Prima o poi doveva accadere. Il calcio cinese è sull’orlo di una crisi senza precedenti e stando alle indiscrezioni riportate dal Mirror, rischia di implodere: diciotto società, fra cui tredici che militano nella massima serie, sono accusate di irregolarità e rischiano di essere escluse dal campionato.
Una vera e propria bomba mediatica che rischia di modificare per sempre il corso degli eventi. Tutte le squadre maggiori tra cui il Jiangsu (che fa capo a Suning come l’Inter) sono coinvolte nell’inchiesta che riguarda soprattutto i mancati pagamenti a giocatori, dirigenti e membri dello staff.
Oltre al Jiangsu, sarebbero coinvolte queste squadre: Shanghai Shenhua, Shanghai SIPG, Beijing Guoan, Changchun Yatai, Chongqing Dangdai Lifan, Hebei China Fortune, Guangzhou Evergrande, Guangzhou R&F, Liaoning Whowin, Shandong Luneng Taishan, Tianjin Quanjian e Tianjin TEDA.
Inoltre sarebbero a rischio squalifica anche 5 club delle serie minori, quattro (Beijing Renhe, Dalian Transcendence, Shanghai Shenxin e Shijiazhuang Ever Bright) nella prima lega e uno (Qingdao Jonoon) nella seconda. Il governo cinese non è solito applicare regolamenti all’acqua di rose e se dovessero essere riscontrate irregolarità, verranno applicate le sanzioni senza alcuna attenuante.
Altro che il fantomatico fair play finanziario che viene regolarmente aggirato, in Cina non si scherza e se le squadre non “saneranno” la loro posizione entro il 15 agosto, c’è il rischio che la Super League cinese venga ridisegnata attraverso sanzioni, squalifiche e ripescaggi.
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