L’ente organizzativo del massimo campionato spagnolo ha approvato il tetto salariale, con le due big che taglieranno gli stipendi di circa mezzo miliardo di euro.
L’uragano Covid 19 si è abbattuto sulla salute delle persone, ma anche sulle casse dei club di calcio.
E’ il caso della Liga spagnola, dove in settimana l’organizzazione calcistica nazionale che incorpora la prima e la seconda divisione nazionale, ha approvato il cosiddetto Salary cup, ovvero il taglio del monte ingaggi.
A vedere la tagliola abbattersi in modo più consistente sono le due big Barcellona e Real Madrid che, complessivamente, arriveranno a ridurre la spesa salariale per circa 500 milioni di euro complessivi.
La situazione di Blancos e blaugrana, però, è molto diversa. I secondi, infatti, hanno anticipato i tempi, cedendo a prezzo di saldo i vari Vidal, Rakitic e Suarez, essendo costretti a passare da un monte ingaggi di 671 milioni a uno di 382,7 milioni, con una riduzione del 43%.
Dalle parti di Valdebebas, invece, da un tetto stipendi iniziale di 631 milioni, si è scesi a 468,5. Anche il ridimensionamento dei cugini capitolini dell’Atletico è stato cospicuo, con un passaggio da 348,5 milioni agli attuali 252,7 milioni di euro.
Una condizione di particolare difficoltà, infine, la sta vivendo il Siviglia. Il club presieduto da Peter Lim, infatti, con un taglio del monte salari di oltre il 40% (da 170 a 103 milioni di euro), ha vissuto un fortissimo ridimensionato, legittimato soprattutto da cessioni pesanti come quelle di Parejo, Kondogbia e Ferran Torres.
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