Dominio della Juventus che fa bottino pieno ad “Old Trafford” contro un Manchester United più abulico del solito.

Questo il telegramma che forse racchiude appieno quanto accaduto in questo big match che ha visto la Juve vincere in casa dei Red Devils dopo quasi 22 anni da quella che era stata, prima di questa, l’unica vittoria bianconera in casa dello United, con medesimo risultato e, curiosamente, di nuovo con  un numero 10, quel  Mercoledì 20 Novembre 1996 fu la leggenda juventina Alex Del Piero a decidere su calcio di rigore, in questo caso invece ci ha pensato l’attuale numero 10 della Vecchia Signora, Paulo Bruno Etxekiel Dybala, per tutti solo Paulo Dybala, La Joya, che finora ha dato il massimo negli appuntamenti internazionali stagionali, è attualmente il bomber di Coppa della Juve, nonché uno dei finora soli 2 marcatori juventini di questa edizione, avendo segnato addirittura 4 dei 6 gol segnati dai bianconeri finora in questa UEFA Champions League – gli altri 2 messi a segno da Miralem Pjanic, entrambi a Valencia e su calcio di rigore.

Dybala quindi si prende la copertina o almeno una parte della copertina di questo match, sempre al centro dell’attacco, sempre a rimorchio delle – tante- trame offensive bianconere, e trova il meritato gol per l’altrettanto meritata vittoria della Juve.

Una Juve formato Champions, dopo la debacle contro il Genoa in campionato che appunto è da archiviarsi puramente e semplicemente come un banalissimo incidente di percorso.

Una Juve formato Champions con il grande ex Cristiano Ronaldo, attesissimo in uno stadio e davanti a un pubblico che hanno imparato ad amarlo ma ai quali non ha fatto alcuno sconto. CR7 sempre incisivo nelle avanzate bianconere, sempre a svariare su tutto il fronte d’attacco, talvolta a sovrapporre sulla fascia destra, come nell’azione del gol in cui è lui a crossare al centro, talvolta spostandosi al centro dell’attacco per cercare la gloria personale, che non arriva soprattutto perché De Gea glielo nega 2 volte-straordinaria la seconda, grandissimo intervento del portiere madrileno di nascita.

Fondamentale anche il lavoro a centrocampo di Miralem Pjanic, che con i suoi palloni filtranti è sempre incisivo, e Cuadrado e Matuidi, attivissimi sulle rispettive fasce di competenza.

Lo United fa davvero poco, imbrigliato dalla devastante manovra bianconera. Ci prova soprattutto con soluzioni dalla distanza o da palle inattive. Il più attivo dei Red Devils è l’altro grande ex, il francese Paul Pogba, autore di due delle 3 palle gol appena degne di tal nome dei padroni di casa, nel primo tempo un suo colpo di testa su calcio piazzato finisce dritto in bocca a Szczesny che nella ripresa è invece battuto dal gran interno sinistro da fuori area del francese che però si infrange sul palo alla destra del portiere polacco, fortunato a ribattere in angolo del tutto involontariamente con la testa.

Ci prova anche Anthony Martial, una delle giovani promesse dello United, uno dei più attivi di una formazione parsa stanca, fuori condizione, il francese tenta l’incursione solitaria ma il suo destro non impensierisce Szczesny.

Impalpabile Lukaku,  che ha dalla sua l’attenuante di non ricevere palloni giocabili, che non arrivano da chi dovrebbero arrivare, evanescenti i vari Mata, Matic, Rashford, per via, appunto, dell’abulia tattica della formazione di Mourinho,  che adesso potrebbe seriamente rischiare la panchina.

Allegri invece può essere più che soddisfatto del lavoro fatto dai suoi, che adesso possono rituffarsi nel campionato, fedeli del fatto di avere ottime chance di vincere il girone H, causa anche l’andamento delle altre due- Young Boys e Valencia hanno pareggiato 1-1 nell’ultimo turno, il ché le porta, rispettivamente, a quota 1 e 2 punti.