
La Juventus ha annunciato ufficialmente Luciano Spalletti come nuovo allenatore, confermando le indiscrezioni filtrate dopo l’esonero di Igor Tudor all’inizio della settimana. Spalletti era il profilo individuato fin dal primo momento dalla dirigenza bianconera e ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2026, con opzione di rinnovo legata alla qualificazione alla prossima Champions League. Il suo ingaggio si aggirerà attorno ai 3 milioni di euro a stagione fino al termine dell’annata 2025-26.
Perché la Juventus ha scelto di interrompere con Tudor
La decisione di sollevare Tudor dall’incarico è arrivata dopo un avvio di stagione complicato: otto partite senza vittoria tra tutte le competizioni, quattro gare consecutive senza segnare e tre sconfitte di fila. L’ultimo successo risaliva al 13 settembre nel pirotecnico 4-3 contro l’Inter.
Alla crisi di risultati si sono aggiunte tensioni interne: secondo fonti italiane, Tudor avrebbe avuto divergenze con diversi dirigenti, incluso il direttore generale Damien Comolli, in merito alle scelte di mercato estive e alla nomina del responsabile della performance Darren Burgess. Anche il suo approccio comunicativo non avrebbe convinto la società, contribuendo alla scelta di cambiare rotta.
Le parole del club: un tecnico d’esperienza per rilanciare la Juve
Nel comunicato ufficiale, la Juventus ha ripercorso le tappe di una carriera lunga e ricca di successi. Dagli inizi all’Empoli, con promozione in Serie A e vittoria della Coppa Italia di Serie C, ai brillanti anni con l’Udinese, culminati nella storica qualificazione alla Champions League.
Poi le stagioni alla Roma con due Coppe Italia e una Supercoppa, l’avventura vincente allo Zenit San Pietroburgo con scudetti e trofei nazionali, e il ritorno in Italia sulle panchine di Roma, Inter e Napoli, dove ha conquistato lo Scudetto 2022-23.
Dopo il titolo, l’esperienza da CT dell’Italia, con una buona Nations League ma un Europeo 2024 deludente e la successiva uscita di scena dopo la sconfitta nelle qualificazioni mondiali contro la Norvegia.
La Juventus ha sottolineato la scelta di puntare su un allenatore dalla forte identità calcistica, capace di valorizzare i giocatori e costruire un sistema di gioco moderno e competitivo.
Il profilo di Spalletti: numeri, esperienza e ambizione
Spalletti arriva a Torino dopo oltre 500 panchine in Serie A e un rendimento di livello, culminato nei 2.1 punti di media per partita con il Napoli. È un tecnico noto per le sue idee tattiche propositive, la gestione metodica del gruppo e la capacità di sviluppare principi di gioco chiari.
L’ex CT ha rifiutato opportunità importanti sia in Premier League sia in Arabia Saudita, aspettando il progetto giusto: un segnale forte per una Juventus che vuole tornare competitiva dopo anni difficili.
La missione bianconera: ritrovare identità, risultati e mentalità vincente
La nuova Juventus che sta nascendo punta a ritrovare equilibrio, intensità e un’identità tattica precisa. L’obiettivo immediato è tornare in Champions League, ma l’ambizione va oltre: rilanciare la mentalità vincente del club e riportarlo ai vertici del calcio italiano ed europeo.
Spalletti si prepara ora al primo contatto con la squadra e alla conferenza di presentazione, mentre l’attesa dei tifosi cresce per il suo debutto ufficiale in panchina. La stagione entra in una nuova fase: a Torino è iniziata l’era Spalletti.
 
							 
					


 
             
            
