Il mondo del calcio piange Ray Wilkins. Il 61enne, ex calciatore del Milan e capitano della Nazionale inglese, si è spento a 61 anni a causa di un infarto che lo aveva colpito lo scorso 30 marzo. Dopo il coma, ha smesso di lottare oggi al St George’s Hospital di Tooting, nel sud di Londra.
L’infarto della scorsa settimana è stato fatale per Raymond Colin Wilkins, che si è spento in questo triste giorno lasciando la moglie Jackie e i due figli Ross e Jade. Dopo l’acuto malore del 30 marzo, era stato ricoverato al St George’s Hospital di Tooting, dove si è spento questo pomeriggio all’età di 61 anni.
Ray, come era chiamato da tutti, aveva vestito la maglia del Milan dal 1984 al 1987, dove si era trasferito insieme al connazionale Mark Hateley.
Era un regista elegante e con i piedi delicati, faceva del lancio lungo una delle sue armi migliori e fu uno dei grandi protagonisti con la maglia rossonera negli anni che seguirono il ritorno nella massima serie del Milan, dopo la seconda retrocessione in Serie B, giovando complessivamente 105 partite in 3 stagioni.
E’ sempre stato molto amato dai tifosi e da tutto l’ambiente Milan, tanto che i rossoneri giocheranno il derby odierno con il lutto al braccio.
Dopo aver lasciato l’Italia, ha proseguito la sua carriera tra PSG, Rangers, QPR, Cristal Palace, Wycombe, Hibernian, Millwall e Leyton Orient, squadra in cui ha terminato la carriera nel 1997, mentre già 3 anni prima, nel 1994, aveva deciso di diventare giocatore-allenatore del QPR. In Nazionale ha disputato 84 partite, di cui 10 con la fascia da capitano al braccio.
La svolta cruciale nella sua carriera da allenatore avvenne nel 1998, quando il primo luglio venne chiamato da Gianluca Vialli che gli offrì il ruolo di secondo allenatore al Chelsea, per poi diventare allenatore ad temporem, dopo l’esonero dell’italiano, insieme all’altro vice, Graham Rix, prima di essere esonerati anche loro per far spazio ad un’altro allenatore made in Italy: Claudio Ranieri.
Il suo addio a Londra, però, si rivela però solamente un arrivederci, in quanto nel 2008 venne richiamato ai Blues da Felipe Scolari, che lo scelse come suo vice. Anche questa volta dopo l’esonero del tecnico portoghese la panchina viene affidata temporaneamente a lui, mentre l’anno successivo tocca a Carlo Ancelotti, che decide di tenere Ray nel suo staff.
Ovunque sia stato Ray ha lasciato un pezzo di sé, ovunque ha giocato è stato un valore aggiunto, tutte le società con cui ha lavorato lo ricorderanno per sempre come uno dei pochi esponenti del calcio vecchio stampo, quello fatto da uomini veri e lavoratori infaticabili, perché Ray ha sempre fatto della cultura del lavoro il suo credo, ma questa volta il suo cuore ha deciso di arrendersi alle innumerevoli fatiche che questa vita ci pone davanti.
Tanti i messaggi di cordoglio dopo la tremenda notizia, da Baresi ad Ancelotti, dall’ AC Milan al Chelsea FC, in molti hanno voluto rendere omaggio alla grande persona che Ray Wilkins fu.
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