Dopo la clamorosa eliminazione dai prossimi mondiali di Russia, le 20 società di Serie A si erano scagliate contro il grande vecchio del calcio italiano, Carlo Tavecchio, tacciato di aver gestito malissimo la federazione italiana e colpevole di aver messo sulla panchina un perdente come Ventura. Oggi, a distanza di qualche giorno, le società avrebbero chiesto una proroga al commissariamento di Tavecchio, il cui mandato scade lunedì 11 dicembre.
I rappresentanti delle società, riuniti nella sede di Via Rossellini a Milano, anziché proporre nuovi nomi per i vertici avrebbero proposto al Consiglio Federale di prorogare il mandato di Tavecchio fino al 29 gennaio, giorno in cui si dovrebbero tenere le elezioni del nuovo presidente della Federcalcio.
Il presidente del Coni Malagò ha commentato in modo scettico questa scelta e si è detto dubbioso anche sul fatto che la normativa possa permetterlo. L’unica certezza è che a oggi le società hanno la possibilità fino all’11 dicembre per trovare un accordo.
Difficile non commentare negativamente questa scelta, che non fa altro che confermare la nostra natura: la nostra indole è chiedere il cambiamento nella speranza che nulla cambi. Siamo fatti così, il cambiamento ci affascina ma la nostra indole ci porta a scegliere sempre gli stessi nomi. Nella speranza che tutto resti così com’è…
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