGIONALE PER RINS. MALE IANNONE

Quarto podio e miglior risultato stagionale per la Suzuki. Ad Assen, Alex Rins riscatta una fase di campionato non proprio eccelsa (un 5° posto nelle 5 gare seguenti il 3° posto di Termas de Rio Hondo), con un gran risultato ottenuto al termine di una gara tutta d’attacco, sfruttando ogni occasione gli sia capitata a tiro, anche con aggressività, come in occasione di un sorpasso ai danni di Marc Marquez. Un Rins lesto ad approfittare prima del lungo in coppia di Marquez e di Vinales per ricucire un buco che sembrava tagliarlo fuori dalla lotta per il podio, poi dell’altro doppio errore, stavolta di Dovizioso e Rossi, per inserirsi in top-3. Quindi, all’ultimo giro e all’ultima staccata, un altro gran sorpasso per fregare la piazza d’onore al #25 della Yamaha. Non è andata altrettanto bene ad Andrea Iannone, di recente molto più efficace del compagno di box. Il nativo di Vasto, dopo il 9° posto in qualifica, non parte granché bene, non mostrando poi di avere il ritmo per inserirsi nel gruppone di testa. Nel finale, anzi, Iannone è finito anche fuori dalla top-10, superato da Jack Miller e chiudendo 11°.

Alex Rins festeggia il 2° posto di Assen con gli uomini del team Suzuki Ecstar (foto da: motogp.com)

YAMAHA: VINALES RITROVATO, ROSSI PAGA LA LOTTA CON IL DOVI

Il Gran Premio d’Olanda, pur non portando ad Iwata una vittoria ormai mancante da più di un anno, ha rappresentato la classica boccata d’ossigeno per la Yamaha. Entrambi i piloti sono stati competitivi, forse un pelo dietro Marquez, ma comunque in grado di tenere un ottimo ritmo e di giocarsi seriamente il podio. Sorride Maverick Vinales, che torna tra i primi tre per la prima volta dopo Austin. Lo spagnolo, dopo una nuova partenza faticosa, riesce a cambiare marcia molto prima che nelle ultime uscite, irrompendo nelle prime posizioni a ridosso di metà gara. Lo spagnolo combatte con il coltello tra i denti, in particolare con Marquez, mostrando un feeling con la M1 mancante da tempo. Nel finale non riesce a rispondere all’allungo del pilota HRC, facendosi anche passare da Rins per il 2° posto. Ma le sensazioni sono molto positive, pur se team e pilota (e ciò vale anche per Rossi) dovranno confermarsi anche su piste sulla carta più ostiche.

Maverick Vinales, sorridente sul podio di Assen (foto da: motogp.com)

Passiamo al Dottore. Il 5° posto con cui ha concluso la gara non rispecchia affatto quali fossero le possibilità del pesarese, che si ritrova ancora secondo in classifica ma adesso a -41 dalla vetta. Dopo l’ottima qualifica, Valentino è rimasto con continuità nel gruppo di testa, combattendo con chiunque gli passasse vicino. Non manca lo spavento, dato dal tamponamento ad oltre 200 km/h nei riguardi di Jorge Lorenzo, fortunatamente senza conseguenze. Il largo di Marquez e Vinales, ai -5, lo proietta anche al comando, ma quando Marquez decide di cambiare ritmo c’è ben poco da fare. Ciononostante, Rossi è lì a giocarsi il podio con Andrea Dovizioso; all’inizio del penultimo giro, dopo aver effettuato l’ennesimo sorpasso prima della tripla chicane conclusiva, il Dottore passa 2° sul traguardo. Ma il Dovi non ci sta e affonda ancora la staccata in curva 1; purtroppo il ducatista arriva lungo, e costringe Valentino a fare altrettanto. Per entrambi, podio addio. Davvero un peccato.

DUCATI: DOVIZIOSO ESAGERA E PERDE IL PODIO. LORENZO TORNA GAMBERO

Pur con una moto molto competitiva, la Ducati lascia Assen praticamente con un pugno di mosche. E Marquez scappa ulteriormente via, con il Dovi a -61 da Marquez. Il rammarico a Borgo Panigale, ancora una volta, è tanto. Vero, probabilmente Marquez sarebbe comunque riuscito a trionfare; ma i punti lasciati per strada sono nuovamente un bel pò. La prima metà di gara è targata Jorge Lorenzo, anche se, a differenza che al Mugello e al Montmelò, non riesce a fare la differenza nei primi giri. C’è lo spavento prima menzionato con Rossi, a causa di una repentina chiusura dell’anteriore; ma in generale Jorge sembra ancora in palla, tenendo autorevolmente le prime posizioni.

Andrea Dovizioso, in bagarre con Marc Marquez durante la gara di domenica in Olanda (foto da: motogp.com)

Dovizioso anche comincia bene, ma nelle prime fasi è un pò più guardingo, provando ad uscire alla distanza e sfruttando la gran velocità della GP18 negli allunghi, pur se non sono stati risolti i problemi soprattutto nel T3. Nella fase più calda della gara, il maiorchino comincia a perdere colpi, patendo il calo dei suoi pneumatici e un pò di stanchezza fisica (almeno a suo dire). Il Dovi, invece, resta lì, a giocarsi un podio comunque importante, che però sfuma per la manovra di cui abbiamo già parlato su Valentino Rossi, finendo per accontentarsi di un 4° posto deludente. Lorenzo, invece, termina 7°, anche in questo caso non il risultato che ci si attendeva.

