Lazio-Milan 1-1, dichiarazioni post-partita di Gattuso: “Guardiamo avanti”
Incerottato, dolorante, con grandi progetti per il futuro e un presente da decifrare. Questo è il Milan di Gattuso, sceso in campo con un 3-4-3 di emergenza e in grado di giocarsela (quasi) a viso aperto con la Lazio, apparentemente più forte dei rossoneri, ma, in fondo, con un solo punto in più in classifica. I rossoneri soffrono parecchio, specie nel primo tempo: Milinkovic-Savic vale per adesso sì e no 20 euro e stasera lo dimostra nuovamente giocando al piccolo trotto, sebbene sia suo il gol del vantaggio laziale poi annullato per offside. Calhanoglu, intermittente, si fa notare colpendo un clamoroso palo a metà primo tempo anche con la complicità di Strakosha.
Nella ripresa i laziali sfiorano il gol con Marusic e Wallace, ma è il Milan a passare in vantaggio al 78° con Kessié, ben servito da Calabria, che trova la porta con una sassata dal limite deviata dallo stesso Wallace. Il Var, entrato in gioco per un presunto offside del numero 2 rossonero, ravvisa la regolarità dell’azione. Il resto del match è caratterizzato dall’assedio biancoceleste: il Var ritorna per verificare se vi sia o no un fallo in area su Immobile e quando sembra che sia finita, Correa trova la rete del pareggio al 93°. Niente sorpasso, dunque, e niente quarto posto in solitaria, ma il pareggio è giusto, anche se fa male per come è arrivato. Adesso testa al Dudelange, ma prima sentiamo cosa ha detto Ringhio ai microfoni.
“All’inizio la Lazio ci ha messo in difficoltà, nella ripresa abbiamo rischiato poco, nei primi 20 minuti la squadra ci è stata superiore. Poi dopo potevamo perderla e vincerla; nel finale abbiamo sofferto la loro fisicità, loro riempiono bene l’area e possono far male in qualsiasi momento. Al di là degli infortunati bisogna fare solo i complimenti ai ragazzi. L’abbiamo preparata bene e oggi c’è stata una grande prestazione. Nei momenti di difficoltà non sbagliamo la partita. Mancano otto partite prima del mercato ma voglio vedere sempre questa voglia di giocare“.
I cambi non effettuati hanno destato perplessità nei tifosi, compreso Salvini: il presidente del consiglio (non è un refuso) e ministro degli interni ha nuovamente arringato la folla del web protestando per le mancate sostituzioni, togliendo ogni dubbio sul fatto che stia cercando di strappare alla buonanima (politica) di Berlusconi anche i suoi elettori di fede rossonera, ma Gattuso non concorda affatto e, messe in chiaro le cose con i giornalisti (“Se faccio i cambi sbaglio a fare i cambi, fate pace col cervello anche voi. Volevo mettere Laxalt ma poi ho visto che la Lazio non ci creava problemi nel finale, volevo cambiare il meno possibile“), passa ad esaminare le critiche di Salvini: “Non parlo di politica perché non capisco nulla. A Salvini dico di pensare alla politica perché abbiamo grandi problemi in Italia. Con tutti i problemi che ha l’Italia Salvini parla di Milan, una cosa che mi fa impazzire. E’ già da tempo che dice queste cose, prima con Higuain oggi con i cambi. Io da italiano potrei dire tante cose a Salvini“.
Sistemata la politica, Gattuso conclude spiegando che i rapporti con Maldini e Leonardo sono buoni e che sono loro, e non lui, ad occuparsi di Ibrahimovic e del mercato.
Ludovico Maiorana
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