Non è un periodo facile per la Juventus: Massimiliano Allegri, infatti, deve fare i conti con una difesa decimata dagli infortuni.

Barzagli tornerà soltanto nel 2017, Bonucci contro il Genoa è finito ko e ne avrà per 45/60 giorni causa lesione muscolare, mentre Chiellini non garantisce una stabilità fisica.

Il tecnico toscano, allora, starebbe pensando ad un cambio di modulo definitivo: addio al 3-5-2 di contiana memoria per passare ad una difesa a 4, che fino a questo momento è stata utilizzata soltanto come ripiego temporaneo causa reparto arretrato troppo corto.

La penuria di difensori centrali, tuttavia, potrebbe portare al tanto agognato trapasso generazionale: al di là degli acciacchi fisici vari, la BBC (Barzagli-Bonucci-Chiellini) per motivi diversi non è più quel fortino inespugnabile davanti a Buffon. L’età avanza per tutti.

Da qui la possibilità di lanciare quel giovane che da ormai 2 anni aspetta una vera e propria chance: Daniele Rugani, ora, necessariamente avrà più spazio all’interno delle rotazioni del tecnico toscano.

Accanto all’ex centrale dell’Empoli, però, esiste un grosso punto interrogativo: l’unico giocatore con il quale potrebbe far coppia è Mehdi Benatia che è sempre soggetto a problemi fisici, non solo di natura prettamente muscolare.

Insomma, il passaggio ad un 4-3-3 piuttosto che al 4-3-1-2 sembra essere dettato più dalla necessità che dalla reale volontà di effettuare questo cambio. Le ragioni, del resto, sono sotto gli occhi di tutti.

Quando è stato schierato il terzetto titolare, soltanto in 5 partite, i bianconeri hanno subito 2 gol, mentre nelle restanti 14 gare la Vecchia Signora ha incassato ben 12 reti. Un dato inequivocabile.

I problemi per Allegri non sono circoscritti soltanto alla difesa: i punti interrogativi, con il passaggio alla difesa a 4, riguardano anche il centrocampo.

In tal senso la Juve si è ormai rassegnata a perdere Asamoah e Lemina nella parte nevralgica della stagione: i due saranno infatti impegnati nella Coppa d’Africa.

Entrambi non sono certamente considerabili titolari, tuttavia il loro apporto alla causa risulta essere importante quantomeno dal punto di vista numerico. Un intervento sul mercato di gennaio è d’obbligo.

Discorso diverso per Pjanic: il bosniaco non sembra avere ancora trovato la sua collocazione ideale. Interno nella mediana a 3 non convince, mentre trequartista dietro alle due punte l’ex Roma non è ancora riuscito a dare il meglio.

La sensazione, però, è che finché persisterà la penuria di centrocampisti questa seconda opzione verrà scartata. Marchisio, che a differenza di Asamoah e Lemina è un titolare inamovibile, non è ancora tornato al 100% della forma fisica.

Ad Allegri il compito di risolvere questo rebus di non facile soluzione, ma una cosa è certa: il mercato di riparazione sarà una manna dal cielo per la Juventus.