Il primo posto in coabitazione con la Spagna preoccupa Tavecchio, che delinea la qualificazione al Mondiale come unico obiettivo dell’Italia di Ventura, ma la differenza reti è a sfavore degli azzurri, che rischiano di dover disputare prima gli spareggi, se non riusciranno a superare gli iberici, anche attraverso lo scontro diretto
La vittoria contro il Liechtenstein è sicuramente salutare per l’Italia di Giampiero Ventura, che continua la proprio rincorsa alla qualificazione ai prossimi Mondiali, in programma nell’estate del 2018 in Russia. Ma, purtroppo, il primo posto attuale potrebbe non essere sufficiente per superare il turno.
Infatti, il nuovo regolamento premia solo la primissima classificata di ogni girone per la qualificazione diretta alla fase finale della competizione iridata. Ciò potrebbe costringere gli azzurri a dover superare prima il difficile e pericoloso turno degli spareggi, visto che divide la posizione più alta del podio del Girone G con la Spagna, già affrontata a Milano a settembre, contro cui è arrivato solo un pareggio.
Male, perché la classifica avulsa è basata sulla differenza reti, che vede la Spagna prima in classifica con un quasi insuperabile +14 tra gol fatti e gol subiti, diversamente dall’Italia, ferma ad un +7. Non ha certo aiutato il poker rifilato dagli iberici alla Macedonia e, allo stesso tempo, la goleada solo a metà degli azzurri contro i modestissimi lichtensteini.
Una situazione, che di fatto obbliga l’Italia di Ventura a vincere tutte le altre partite, magari approfittando di un qualche passo falso della Spagna, oppure di battere gli iberici a casa loro nella gara di ritorno. Proprio lo scontro diretto contro il grande avversario e altra grande concorrente per il primo posto potrebbe rischiare di essere una spada di Damocle sulla nazionale italiana, che non deve rischiare di arrivare a giocarsi una partita così importante in un momento così decisivo.
D’altronde, il presidente della FIGC, Carlo Tavecchio, non ha nascosto la propria paura che l’Italia non riesca qualificarsi alla fase finale del Mondiale. E’ questo l’unico obiettivo e non raggiungerlo sarebbe davvero una tragedia sportiva epocale, la seconda dopo quella del 1958.
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