GLI ALTRI: POSITIVO CRUTCHLOW, ZARCO NON SI RITROVA. MALE PETRUCCI

Cal Crutchlow si conferma ancora una volta il migliore dei privati. Il pilota del team LCR, pur restando a lungo ai margini del gruppo di testa, guida bene e, dopo l’errore della coppia Dovi-Rossi, potrebbe anche giocarsi qualche chance di podio, se non fosse per un errore commesso a sua volta, che lo fa finire 6°. Non riesce più a tornare ai livelli di inizio stagione Johann Zarco, anche ad Assen in difficoltà, alla fine solo 8°, poco avanti ad un Alvaro Bautista (9°), autore di un’altra gara in progressione. Domenica di vacche magre per la Ducati Pramac, che giusto un anno fa festeggiava il 2° posto di Petrucci in gara. Proprio Danilo non è mai stato competitivo, finendo per ritirarsi ai -9 dal termine. Jack Miller, invece, è riuscito in extremis a chiudere in 10° posizione. Detto di Pedrosa (15°), hanno concluso a punti Pol Espargaro (KTM) e le due Aprilia di Aleix Espargaro e Scott Redding. Fuori dai primi 15 Tito Rabat, Bradley Smith, Hafizh Syahrin, Takaaki Nakagami e Thomas Luthi. Oltre al Petrux, non hanno finito la gara né Karel Abraham né Xavier Simeon. Non ha corso Franco Morbidelli, dichiarato unfit dopo la caduta in PL3.

MOTO2: IL RITORNO DI PECCO, QUARTARARO SI CONFERMA

Serviva una risposta dopo un periodo non proprio positivo, culminato con la rimonta in classifica del rivale fino al -1 post Barcellona. E la risposta da parte di Francesco Bagnaia è arrivata chiara e forte, da dominatore nel weekend di Assen della Middle Class. Il torinese, dopo la pole del sabato, ha condotto la gara con autorità, centrando la vittoria #4 in stagione. Alle spalle del pilota del team di Valentino Rossi giunge il francese Fabio Quartararo che, reduce dalla vittoria del Montmelò, risale dalla 10° alla 2° posizione finale, facendosi largo nel gruppo alle spalle del leader. Sul podio anche Alex Marquez, che precede il tedesco Marcel Schrotter e Joan Mir. Solo 6° Miguel Oliveira, anche se partito dalla 17° piazzola; stavolta il rimontone, nonostante un’altro start fulmineo, non riesce. Il compagno di squadra Brad Binder, Luca Marini, Sam Lowes ed Andrea Locatelli completano la top-10. A punti, per quel che riguarda gli italiani, anche Mattia Pasini (11°) e Simone Corsi (15°). Federico Fuligni termina 25°, davanti ad uno sfortunato Lorenzo Baldassarri che, negli ultimi chilometri, patisce una foratura e passa dalla 2° alla 26° posizione. Ritirati Romano Fenati e Stefano Manzi. In classifica, Bagnaia sale a 144 punti, +16 su Oliveira, +34 su Alex Marquez e +49 su Baldassarri.

Sorriso ritrovato per Francesco Bagnaia, che domina ad Assen e si aggiudica la gara della Moto2 (foto da: motogp.com)

MOTO3: BEZZECCHI SBAGLIA, MARTIN RINGRAZIA E LO SUPERA IN CLASSIFICA

Giornata trionfale per Jorge Martin. Lo spagnolo, autore della pole, dopo aver battagliato a lungo con gli avversari fa come Marquez e, negli ultimi tre giri, da tutto distanziando gli altri, in primis Aron Canet ed il nostro Enea Bastianini, che gli fanno compagnia sul podio. Disastro Bezzecchi: l’ex leader del Mondiale, in piena bagarre per il podio, sbaglia nel momento meno indicato, con un lungo in curva 1 ai -3; poi, nel tentativo di rimontare, finisce anche gambe all’aria, raccogliendo un doloroso zero. Quarto posto, anche se molto staccato dai primi (oltre 10 secondi), per Jaume Masià, che la spunta in volata su un folto gruppo di colleghi, ovvero il ceco Jakub Kornfeil, Lorenzo Dalla Porta, Darryn Binder, Gabriel Rodrigo, Fabio Di Giannantonio (giornata no per lui) e Marcos Ramirez, che chiude i primi 10. Punti anche per Nicolò Bulega (11°), Dennis Foggia (12°) e Niccolò Antonelli (15°). Fuori dai 15 Tony Arbolino (17°), Andrea Migno (26°) e Stefano Nepa (27°). In classifica, Martin si porta a 105 punti, +2 su Bezzecchi, +14 su Di Giannantonio, +21 su Bastianini e +24 su Canet.

L’inchino di Jorge Martin, trionfatore in Olanda in classe Moto3 (foto da: motogp.com)

Il Motomondiale tornerà in pista nel weekend tra il 13 ed il 15 luglio, con il Gran Premio di Germania, nell’abituale scenario del Sachsenring.

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